92°
Anniversario del Genocidio Armeno:
perchè la Chiesa Apostolica di Roma
ha celebrato il 23 Aprile
Comunicato
stampa
Oggi
23 aprile 2007 si è tenuta la commemorazione del 92°
anniversario del genocidio armeno con due particolarità
in assoluto rispetto agli anni passati che sono:
-
La celebrazione organizzata dalla Chiesa Armena Apostolica nei
giardini Vaticani si è tenuta il giorno 23 anziché,
come di consuetudine, il 24 Aprile.
-
Tale evento si è svolto dinanzi ad una pietra caratteristica
del popolo Armeno: il "khach Car", posta nei giardini
vaticani nel 1996 come dono del Catolicos di tutti gli Armeni
Gareghin I al Santo Padre Giovanni Paolo II.
Questa
scelta è dovuta alla mancanza di una sede propria della
Chiesa Apostolica a Roma, il che ha portato i fedeli e gli altri
aderenti ad optare come luogo-simbolo dell'evento per il Khach
Car già presente nei giardini vaticani;
Hanno
aderito alla iniziativa l'Associazione della Comunità Armena
di Roma e del Lazio, l'Associazione delle Comunità Straniere
in Italia – FORUM, l'Associazione di Eritrei all’Estero,
l'Associazione di Amicizia tra Italia e Armenia- ZATIK, la Comunità
Polacca e molti amici Iraniani Bulgari e altri…
La
messa è stata celebrata dai Padri Geghart Vahuni e Mushegh
Babaian con la partecipazione del Padre Johan Bonng. La cerimonia
si è conclusa con l'auspicio che non ci si dimentichi mai
di quanto accaduto, per far si che non si ripetano mai più
altri genocidi.
Da
sinistra: Padre Moushegh Babaian, Padre Johan Bong della Chiesa
Cattolica di Roma, Padre Gheghart Vahuni
Due
foto di una parte dei partecipanti alla cerimonia, che ha potuto
percorrere il lungo tragitto in salita per giungere fino al Khach
Car dei giardini Vaticani.
Intervista
al Rettore della Chiesa Armena Apostolica In Italia Padre Aren
Shahinian
da il Giornale.it
Domani
è un giorno di raccoglimento per tutti gli armeni. Il 24
aprile è la data ufficiale per la commemorazione del genocidio
perpetrato dai turchi nei confronti del loro popolo, prima, durante
e dopo la prima guerra mondiale. In quest’occasione anche
la comunità di Milano è impegnata in una serie di
iniziative per ricordare il «Metz Yeghern», il «Grande
Male», termine con il quale viene chiamato il genocidio
che ha causato la formazione di una vasta diaspora in tutto il
mondo. Domani mattina, alle 10.30, l’Archimandrita Aren
Shaheenian, rettore della Chiesa Apostolica Armena d’Italia
e rappresentante di Sua Santità Karekin II, Catolikos di
tutti gli armeni, celebrerà una messa solenne presso l’Altare
Maggiore della Basilica di Sant’Ambrogio. Al termine seguirà
la deposizione in piazza di una corona d’alloro al «Khatchkar»
(croce di pietra), simbolo dell’identità, delle tragedie
ma anche della rinascita del popolo armeno. Abbiamo incontrato
Padre Aren presso la Casa Armena in piazza Velasca, 4, punto di
riferimento - insieme alla Chiesa Chiesa dei SS. Quaranta Martiri
- di tutti gli armeni in città.
Parteciperanno
anche i milanesi?
«Certamente,
c’è un rapporto di grande amicizia e affinità
tra gli armeni e i milanesi. È un legame consolidato che
ha radici nel passato. Io stesso mi trovo molto bene in questa
città».
Come
vivono le nuove generazioni questo giorno della memoria?
«Nessun
armeno, giovane o vecchio, dimentica il genocidio, una brutta
storia che si è svolta in tre fasi: dal 1978 al 1922; dal
1914 al 1915 che è stato il periodo più critico
e dal 1917 al 1922. In 40 anni sono stati uccisi dai 2,5 ai 3
milioni di armeni. Da 92 anni aspettiamo giustizia da parte del
mondo che sta in silenzio. Molti Paesi, con modalità diverse
e spesso in modo parziale, hanno riconosciuto il genocidio. Ma
ci vuole un riconoscimento a livello mondiale, così come
è stato fatto per l’Olocausto».
La
Turchia nega...
«La
Turchia continua a negare il massacro ancora oggi. Ma se vuole
entrare in Europa lo deve fare con la coscienza pulita. Ciò
significa rivedere la propria storia e cambiare mentalità.
Quello che sta succedendo con i musulmani e i nazionalisti anche
in questi giorni è sotto gli occhi di tutti. La Turchia
non deve riconoscere soltanto il genocidio, ma anche i diritti
civili e religiosi».
Quanti
sono gli armeni a Milano?
«Circa
300 famiglie, più o meno 1.200 persone. Sono professionisti,
medici, avvocati o commercianti. Sono bene organizzati e inseriti
nel tessuto cittadino. È una bella comunità, attiva
e compatta».
Come
è strutturata la Comunità armena nel nostro Paese?
«Oltre
alla Chiesa armena in Italia, esiste l’Unione Armeni d’Italia
e i Padri michitarsiti che sono i monaci sull'Isola di San Lazzaro
degli Armeni (Venezia). Inoltre ci sono diverse associazioni sparse
sul territorio nazionale».
Come
si svolgerà la messa di domani mattina?
«Oltre alla liturgia ci
sarà il coro “Il Nuovo Miracolo” della Chiesa
Armena che ci regalerà momenti suggestivi. Invito tutti
a partecipare, per non
dimenticare».