Armenia:
Cultura e Nazione
L’
esposizione Roma/Armenia che ha luogo a Roma nella cornice dello
splendido Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana intende
mostrare come mai prima d'ora il grande legame storico e culturale
tra queste due antiche civiltà, un legame che dura da circa
duemila anni e che vive attualmente un felice momento di rinascita
in relazione al ritorno di un) Armenia indipendente alla comunità
mondiale.
Già
in tempi remoti gli altipiani armeni furono culla di antiche civiltà:
tremila anni fa vi regnavano i sovrani dell'antica Urartu. Erevan,
capitale della repubblica moderna, fu fondata nel 782 a.C. e lo
scorso anno ha festeggiato il 2780° anniversario della sua fondazione.
Considerata all'epoca come la più forte potenza dell'intera
regione (nel 1 secolo a.C. l'impero del re armeno Tigrane il Grande
spaziava dal Mar Caspio al Mar Mediterraneo), l'Armenia venne in
seguito spartita tra i successivi imperi della storia recente. Tuttavia
il segno delta civiltà armena e della sua influenza culturale
si perpetuò attraverso le epoche come una traccia ben distinta.
La
chiave di volta della sua peculiare identità è stata
la ferma adesione dell'Armenia al cristianesimo. U avvento di un
nuovo millennio cristiano assume una particolare importanza per
la nazione armena perché il 2001 segna il 1700° anniversario
dell' adozione del cristianesimo come religione di Stato in Armenia,
avvenuta nell'anno 301. Quest'atto di autodeterminazione nazionale
- probabilmente il primo dei tempi moderni - fece sì che
l'Armenia sia stata il primo paese del mondo a dichiarare religione
di Stato il cristianesimo. L’ evento ebbe un incommensurabile
impatto sulla storia successiva e sull'eredità culturale
dell'intera nazione armena.
Il
destino dell'Armenia, come quello dello Stato Vaticano, è
stato forgiato dal cristianesimo. La sua fede nei valori e nei principi
cristiani ha rinforzato il suo sostegno agli ideali fondamentali
di libertà, dignità umana e autodeterminazione dei
popoli. Queste sono state tematiche costanti nella sua battaglia
per l'affermazione della propria identità nazionale attraverso
i secoli, una battaglia ampiamente condivisa con la Chiesa armena.
La Repubblica d'Armenia, che ha proclamato la sua indipendenza dall'
Unione Sovietica nel 1991, celebrerà il suo primo decennale
nello stesso anno che segna la fondamentale decisione assunta millesettecento
anni prima dai suoi progenitori. La Repubblica d'Armenia è
un paese racchiuso dalle montagne, ai piedi del monte Ararat di
biblica memoria - simbolo intrinseco all'identità armena.
Situata nel cuore del Caucaso, l'Armenia è diventata un autentico
crocevia nel senso più ampio del termine e per questo manifesta
un suo carattere peculiare, in equilibrio tra oriente e occidente.
In
seguito alla caduta dell'ultimo regno armeno di Cilicia, alla conseguente
perdita della sovranità statale, e a dispetto dei forti contrasti
che hanno fatto seguito al genocidio degli armeni nell'Impero Ottomano
all'inizio di questo secolo, la cultura armena è fiorita
internazionalmente, prosperando non soltanto nella madrepatria,
ma anche nelle grandi città alla periferia del mondo armeno
e al crocevia di culture straniere, a Madras e Calcutta, a Smirne,
Costantinopoli e Parigi, a Venezia e Roma, a Tartu e Vienna, a San
Pietroburgo, Mosca e Tbilisi.
Pur
mantenendo la propria forte identità nazionale, gli armeni
hanno tratto grande beneficio dall'esposizione a così tante
e diverse influenze. Tale ricca eredità ha dato alla cultura
armena moderna un carattere cosmopolita, forte e dinamico.
Ci troviamo alla soglia del bimillesimo anniversario della Cristianità,
una grande opportunità per riaffermare la continuità
di quei valori cristiani che hanno dato un contributo tanto elevato
alle nostre civiltà. In questa splendida occasione, sono
fermamente persuaso che la bellissima esposizione romana contribuirà
a stabilire un'atmosfera di più ampia comprensione e cooperazione:
un passo - ne sono convinto - verso un mondo migliore, fatto di
pace, armonia e mutua generosità tra i popoli nel Terzo Millennio
cristiano.
E
per me un grande piacere ringraziare da parte del governo della
Repubblica d'Armenia tutti coloro che in Armenia, in Vaticano e
altrove hanno lavorato con tanta energia e passione per rendere
possibile questa esposizione. Un particolare ringraziamento va a
Sua Santità Papa Giovanni Paolo li e a Sua Santità
Karekin I il cui interesse e il cui sostegno sono stati vivamente
apprezzati; si ringraziano la Fondazione Vatche e Tamar Manoukian
che ha sponsorizzato la manifestazione, la Fondazione Calouste Gulbenkian
per il sostegno a questa pubblicazione, il professor Claude Mutafian,
Kégham Torossian e infine Mariam Yeremian dell'Ambasciata
d'Armenia presso la Santa Sede per l'instancabile impegno e gli
incessanti sforzi nei mesi che hanno preceduto questo storico evento.
Un cordiale ringraziamento va inoltre alla Biblioteca Apostolica
Vaticana per la gentile assistenza e per la collaborazione alla
preparazione dell'esposizione.
Armen
Sarkissian
Ambasciatore della Repubblica d'Armenia presso la Santa Sede
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