Programma del mesi di APRILEe NEWS
milano piazza velasca 4 III piano tel 02861675 e mail: mekitar @libero.it
giovedì 2 aprile ore 21.00
Gabriella Uluhogian e Vartan Giacomelli presentano il libro
" La presenza armena in Italia nella prima metà del ventesimo secolo"
di Agopik Manoukian
venerdì 3 aprile ore 20.00 Happy Hour
CHIESA APOSTOLICA ARMENA D'ITALIA , liturgia Pasquale
domenica 5 aprile DELLE PALME
ore 10.30 DIVINA LITURGIA
ore 18.00 TRAN PATZEK (Apertura della Porta)
giovedì 9 aprile
GIOVEDI SANTO COMMEMORAZIONE DELL'ULTIMA CENA
ore 10.30 DIVINA LITURGIA
ore 17.00 LAVANDA DEI PIEDI
ore 19.00 VEGLIA E UFFICIO DELLA PASSIONE
venerdì 10 aprile
VENERDI SANTO IN MEMORIA DELLA SEPOLTURA
ore 18.00 VESPRI
sabato 11 aprile SABATO SANTO
VIGILIA DI PASQUA
ore 18.00 DIVINA LITURGIA
domenica 12 aprile SANTA PASQUA
ore 10.30 DIVINA LITURGIA
venerdì 17 aprile ore 20.20 Vernissage della mostra UN MONDO DI VITI
creazioni artistiche di VAHRAM AGAZARIAN
la mostra resterà aperta al pubblico anche sabato 18 e domenica 19 aprile dalle ore 17.00 alle 20.00
COMMEMORAZIONE DEL GENOCIDIO ARMENO
APRILE 1915-APRILE 2009
mercoledì 22 aprile ore 21.00
La prof. GIULIA LAMI dell'Università degli Studi di Milano parlerà della figura di
Rafael Lemkin (1900-1959) giurista polacco e Padre della Convenzione dell' ONU sul Genocidio
parola da lui coniata dopo lunghe riflessioni sui tragici eventi del popolo armeno.
Gli studi della Prof.ssa Lami e gli approfondimenti di questa materia rivestono per noi uno straordinario interesse.
di seguito la pianista Ani Martirossian e il soprano Rosy Svazlian ci faranno rivivere le musiche diKOMITAS
ed infine Pietro Kuciukian ci presenterà il video GRIDA DEL SILENZIO di Valeria Parisi (vedi allegato)
venerdì 24 aprile ore 10.30 DIVINA LITURGIA IN RITO ARMENO presso la Basilica di Sant'Ambrogio celebrata da adre Aren Shahinian
al termine della funzione ci sarà l'omaggio al Khatckar a lato della Basilica NOtizienitizienotizie
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mercoledì 1 aprile, ore 18.00
Museo del Risorgimento
via borgonuovo 23Milano
Per il ciclo "Incontri con l'autore"
Marilena Poletti Pasero, Aldo Ferrari e Daniela Pizzagli presenteranno il libro di Antonia Arslan "La strada di Smirne"
Il 14 aprile, alle 18.30 ci sarà la presentazione della Strada Di Smirne alla libreria Feltrinelli di Piazza Piemonte.
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Dal 16 aprile al 3 maggio 2009
Via Pastrengo 16 Milano (nei pressi della stazione Garibaldi)
Teatro del Buratto/Teatro Verdi
DESERTO NERO
Tratto da “La masseria delle allodole” di Antonia Arslan,
ideazione e progetto Jolanda Cappi e Renata Coluccini,
drammaturgia Jolanda Cappi, Renata Coluccini e Renato Sarti
supervisione alla scrittura scenica Antonia Arslan,
La cantante Gianna Nannini ospite di Che tempo che fa ( rai 3 di sabato 28/3 ) ha eseguito al doppio pianoforte brani del suo repertorio con la musicista armena Ani Martirosyan di Milano sua insegnante di piano che la cantante
ha presentato e ringraziato al termine della bellissima esecuzione musicale.
guarda i video della esibizione a questi indirizzi:(basta cliccarci sopra)
http://www.youtube.com/watch?v=T8wsYCZA0lA&NR=1
http://www.youtube.com/watch?v=aKJLytKJTyY
QUOTE della CASA ARMENA: ricordiamo il pagamento delle quote associative per l’anno 2009
ed i precedenti. Tale contributo è di parziale aiuto alla copertura delle onerose spese del Circolo
Dal 16 aprile al 3 maggio 2009
Via Pastrengo 16 Milano (nei pressi della stazione Garibaldi)
Teatro del Buratto/Teatro Verdi
DESERTO NERO
Tratto da “La masseria delle allodole” di Antonia Arslan,
ideazione e progetto Jolanda Cappi e Renata Coluccini,
drammaturgia Jolanda Cappi, Renata Coluccini e Renato Sarti
supervisione alla scrittura scenicaAntonia Arslan,
in scena Jolanda Cappi, Renata Coluccini, Jacopo Storti, Giacomo Toccaceli,
regia Renato Sarti, assistenti alla regia Stefano Benedetti e Marco Di Stefano,
musiche Carlo Boccadoro, scene Marco Muzzolon, disegno luci Marco Zennaro
costumi Mirella Salvischiani, direttore di produzione Franco Spadavecchia
si ringrazia il Teatro della Cooperativa
In collaborazione con la “Casa-Armena” di Milano
PRIMA NAZIONALE
«Ragazzo mio, qual è la causa ancora oggi di tutto questo dolore? Non è aver perso delle persone care, o la nostra terra... È la consapevolezza di poter essere odiati così tanto. Che razza di umanità è che ci odia fino a questo punto e con che coraggio insiste nel negare il suo odio, finendo così per farci ancora più male?». (Charles Aznavour, nella parte del regista Edward Saroyan nel film “Ararat” di Atom Egoyan)
Fino a pochi anni fa, ai più, era sconosciuta l’esistenza di un popolo, di una cultura armena. Pochi sapevano quello che accadde tra l’aprile del 1915 e il settembre del 1916, periodo in cui centinaia di migliaia di Armeni furono uccisi nel primo genocidio del ‘900.
Questo genocidio caratterizzato da accuse pretestuose, da stragi e deportazione, non solo è il primo del secolo, ma sembra modello ed esempio di molti altri accadimenti successivi.
Ma oltre al fatto storico, quello che più colpisce è la lunga battaglia della memoria che gli Armeni tutt’oggi conducono, per il riconoscimento del genocidio, per non dimenticare, per non essere soffocati dal senso di impotenza generato dal non veder riconoscere una realtà vissuta sulla pelle.
Così come rimane scolpita nella mente l’immagine delle donne Armene che dopo l’uccisione degli uomini furono costrette a mettersi in cammino, ad attraversare il deserto, riunite in carovane verso Aleppo o verso Deir es-Zor, in Mesopotamia. Lungo il percorso, le prigioniere, lasciate senza cibo, acqua e scorta, moriranno a migliaia.
Ispirato alla “Masseria delle Allodole” lo spettacolo vede tre figure femminili camminare nel deserto. La strage dei maschi è stata compiuta, mariti, figli, fratelli sono stati trucidati. E loro camminano nel nulla verso il nulla. È un tempo sospeso, dopo la morte, prima della morte. Con qualche speranza? Con quale meta? I Curdi nella notte scendono dalle montagne, hanno via libera, possono fare quello che vogliono a questa processione di donne. Eppure loro continuano a camminare, non si lasciano morire. Resistono. Con dignità.
“Ma là nel deserto Siriano si stringeranno l’una all’altra cullandosi gentilmente a vicenda… cantandosi a voce quasi spenta… il loro gioco segreto…: non animali che cercano l’ultimo boccone di pane, ma donne ancora, con un’ultima forza nel cuore: riuscire a salvare i bambini…”. E i loro passi spingono i figli verso un futuro sconosciuto, mentre le loro menti a tratti si perdono in un passato scomparso.
Attraverso lo spettacolo, così come è stato fatto attraverso la letteratura, si vogliono percorrere a ritroso le generazioni, le parole mancanti di una relazione rimasta in sospeso, per dare vita a una memoria, perché attraverso la parola performativa si può dare vita a ciò che era nascosto, dimenticato o negato.
La scrittura drammaturgica prevede la collaborazione e la supervisione di Antonia Arslan autrice della “Masseria delle Allodole” e di numerosi saggi e articoli sul popolo armeno.
Dare voce al genocidio degli armeni non è solo far memoria del passato a ridosso di drammi attuali e vicini, ma anche chiedersi perché e come il nostro tempo sia segnato da questi tragici eventi.
Gregorio