Cenni storici e Cronografia del Monastero di San Taddeo
33
d.C. - Re Apkar della dinastia degli Asacidi d'Armenia
invita l'apostolo S.Taddeo nel suo regno.
48
d.C. - S.Taddeo viene martirizzato assieme alla Principessa
San-dukt, figlia del Re Sandrok, a causa del loro rifiuto di abbandonare
la fede Cristiana.
287
- Il Re Armeno Tirdate III, al ritorno da Roma, passa per
il Monastero dov'era vissuto S.Taddeo e vi incontra S.Gregorio,
che porta con sé in Armenia. Il Santo venne in seguito imprigionato
per quattordici anni a causa della sua fede cristiana.
301
- Dopo la liberazione di S.Gregorio Re Tirdate III si converte
al Cristianesimo, e dichiara l'Armenia un paese Cristiano.
325/381/431
- In queste date si tennero le uniche e ultime partecipazioni
dei Cristiani Armeni Apostolici al Concilio di Efeso.
V
Secolo - Movses di Khoren scrive nel suo libro che il Convento
di S.Taddeo esistite da quest'epoca.
633
- Nel sinodo degli Armeni ad Erzurum venne citato il nome
dell'arcivescovo Tiratur, conosciuto come il vescovo della regione
di Artaz (zona del Siyah–Cheshme attuale), che indubbiamente
aveva per sede del suo vescovato il Monastero di S. Taddeo.
721
- Nei manoscritti Sacri di Hayasmavork, scritti in lingua
armena, durante il Katolikosato di Hovhan di Odzoun ed
il regno del Principe Vahan Mamikonian, vengono scoperte le reliquie
ossee dell’Apostolo S.Taddeo e della Vergine San-duoukht.
X
- XII sec. – Hamidollahe Mostofi di Ghazvin, scrittore
in lingua araba, cita la regione di Maku, dove è situato
il monastero di S.Taddeo, come centro di residenza del clero cristiano.
1113/1114
– Alla morte del vescovo di Echmiazin, il Katolikos
Barsegh, il centro ecclesiastico di Akhtamar si ribella ed elegge
come Katolikos l’arcivescovo Davit Tornikian. Al convento
di Aghtamar rende obbedienza anche il clero del monastero di S.Taddeo.
1229
- Due anni dopo la morte di Gengis Khan, il rappresentante
dell’Unione dei capi Mongoli Kuril-Tay, attraverso
Okhtay-Khan sceglie Holaku-Khan come Condottiero
di tutti i Mongoli, e nella stessa assemblea decide di punire il
Re Persiano "Gialaleddine – Shah" della dinastia
dei Kharezmei mandando l’esercito in Azerbaijan. Il comando
dell'esercito viene affidato al comandante Charmaghan Noyan
il quale nel 1230/31 entra in Azerbeijan e nella pianura di Moghan.
Grazie anche alla sua rete di spie, il condottiero Mongolo sconfigge
i Persiani.
Dopo
il comando di Charmaghan, entra al comando dei Mongoli
Baychu, che nel 1242 completa l’opera incompiuta
da Charmaghan saccheggiando il Convento di S.Taddeo. A questa opera
di distruzione pone fine Il Khan Arghun, e nel 1265/85
viene designato come responsabile del territorio persiano: Arghun,
essendo il segretario di Hoktay–Khan, resta al suo
incarico fino all’arrivo di Holaku-Khan e entra nel suo gruppo
di fedeli.
1243
- Nel Sinodo di Sis (Cilicia), indetto su invito del Katolikos
Konstantin e avente come ordine del giorno la risposta alla lettera
del Papa, viene ricordato anche l’abate del convento di S.Taddeo,
un certo Vartapet Hovsep.
1247
– Vartapet Hovsep ricostruisce il gavit
del convento di S.Taddeo. Il Convento ed il gavit erano
stati devastati dai turchi e dai georgiani, e la sua attività
interrotta per un lungo periodo. Con l'aiuto finanziario del Katolikos
Kosnstantin e quello di Arghun-Khan, e gli sforzi personali
dell’abate Hovsep la vita riprende normalmente al monastero.
1253
– Il primogenito di Gengis-Khan, Holaku-Khan, con
suo fratello Mangu-Khan ed il loro esercito composto per la maggior
parte di soldati mongoli (di etnia Karait – Nayman - Oyghur)
di fede cristiana, attaccano Baghdad. In seguito avviene la conquista
di Maraghe (città Iraniana, abitata da molti Armeni), che
divenne la Capitale dei mongoli.
La madre di Holaku-Khan, Sarkoyti–Khatun e la moglie di Holaku-Khan,
Dokkuz-Khatun, entrambe cristiane, intercedono presso Holaku-Khan
ottenendo la sua benevolenza nei confronti dei Cristiani, tanto
che il Khan ordina la ricostruzione del monastero di S.Taddeo donando
tutta la pianura circostante al Convento.
1285
- Il Re Leone III della Cilicia Armena insieme al filosofo
Toros visita il convento mentre l'abate è il Vescovo
Tirazu. Lo stesso Re firma un accordo con Arghun-Khan.
In questo periodo i Turchi devastano e saccheggiano il convento,
arrivando anche a torturare l'Abate.
Si ricorda che la Chiesa di S.Taddeo custodiva tesori ed ornamenti
preziosi, tra cui i numerosi turchesi incastonati nei bassorilievi
dell'intera cornice, ad impreziosire gli occhi delle sculture antropomorfe
e animali.
1290
- Il vescovo Tirazu viene ricordato come Abate del Convento.
1293
- Per ordine del Katolikos i vescovi Toros e Tovmas visitano
il convento di S.Taddeo, il cui abate è ancora il Vescovo
Tirazu.
1314
- Hovhanes di Yerznka nel “Vangelo secondo Matteo”
e nelle “Interpretazioni secondo Daniele” cita
il convento come centro religioso.
1315
- Il 2 Febbraio l’amanuense Rstakes termina il manoscritto
“Meknutiun Saghmosats” di Nerses Shnorhali.
Abate del convento è il vescovo Zakaria.
1317
– L’abate di S.Taddeo Zakaria partecipa al
V Sinodo di Adana (Cilicia)
1319
– Nel disastroso terremoto che colpisce la regione
crolla il convento e le abitazioni circostanti. Il bilancio è
di 75 morti.
1321
– Il Papa Giovanni XXII scrive una lettera all’abate
arcivescovo Zakaria. In quest’anno Giovanni di Yerznka e l’abate
traducono un libro di Tovma Agh-goiunetsi.
1329
- La cappella del Convento, distrutta dal terremoto del
1319, viene ricostruita completamente dall’Abate del convento,
l’Arcivescovo Zakaria Bestatsi. I lavori vengono coordinati
dallo stesso abate Zakaria.
Successivamente verrà posta una lapide all'interno della
Chiesa per ricordare il lavoro di Zakaria.
1330
- Per ordine dell’abate Arcivescovo Zakaria l’amanuense
Rstakes trascrive una copia del Vangelo. Viene menzionato anche
un certo Vartapet Tirazu.
1332
– Viene citato anche l'abate Zakaria che devolve
500 soldi per la scrittura di un Vangelo.
1336
– L’11 Agosto l’amanuense Touma, nel
Vangelo scritto a Tabriz, cita anche l’abate Zakaria e il
suo predecessore Tirazu.
1337
– L’amanuense Manuel compilando una serie di
manoscritti nel convento di S.Taddeo, cita Zakaria e Tirazu.
1340
- Tirazu era il predecessore del Vescovo ed era l’insegnante
del Mesrop Vartapet di Artazi, che per unificare i cristiani
della regione aprì una scuola di Teologia: Questo venne eletto
nel 1359 Katolikos di tutti gli Armeni. Morì nel 1372.
.
1342 – In un Vangelo scritto dall’
amanuense Sarkis a Tabriz viene citato Tirazu come abate del convento.
1343
- Durante l’Impero della dinastia Chupanian,
Amir-Shekh–Hassan Kucik ("Piccolo") con
le sue truppe, organizza un attacco a Cesarea, città ai confini
dell'Impero Bizantino, ma viene sconfitto e fugge. Suo figlio Amir-
Ghoz-Hassan chiede protezione nascondendosi nel Convento di
S.Taddeo. Una volta informato, il padre lo fa trasferire nella città
di Tabriz.
1350
- In un Vangelo nel convento viene citato il nome di Tirazu
in qualità di abate e quello del defunto Zakaria.
1365
- Un comandante della dinastia Ilkhanian, Sultan
Oveysi, attacca in una delle zone orientali dell’Asia
Minore e fa ritorno sulla strada di S.Taddeo per Tabriz. L'episodio
viene citato da uno storico iraniano di nome Hafez Abruyi
nel libro “Zeile Giame-ol-Tavarikh-e Rashidi”.
1385
- L'Arcivescovo Karapet diventa Abate di S.Taddeo.
1386/87/98
- In questi anni il governatore Tartaro Tamerlano
(Teymur-Lang, ovvero Teymur lo zoppo) conquista l’Azerbaijan,
l'Armenia, la Georgia e impone pesantissime tasse. Muore nel 1405.
1392
- Viene ricordato come Abate del convento l’Arcivescovo
Zakaria ParonaTer (padre superiore)
1397
- L’Abate Vescovo Petros nomina Vescovo
Kirakos di Virap.
1397-1406
- Il Re di Spagna, Enrico III, si presenta in Armenia con la sua
corte ed attraversa il paese per incontrare Tamerlano a
Samarcanda (anno 1404)
1426
- L’amanuense Grigor (Gregorio) pone termine a una
serie di manoscritti. Da uno di questi si rileva che il monastero
di S.Taddeo venne distrutto dai principi Cattolici di Makù
(una città al confine tra Iran e Turchia). Dopo la conquista
del castello di Makù da parte di Kara–Yusef
(Yusef il Nero), figlio di Eskandar, il monastero viene
restaurato e ricostruito.
Successivamente
al 1429 - Mahthesi Amir Pasha dona un manoscritto
al convento.
Successivamente
al 1435 - Amir "Il solitario" dona un
manoscritto al convento.
1441
- Grigor di Makù, abate di S.Taddeo, partecipa
al Sinodo per l’elezione a Katolikos di Virap e per il trasferimento
della sede del Katolikosato in Etchmiazin (nella città
di Yerevan)
1440-1443
- L’Abate di S.Taddeo, Il vescovo Grigor Zalabeghian
di Makù, si reca a Etchmiazin, e deruba la Santa Sede impossessandosi
del seggio appartenente a Kirakos di Virap (Virapezi). In seguito
si autoproclama Katolikos di tutti gli Armeni. Muore nel 1466.
1483
- L’Abate del convento di S.Taddeo è il padre
Hakop, nello stesso anno si reca a Tabriz per partecipare
ai Funerali di Miraki.
1493
- In allestimento
1562
- Il Re Persiano della dinastia dei Safavidi, Shah Tahmaz
I, emana un editto per risolvere la controversia esistente tra il
convento di S.Taddeo e quello di S.Stefano Protomartire a causa
di alcuni beni immobili.
1574
- Tra il clero del convento vengono ricordati l’Abate
Ter–Hovhannes, i vescovi Zakaria, Srapion,
Mkrtich, Paronter, Grikor, l’economo
Ter–Karapet, Hovhannes Erest, Ter Tatos
e Sarkavagh Tanand. Essi fanno restauri alle coperture
delle chiese, decorano le porte, ecc. Il vescovo Thadeos
istituisce una messa per la chiesa.
1587
- Inizia la guerra tra la Turchia e Persia: Il Gran Re
di Persia Shah Abbass attacca Turchia e Caucaso passando
attraverso l'Azerbaijan
1603-1605
– Per ordine di Shah Abbass dei Safavidi, circa 300.000
Armeni vengono traferiti in Iran. Qui si stabiliscono in un nuovo
villaggio nei pressi di Isfahan. Noto come Nur Julfa, il villaggio
è attualmente sottoposto al vincolo dell'UNESCO come patrimonio
Urbanistico dell'umanità.
1641
- Il 25 Febbraio, nella città di Tabriz vi è
un terremoto; anche il convento di S.Taddeo probabilmente ne subisce
gli effetti.
1648
– Viene donato al convento un manoscritto dell’amanuense
Touma del villaggio di pianura di Dasht nella regione di
Moks.
1650
- In allestimento
1656 - In allestimento
1660
- Il 16 novembre Damour, figlio di Moustafa, vende
al convento alcune delle sue terre per tre tuman (Moneta tuttora
usata in Iran, corrispondente a circa 3 centesimi di Euro). Come
Abate del Monastero viene menzionato il Vartapet (Vescovo) Sahak.
1665
- In allestimento
1676
- Viene ricordato nel convento il manoscritto del libro
"Haghaghs Yerknayin Kahanapetutiants" di Dionisio
Arispagh.
1677
- In allestimento
1679 - Il 20 settembre Padre Sarkis Kafayetsi
sigilla gli atti di proprietà delle terre appartenenti al
convento.
1680-1684 – Per ordine di Isahak di Makù
vengono eseguiti nel convento dei restauri che durano cinque anni.
1682
- L’Abate Isahak di Makù rifiuta i canoni
della chiesa Armena e si converte al cattolicesimo.
1685
- Il 14 luglio, secondo le dichiarazioni scritte di Isahak
di Makù, vengono portati a termine i lavori di restauro del
convento.
1691
- In allestimento
1694
- In allestimento
1696
- Nel mese di Maggio il convento subisce danni in seguito
di un terremoto.
1704
- Viene riaffermata la proprietà del convento da
parte del principi di Artaz. Le figlie di Melik Pnik
donano al convento due giardini in Makù. Come abate viene
citato il Vartapet Sarkis.
1711
- In allestimento
1728
- In allestimento
1734
- In allestimento
1741
- Viene ricordato l’Abatedel del convento, il Vartapet
Zakaria.
1746
- In allestimento
1749
- Il 23 Ottobre i figli di Uginatsi Sarkis vendono
una casa a 10 tumani (equivalete di 10 centesimi di Euro attuali)
circondata di 4 pezzi di terra all'Abate Minas per la proprietà
del convento di S. Taddeo.
1753
- Il 13 luglio il Katolikos Alexander di Bisanzio emana
un’ordinanza ecclesiastica intimando all’Abate di S.Taddeo
di raccogliere fondi per il restauro del convento di S.Karapet.
1756
- In allestimento
1758
- l’8 Ottobre il figlio di Arzuman, Astvazatur,
offre 15 Tuman al convento di S.Taddeo
1759
- In allestimento
1765
- In Ottobre Hovhannes Maltesi e
sua moglie Taguhi, durante il vescovato di Sahak, donano al monastero
di S. Taddeo le case e terreni e campi di proprietà della
citta di Khoy.
1769
- Il Vartapet Yesayi viene ricordato come abate
del convento.
1771
- Nel mese di Novembre, Safar, fratello di Yasich
Maltesi, dona una parte dell'eredità paterna al convento
di S.Taddeo.
1779
- Il 4 Marzo, il figlio di Djhan, Patov, dona al convento
di S. Taddeo un campo, mentre Abate del Convento è Padre
Yesa.
1779-1783
- Il convento registra 3 Abati: Georg, Petros e Isahak.
1787
- In allestimento
1797
- In allestimento
1798
- L’amanuense Arakel viene nominato Vartapet
dell’Abate Arcivescovo Gevorg (Ghevorg)
1802
- L’Abate Ghevorg partecipa all'elezione del Katolikos
Daniel Sourmaretsi.
1806
- In allestimento
1809
- In allestimento
1810
- L’Abate Arcivescovo Simeon, si rivolge
agli abitanti Armeni di Isfahan, Van, Berki, Ardjesh, Kaghzvan,
Shoraghial con un editto in cui descrive la precaria situazione
del Convento e le devastazioni causate dai Persiani, e chiede aiuti
finanziari per uso civile, per ricostruire un refettorio, due stalle,
qualche cella abitativa e una fontana.
1819
- Cominciano i lavori di restauro e di ricostruzione del
convento.
1820
- In allestimento
1825
- Il 10 di novembre, l’Abate Arcivescovo Barsegh,
per ordine del Katolikos Yeprem, incarica il Vartapet Arakel
di raccogliere fondi per la ricostruzione del convento. Nell’ordinanza
ecclesiastica è scritto anche quanto segue:
“Sono sette anni che abbiamo iniziato i lavori di ricostruzione
del convento di S.Taddeo; con l’aiuto di Dio forse potremo
potarli a termine nei prossimi sette anni. La chiesa del convento
deve essere rettangolare, con due braccia a croce altissime, con
cinque cupole e con quattro pilastri all’interno e sette altari.
Dovrà essere costruita con pietre bianche ben
lavorate.
1834
- 18 Maggio il Katolikos Giovanni di Karbi in
una lettera a Set-Khan Setkhanian notifica l'unione della diocesi
del convento di S.Taddeo con quella di S.Bartolomeo, deponendo L’Arcivescovo
Israel e nominando Priore l’Arcivescovo Nicola.
1841
- La sede della diocesi dell’Azerbaijan viene trasferita
dal convento di S.Taddeo alla città di Tabriz.
1850
- Il 20 maggio il Katolikos Nerses informa l’arcivescovo
Nicola, primario delle diocesi congiunte di S.Taddeo e di S.Bartolomeo,
circa una petizione da consegnare all’ambasciatore Inglese.
1851-1857
- In allestimento
1852
- In allestimento
1865
- Il 4 agosto Ghevorg Nahapetian, prelato dell’Azerbeijan,
chiede al Sovrano di Persia Nasreddin Shah (della dinastia
Gajar) di intervenire per poter riscuotere le tasse del villaggio
di Khoy ed il rilascio di un atto di proprietà per il villaggio
di Uoz appartenente al convento.
1865
- Nel Novembre Nasreddin Shah ordina con un editto al Skandar
Khan di Khoy di procedere alla soluzione dei problemi riguardanti
il convento.
1867
- In allestimento
1868
- In allestimento
1899
- In allestimento
1900
- In allestimento
1901
- In allestimento
1903-1908
- Il convento diventa uno dei centri della resistenza per
i rivoluzionari Armeni.
1918
- In allestimento
1919
- Gli Armeni sopravvissuti al massacro, scampati nei villaggi
di proprietà di S.Taddeo, ritornano a vivere nelle abitazioni
del convento. Il Convento viene ricordato come un edificio abbandonato,
ma ancora solido.
1924
- In allestimento
1930
- Durante l’elezione del successore del Katolikos
Ghevorg V vengono promosse iniziative per trasferire la sede
del Katolikos da Edchmiadzin a S.Taddeo.
1931
- In allestimento
1939
- In allestimento
1946
- In allestimento
1946-1947
- In seguito al rimpatrio degli Armeni nella Repubblica
dell'Armenia Sovietica vengono abbandonati i villaggi del convento
di S.Taddeo.
1948
- In allestimento
1954
- In allestimento
1957
- In allestimento
1969-1970
- In questi anni vengono eseguiti alcuni lavori di restauro
e consolidamento del Convento.
(il
seguito della cronologia è in allestimento)
----------------------------------------
La
guida cronologica, così come le pagine di storia e architettura
relative alla figura dell'Apostolo S.Taddeo ed al Convento a lui
dedicato, sono state elaborate dall' Arch.Vahe M. Vartanian traducendo
vari testi e perfezionando e recuperando altri dati dalla documentazione
fornita dall' Arch.Herman Vahramian, nonché estraendo informazioni
dalla lettura del testo Persiano "Sulle antiche religioni dei
Persiani" e i documenti relativi alla Chiesa di S.Taddeo in
Roma.
Fede
dei Mogh- i ( Re –Magi )
Ricerche sulle religioni dei Antichi Persiani
Dott.
Razi Hashemi Nato nel 1921 , Redatto , stampato Vol. I nel 2002,
Tehran , 472 pagine– Biblioteca Nazionale dell’Iran
ISBEN
964 – 372-031-4
Ringraziamo
Herman Vahramian, Graziella Falconi, Seta Martayan per il prezioso
contributo ricevuto al fine di completare questa opera di ricostruzione
storica.
Simboli
scolpiti sulla facciata di San Taddeo.
Risalgono al XII secolo d.C. sulla nuova ricostruzione del monastero
per ordine di Holaku-Khan, e danno l'evidente testimonianza dell'influenza
del dominio Mongolo nella regione in quel periodo.
I tratti somatici di alcune delle sculture, che presentano caratteristiche
tipiche della razza mongola, si trovano anche nelle facciate delle
chiese Armene in Armenia, a testimonianza del rispetto che il
popolo conquistatore aveva per la tradizione Cristiana Armena.
Gli altri simboli manifestano l'influenza di varie culture dominanti
quali Zoroastrismo, Islam ed Impero Persiano.
Si può notare la volta di Shah Abass (re Persiano), il
cui volto venne inciso nel 1611 sul portico principale dell'ingresso
della chiesa Echmiazin situata a Yerevan.
Shah Abass ricostruì la chiesa ad Isfahan ad uso degli
Armeni che aveva portato con sé dalla originaria Julfa
(oltre il confine Persiano) alla "Nuova Julfa" (in Persia),
riproducendola in maniera identica senza distruggere quella esistente,
che era destinata ad essere trasferita attraverso il suo Ministro
Allah Verdi Khan (di origine Armena).
Attualmente "Nuova Julfa" è posta sotto il vincolo
storico-culturale dell'UNESCO in quanto patrimonio urbanistico
dell'umanità.
Una
delle porte in legno recentemente trasferita in Armenia per i
Monasteri di Surp Arakelian e Surp Astvazazin vicino al lago di
Sevan. Altre porte e decori in legno del monastero di San Taddeo
furono portati nei due succitati Monasteri nel XII e XVII secolo.
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