13 OTT. e 8 Nov 2008-
lunedì 13 ottobre
alle ore 21.00, presso la Casa Armena di Milano (Piazza Velasca 4), verrà presentato il volume "Storia dei Melik del Karabakh (1600-1827)", a cura di Aldo Ferrari, Edizioni Mimesis, Milano 2007.
Interverranno Baykar Sivazliyan (Università Statale di Milano) e Aldo Ferrari (Università Ca' Foscari di Venezia)
sabato 8 novembre, ore 11.00
presso la Casa Armena di Milano, avrà luogo il XII seminario armenistico italiano. In un successivo messaggio sarà comunicato il programma del seminario.
Cordiali saluti.
a varese mercoledì 8 ottobre 2008 ore 21.00 presso lo Spazio Scopricoop di via daverio la prof.ssa Maria Grazia Ferraris presenta "La letteratura armena in Italia" organizzato da UNIVERSAUSER LETTERATURA ARMENA IN ITALIA
Relatrice :prof.Maria Grazia Ferraris
Mercoledì 8 ottobre a Varese presso la Coop di via Daverio, alle ore 21, relatrice la prof. M. Grazia Ferraris, si parlerà di Armenia e di letteratura.
“Testimonianze letterarie intorno all’Armenia”è il filo conduttore dell’incontro.
Si ricorderanno le prime testimonianze intorno a questo popolo e a questa regione risalenti ai viaggi di Marco Polo e si parlerà prevalentemente di letteratura armena, focalizzando l’attenzione sulle numerose e dimenticate presenze letterarie armene in Italia nell’Ottocento e nel Novecento, senza dimenticare la storia drammatica di questo popolo della diaspora.
Verrà ricordata l’opera della poetessa ottocentesca di origine armena Vittoria Aganoor, di precoce intelligenza e sensibilità, attiva nel ricco e vivo ambiente culturale veneto, dove è cresciuta; si ricorderà anche l’esperienza di Zaccaria Sceriman, che iniziò la letteratura di viaggio fantascientintifico in Italia nel Settecento, scrivendo un romanzo definito “un Gulliver italiano”, anticipatore di Voltaire e amico del Goldoni; verrà ricordata la presenza in Italia del monaco Mechitar, che fece da ponte tra la chiesa armena e quella di Roma, cercando una utopica Chiesa Universale, e fondando nell’isola di S. Lazzaro ( oggi S. Lazzaro degli Armeni), grazie alla civile e lungimirante politica di accoglienza di Venezia, la scuola di stamperia tipografica poliglotta, grande vanto per la Repubblica Veneta; l’isola ospitò personaggi eccezionali in cerca di cultura e di pace come lord Byron, A. de Lamartine, M. Proust, Ada Negri e Giuseppe Verdi quando componeva l’Aida.
In esilio volontario dall’Inghilterra lord Bayron, che vuol conoscere la cultura di quell’eremo scrive: <Mi sono messo a studiare tutti i giorni la lingua armena. Mi sono accorto che il mio spirito aveva bisogno di essere tenuto desto da qualche cosa di solido e di impegnativo; ecco perché ho scelto la lingua armena, la quale è la più difficile che esista ed è quindi un ottimo strumento per rafforzare la mia volontà.>
Uno spazio adeguato sarà riservato a Daniel Verujan, il poeta nazionale armeno, autore del Canto del pane, morto nel 1915, vittima della deportazione turca, ricordato anche da Giovanni Paolo II nella sua visita pastorale al Paese.
Non sarà dimenticato l’italo-armeno Pietro Kuciukian, autore appassionato di più libri, alla ricerca della sua patria distrutta, scomparsa e desolata ed Antonia Arslan, professoressa di letteratura italiana all’università di Padova, traduttrice delle poesie di Verujan e autrice del famoso romanzo La masseria delle allodole, che ha dato attualità e visibilità alla storia del suo popolo “mitemente coraggioso”, sul quale si abbattè nel 1915 la tragedia del genocidio, negato o nascosto sotto una pesante coltre di omissioni e silenzi dalla politica turca.
Un doveroso ricordo storico e geografico dell’Armenia, della sua gente della diaspora, del paese fertile della pianura dell’Ararat, terra di albicocco e melograno, dalle alte montagne innevate dove secondo la leggenda e il sogno nostalgico degli esuli scorrono i fiumi di latte e miele, matura l’uva dolcissima, e i frutti del paradiso terrestre, …ma dove le croci di pietra, i chatchkar, testimoniano anche dovunque l’antico storico attaccamento alla fede che è diventata il potente simbolo dell’unità nazionale ed insieme di struggente nostalgia
Casa Armena