VENEZIA - 29 Ap- 2009
concerto
Mercoledì 29 aprile 2009 ore 18.00 ingresso libero
Hushèr =la memoria Armena
Ensemble Cameristico Veneto
Anna Fortis flauto
Alessandra Trentin arpa
Alessandro Segreto pianoforte
Programma
Alan Hovhaness (1911-2000)
The Garden of Adonis op. 245 (1971)
Suite per flauto e arpa
Alan Hovhaness
Nocturne op. 20 n° 1 (1966)
per arpa
Ricardo Tacuchian (1939)
Ritos (1977)
per arpa sola
Aram Khachaturjan (1903-1978)
Album per fanciulli
per pianoforte, I fascicolo (1946)
Album per fanciulli
per pianoforte, II fascicolo (1964)
div align="Il genocidio del popolo Armeno"> testo
L¹Armenia è una ex repubblica dell¹URSS. Paese prevalentemente montuoso, la sua popolazione si concentra nelle valli, lungo il fiume Razdan dove si trova Yerevan, la capitale di uno stato martire che ha visto il genocidio dei suoi abitanti, uno dei più orribili che la storia abbia mai registrato. Molti lo negano: è una di quelle stragi che sembrano non contare, visto che i libri di storia non ne parlano. Ma oltre un milione e mezzo di morti, su una popolazione di due milioni, è una percentuale dell¹orrore che non ha pari in età moderna. Eppure, solo recentemente si è cominciato a parlare del Metz Yeghern, il Grande male, come gli Armeni chiamano il loro Olocausto.
Tutto cominciò con la nascita del nazionalismo Turco: già alla fine dell¹Ottocento vi furono stragi e massacri nei confronti della popolazione armena, ma la pulizia etnica venne teorizzata e praticata dai Giovani Turchi che, nel 1909, sterminarono circa 30.000 armeni. In seguito, l¹obiettivo della Turchia fu quello di cancellare dalla faccia della terra la comunità armena cristiana. I Giovani Turchi, con l¹aiuto di esperti tedeschi, pianificarono il genocidio che si compì in un lasso di tempo relativamente breve: dall¹aprile 1915 al giugno 1916. In poco più di un anno 1.200.000 persone vennero uccise.
Dopo la sconfitta della Turchia nella Prima Guerra Mondiale, le pressioni dei vincitori per processare i responsabili dell¹immenso massacro, unite alla forzata nascita di una Repubblica d¹Armenia e di un Kurdistan indipendenti, favorirono il completamento dello sterminio. L¹Armenia fu invasa e quasi nessun armeno rimase vivo in Turchia: con il Trattato di Losanna (1923) al popolo armeno fu persino annullato il riconoscimento della sua stessa esistenza.
Nel 1919 a Costantinopoli fu intentato un processo a carico dei principali responsabili dei massacri, fuggiti nel frattempo in Germania. Le condanne non sortirono nessun effetto e molti verdetti vennero annullati.
In epoca recente, nonostante le pressioni esercitate dalla Turchia, varie istituzioni nazionali ed internazionali hanno riconosciuto e condannato il genocidio. Nel 1987, il Parlamento Europeo ha condannato l¹atteggiamento della Turchia. In seguito, anche Russia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Libano, Belgio, Argentina, Francia, Svezia hanno riconosciuto il terribile sterminio. Il riconoscimento italiano risale al 17 novembre 2000: la Camera dei Deputati ha approvato un documento che chiede formalmente alla Turchia di riconoscere il genocidio degli armeni.
Stefania Franceschini
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Stefania Franceschini