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14 02 2009 - TRIESTE- Gli artisti correlati Mario Sillani Djerrahian

Trieste: dal 14 Febb. al 11 Aprile 2009

TRIESTE- Gli artisti correlati Mario Sillani Djerrahian Curatori Angela Madesani Dal sabato 14 febbraio 2009 al sabato 11 aprile 2009
A cura di Angela Madesani
alla GALLERIA LipanjePuntin artecontemporanea -
Trieste ha il piacere di presentare Analogo al paesaggio, una mostra dei lavori piu' significativi, a partire dalla metà degli anni Settanta, di Mario Sillani Djerrahian (Addis Abeba, Etiopia, 1940) a cura di Angela Madesani.

Se in molti casi e' vero che la storia di un artista ne segna profondamente la ricerca, a maggior ragione puo' esserlo per Mario Sillani Djerrahian. Nato ad Addis-Abeba, di origini, in parte, armene, da bambino viene sradicato e portato a Trieste. Da ragazzo gli regalano una macchina fotografica. Partecipa a piccoli concorsi e li vince, l'occhio c'e', ma sin da subito il suo interesse precipuo e' la scienza alla quale vorrebbe dedicarsi a tempo pieno. Solo nel 1968, dopo anni di pensieri, combattimenti e sofferenze interiori, decide di esordire come fotografo. Nel 1974, in occasione di una mostra alla Galleria del Cavallino di Venezia - laboratorio e luogo portante della ricerca artistica di quegli anni -, Sillani pubblica in catalogo una sorta di breviario personale per riuscire a fare comprendere il suo pensiero sulla fotografia.

Attraverso l'occhio della macchina fotografica si guarda intorno, vede la natura, la terra, il cielo, legge il circostante, ne offre un'interpretazione mediata dalla sua cultura, dalla sua sensibilità. Negli anni Settanta lavora al concetto di -fotografema-, un'indagine sulle procedure della fotografia, che rimanda a quello di -fonema- per quanto concerne la parola -detta-. I lavori di quegli anni sono indagini sul mezzo, e pongono in luce il metodo della ricerca stessa. L'artista si interessa inoltre al concetto di riproducibilità.

A partire dagli anni Ottanta si manifesta in lui un interesse per l'idea di paesaggio, che esiste nella misura in cui esiste un osservatore di esso. E il paesaggio, che inizia dall'occhio, dal cervello, e' ancora oggi al centro dei suoi interessi, della sua speculazione artistica. Nel corso degli anni Sillani si e' interessato alla storia dell'arte, ha operato su paesaggi realizzati da altri artisti. Su quelli di Nicolas De Staël, che e' riuscito a offrirne un'idea sintetica, come una sorta di riassunto essenziale. Quindi ha lavorato sulla pittura del Seicento fiammingo: sui van Ruysdael, sugli Hobbema. Nel frattempo, ha sempre guardato con intensità anche a quello che lo circonda, alle pietre per esempio, nelle quali e' possibile leggere dei soggetti che diventano astrazione, idea pura.

Uno dei temi portanti della sua ricerca e' la percezione, che si muove in vari ambiti. È affascinato dalla percezione dell'arte attraverso le nuove tecnologie, che ai suoi occhi possono riscattare l'arte stessa, comunicando un numero maggiore di cose rispetto all'originale. Gli oggetti, i fenomeni, gli appaiono come in un'epifania dello sguardo in cui e' affascinato dall'eventuale somiglianza tra cio' che in momenti diversi gli appare. E quindi la percezione in ambito scientifico, per cogliere l'essenza reale di quanto da noi percepito.
Si pensi in tal senso al lavoro piu' recente sul paesaggio esaminato prevalentemente da un punto di vista geologico.

14 febbraio - 11 aprile 2009

Lipanjepuntin Artecontemporanea
Via Diaz 4 Trieste 34121

V.V