Bari 11 Gennaio 2013
Trascrizione dell’Invito
Il prossimo 11 gennaio , alle ore 11.00, sara inaugurata la stele realizzata dallo scultore arch. Ashot Grigorian ubicata presso l’Autorita Portuale di Bari che sugela il legame della comun ità armena con il popolo Barese .
La città di Bari sarebbe onorata e lieta di poter contrare sulla Sua presenza alla cerimonia .
Colgo l’occasione per invitarLe i piu cordiali saluti .
Firmato dal Sindaco di Bari On. Michele Emiliani
E
rapresentante della Comunità Armena Rupen Timurian ;
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La Cerimonia provvede, la scopperta della scultura avvolta dalla bandiera della Repubblica d'Armenia e la benedizione della Santa Chiesa Armena di
Padre Tovma Khachaturian e Padre Garnik Mekhitariani due parroci armeni di Milano e di Roma, si auspica che ci siano altri religiosi della Città;
Sono stati invitati numerosi rappresentanti delle associazioni e delle personalità Armene e italiane delle varie Città Italiane;
Leggi ilblog dell'asso. Armeni di Roma
http://assoarmeni-romalazio.blogspot.it/
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1996 Roma
Medesima iniziativa era intrapresa con il Comune di Roma e il XV Circoscrizione :
16 Luglio 2006
http://www.zatik.com/iniziative
risoluzionemunicipio.asp
http://www.zatik.com/iniziative-khatchkarrisposta.asp
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Bari , in occasione della celebrazione del Khach - Kar Armeno;
del 11- 01- 2013
In occasione dell’iniziativa intrapresa dall’On. Michele Emiliani , Sindaco di Bari e congiuntamente dal Rupen Timurian, mi pregio di aver fatto parte del gruppo promotore per la realizzazione Khach- Kar ad opera dell’artista armeno Ashot Grigorian-
Il gruppo è composto da Rupen Timurian , Savino Giannella , (ex console onorario della Repubblica d’Armenia ) e dal sottoscritto.
Voglio qui ricordare il significato del Khach –kar (= Croce su pietra ) richiamandomi alla relazione sul tema da me presentata nella conferenza organizzata nel 2001 a Bari dai componenti del gruppo sopra menzionato .
La conferenza tenutasi a Bari Capoluogo delle terre percorse in passato da santi, dai pellegrini e dai profughi o artisti e poeti , che del loro passaggio lasciarono sempre le tracce della Cristianità e pezzi della propria storia Armena portata dalle terre di origine .
Voglio ricordare a conclusione di quanto scritto che gli Armeni , essendo Cristiani, con una Chiesa autocefala, sin dai tempi di S. Taddeo con Re Abkar prima e con S. Gregorio a partire dal 301 D.C. , nella Croce e dunque nei Khach- Kar, mai hanno rappresentato la figura umana del Cristo sofferente, ritenendo tale rappresentazione non consona al significato teologico della Risurrezione. Khach – kar o Croce su pietra, sono oggi rigorosamente catalogati e proibiti l’esportazione – questi monumenti, numerosissimi anche nei cimiteri fuori dai confini attuali della Repubblica d’Armenia sono nel più totale abbandono e rischiano di essere distrutti cancellando cosi segni , simboli e memoria storica della civiltà del popolo Armeno nelle terre degli Avi.
Questi monumenti , pur essendo ripetitivi nella tipologia , sono sempre differenti nelle dimensioni e nel disegno decorativo riportato sugli assi e quadranti delle Croce medesima.
“Nota della conferenza di Bari del 2001, Si è tenuta a Bari presso la Villa Rosa, in un incontro per la presentazione del Khach- Kar realizzato dall’arch. Ashot Grigorian sul piazzale della Basilica di San Nicola a Bari“ .
È intervenuto l’Arch. M. Vartanian Vahed esperto conoscitore di tali pietre che si è lungamente soffermato sulla storia che accompagna tali monumenti sin dal loro massimo apparire intorno IX Secolo, ovvero dopo la liberazione dell’Armenia dal giogo arabo.
Il Paese, la Chiesa e la società necessitavano infatti non soltanto di una ricostruzione, ma anche di un elemento architettonico e visivo imponente, di rapida collocazione sul terreno, unificante religiosamente
e espressione del sentimento nazionale e un simbolo dominante che ribadisse l’eternità del cristianesimo autocefalo in Armenia.
Il Khatch kar detti anche amenaprkich ( <<< del Salvatore >>> ) prendono il nome dal loro tema iconografico, in quanto riproducono la crocefissione e la resurrezione di Cristo.
Essi possono essere modellati direttamente nella roccia o murati o confitti nel terreno sono di numero limitato, e risultano generalmente elaborati dal punto di vista decorativo.
Sotto l’aspetto architettonico questa pietra si pone come un’autentica e radicale teofania, espressa in termini di cratofonia, cioè di una manifestazione di forza, come rappresentazione della potenza divina.
Durante i secoli sono stati considerati pietre miracolose, diventando meta dei pellegrinaggi di malati e inguaribili d’ogni sorta. Pellegrinaggi che ancora oggi non hanno cessato la loro funzione di lenire in sofferenza .
Nel ‘500 il re persiano Shah – Abbas della dinastia dei Safavidi, intraprese la “ desertificazione “ dell’Armenia e distrusse la città di Julfa **(della regione di Nachitchevan), ricchissimo nodo commerciale, deportandone i sopravvissuti. Della città , ora in territorio Azero , non resta che un vastissimo cimitero disseminato da migliaia di khach-kar. Altre migliaia di queste croci sono state adoperate per la costruzione del terrapieno ferroviario lungo la linea fatta costruire agli inizi del secolo dallo zar di tutte le Russie.
Queste pietre, sepolte per chilometri, sono l’unico segno tangibile di un’ arte e di una realtà umana che, nei secoli, si è sempre tentato di estinguere.
Vartanian ha concluso il suo intervento proponendo una interpretazione del khach kar del tutto inedita ai più, ma di grandissimo interesse culturale.
Tutti i khachkar sono anche rappresentazione di un tema esoterico.
A titolo di esempio, quello nel monastero di Gndevank databile 1551, reca simbolo della croce circoscritto in un cerchio. La sua stella ha ventotto punte, che sono infatti la somma matematica delle cifre che vanno da uno a sette ( 1+2+3+4+5+6+7= 28 ), summa dei numeri sacri. Nel monastero di Haghartzin c’è un khachkar del XIII secolo in cui è scolpita una figura cosmologica costituita da una stella a sei punte ( la stella di Davide ), in uso presso quasi tutte le civiltà della regione. I due triangoli, simboli della vita e della sua dissoluzione, intersecandosi rappresentano l’universo e il suo sviluppo, che assume svariate forme e disegni, ribadendo l’infinità di soluzioni che una cosmogonia racchiude.
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Nota:Associazione ZATIK , Oltre aver promosso delle iniziative per il riconoscimento del genocidio nel Parlamento e nelle diverse città italiane; inoltre , nel 2001 – 2002, aveva promossa anche le iniziative , attraverso i diversi Comuni Italiani , come - il Comune di Bagnacavallo, Cotignola , XX° Municipio e la Prov. di Roma per la salvaguardia del patrimonio architettonico cristiano armeno;
**Mi preme di sengnalare che nel 2005 questi khachkar furono deliberatamente distrutte per volere del governo Azero; il territorio fù spianato per diventare successivamente un poligono di tiro per i soldati di Azerbaijan.
Da quel momento a nessuna autorità internazionale è stata concessa la visita del sito!!!
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CLICCARE PER CONOSCERE ALCUNE DELIBERE PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO ARCITETTONICO CRISTIANO ARMENO
>>>http://www.zatik.com/filescomunebagnacavallo.pdf
>>>http://www.zatik.com/files/comunecotignola.pdf
Inaugurazione Khatchkar a Bari
Pubblicato da : Associazione della Comunità Armena di Roma e Lazio
>>>> http://assoarmeni-romalazio.blogspot.it/
Cultural Genocide In Jugha o *Julfa di Azerbaijian
**Azeri soldiers destroying armenian medieval cemetery in 2005.
>>> http://jughaculturalgenocide.blogspot.it/
>>> http://discorsiculturali.blogspot.it/2010/05/jugha-armena-ii-parte.html
Arch V. M. Vartanian