Zatik consiglia:
Iniziativa Culturale:

 

 

COSTRUIRE ‎ IL PASSATO NEL PRESENTE

Venezia da 11a 19 Ap.2013 - serie di incontri ;

3° appuntamento della IV edizione del ciclo di conferenze COSTRUIRE IL PASSATO NEL PRESENTE (ricordare | restaurare | archiviare nel mondo globale) Organizzato da: Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena - Venezia Centro Interdisciplinare di Studi Balcanici e Internazionali - Università Ca' Foscari - Venezia Venerdì 19 aprile, ore 17.30 - Biblioteca Zenobiana del Temanza Marianna Liosi (curatrice, Berlino) “Attraversando Bangladesh” Bangladesh è un quartiere nella periferia di Yerevan (Armenia) dove ha luogo uno dei più grandi mercati della città, ma dove pure sorgono scuole d’arte e laboratori multimediali. E’ lì che si è svolta l’esperienza del 6th Summer Seminars for Art Curators (2011), un’occasione che tra le altre cose, ha permesso di conoscere anche alcune principali Istituzioni per l’arte contemporanea, spazi not for profit, curatori e artisti attivi nella capitale armena e di investigare sul loro comune obiettivo di rinnovamento culturale. Il desiderio di emancipazione dal conservatorismo di stampo sovietico, nonostante tutto ancora radicato, trova nell’arte contemporanea un mezzo per mettere in discussione concetti come 'grande narrativa' e 'valori nazionali' attraverso lo sviluppo di pratiche artistiche sperimentali, programmi di residenza e scambi internazionali. CONSTRUCTING THE PAST IN THE PRESENT (remember | restore | archive in a globalized world) Friday April 19, 5:30 PM Biblioteca Zenobiana del Temanza Marianna Liosi (Berlin) Going through Bangladesh (Yerevan) In the neighborhood of Bangladesh on the outskirts of Yerevan (Armenia) one can find one of the largest markets in the city but also art schools and multimedia labs. The neighborhood has also been the site for the 6th Summer Seminars for Art Curators (2011). This event showcased the main institutions for contemporary art in the country, but also introduced to the public several not for profit spaces in the area, and numerous curators and artists who are active in the capital and concerned with cultural renewal. Contemporary art articulates a desire to overcome conservative postures inherited from the soviet era, but also challenges great narratives and national values through experimental artistic practices, in-residence programs and international exchanges. Presso/at: Biblioteca Zenobiana del Temanza Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena Corte Zappa | Dorsoduro 1602 | 30123 Venezia Ingresso libero - posti limitati si prega di prenotare via E-mail Info: 041/5224225 | E-mail: oemme.ed@iol.it | www.unive.it/cisbi In allegato: articolo/annuncio apparso su La Nuova Venezia di oggi. Attached a short article about the conference series on the newspaper "La Nuova Venezia". Costruire il Passato nel Presente Quali sono le pratiche del ricordo, ma anche di restauro e di archiviazione del passato? Come queste pratiche si intrecciano con lo scambio e la circolazione continua di informazione che caratterizza il mondo contemporaneo globalizzato? L’edificazione ed il restauro di monumenti, la creazione e la gestione di archivi, la ricerca storica, accademica e non, nonché l’organizzazione di convegni e seminari sono tutte attività volte alla costruzione di certe immagini ed interpretazioni del passato. Tali pratiche diventano così terreno di scontro sul quale si misurano diverse concezioni delle nazioni, della religione e della cultura. Queste dinamiche diventano ancor più complesse nell’attuale mondo globalizzato in cui gli scambi tra culture sono sempre più intensi ma anche frammentati. Così se da un lato si diffondono iniziative che puntano a celebrare l’umanità della terra ed il suo patrimonio globale (artistico ma anche ambientale) dall’altro si moltiplicano appelli per la salvaguardia di culture locali o nazionali e per la celebrazione delle loro specificità. Le modalità di presentazione del passato sono legate alle diverse tecnologie del ricordo. L’attuale passaggio al digitale rende evidente come le forme del restauro, della conservazione e dell’archivio per certi versi determinano i contenuti stessi del passato e soprattutto la sua fruizione, ponendo problemi teorici e pratici. Allo stesso tempo, questioni di ordine teorico, estetico ma anche come si è detto politico, si intersecano con quelle tecnologiche rendendo le pratiche di costruzione del passato un vero e proprio laboratorio culturale e sociale del mondo contemporaneo. Il ciclo di conferenze si propone di esaminare queste questioni da un punto di vista veramente globale ovvero che consideri pratiche di costruzione del passato in Asia, Africa ed Europa. Il caso armeno è uno degli esempi di queste dinamiche e offre importanti elementi di riflessione su queste tematiche. Con la crescente pubblicità e visibilità degli Armeni sui media italiani e di tutto il mondo si presentano contemporaneamente questioni inerenti l’articolazione culturale e politica del passato armeno nel presente. Constructing the Past in the Present. What are the practices of remembering, restoring and archiving the past? How do these practices intertwine with the constant circulation of commodities and images in a globalized world? Modalities to construct the past include but are not limited to the building and restoration of monuments, the creation and administration of archives, historical research within and outside of the university, as well as the organization of conferences and seminars. These modalities are sites of contestation in which competing conceptions of nation, religion and culture come to the fore. In a globalized world, these tensions often translate either in initiatives that celebrate a supposed humanity and its cultural, artistic “heritage” or in calls for the safeguard of supposed local and national cultures. What is at stake in the past? Modalities of constructing the past are also related to the specific technologies. Current digitalization processes make evident how forms of restoration and archiving are shaping the past and its fruition, posing theoretical and political questions. How does the organization and administration of an archive impinge on the past it supposedly orders? How do restoration techniques transform the fruition of a monument? What are the conditions of possibility of remembering and forgetting in the digital age? The series aims at interrogating this set of themes from a veritable world perspective, examining these practices across Asia, Europe and Africa. The Armenian case can be taken as exemplary of these dynamics and offers important elements for consideration on these issues. With the growing publicity and visibility of the Armenians in the global and Italian mediascape questions come about concerning the cultural and political articulation of the Armenian past in the present. ------------------
2° appuntamento della IV edizione del ciclo di conferenze Organizzato da: Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena - Venezia Centro Interdisciplinare di Studi Balcanici e Internazionali - Università Ca' Foscari - Venezia Mercoledì 17 aprile, ore 17.30 - Biblioteca Zenobiana del TemanzaGiorgio Gianighian (IUAV)“La cura dei monasteri fortificati armeni di San Taddeo e di San Stefano nella R.I. dell'Iran, patrimonio dell'umanità UNESCO.”La conferenza illustra i risultati dell'ultima missione del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia, organizzata, diretta e compiuta dal direttore del Centro, dott. Minas Lourian, in collaborazione coll'Ambasciata e con l'UNESCO della R.I. dell'Iran. Essa ha contato sulla partecipazione del prof. Giorgio Gianighian, ordinario di Restauro presso l'Università IUAV di Venezia, dell'arch. Francesco Augelli, ricercatore in Restauro del Politecnico di Milano, arch. Vahe Vartanian e arch. Sherly Avedian, (Manager of the ICHHTO Research Base of the World Heritage Property of the Armenian Monastic Ensembles of Iran - UNESCO).Svoltasi alla fine del luglio del 2012, ha consentito di mettere a fuoco i problemi legati alla conservazione di questi due complessi monumentali di straordinaria importanza e, successivamente, di redigere un progetto preliminare di indagini conoscitive e di messa in sicurezza delle parti a rischio delle strutture. Quest'ultima fase della ricerca s'è valsa della collaborazione dell'ing. Alberto Lionello, direttore dell'Ufficio Tecnico della Soprintendenza. L’incontro si svolge con il patrocinio dell’Ambasciata della R.I. dell’Iran e in collaborazione con l’Associazione di amicizia italo-armena Zatik di Roma. Presso: Biblioteca Zenobiana del Temanza Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena Corte Zappa | Dorsoduro 1602 | 30123 Venezia Ingresso libero - posti limitati si prega di prenotare via E-mail Info: 041/5224225 | E-mail: oemme.ed@iol.it | www.unive.it/cisbi https://skydrive.live.com/?cid=2a5ef7f3b8045a95&id=photomail_2A5EF7F3B8045A95%21172&path=/photomail/{6ff215d4-21bc-4e24-979f-‎‎162f912a4f89}&image=2A5EF7F3B8045A95!175&imagehi=2A5EF7F3B8045A95!173&sff=1‎ Costruire il Passato nel Presente Quali sono le pratiche del ricordo, ma anche di restauro e di archiviazione del passato? Come queste pratiche si intrecciano con lo scambio e la circolazione continua di informazione che caratterizza il mondo contemporaneo globalizzato? L’edificazione ed il restauro di monumenti, la creazione e la gestione di archivi, la ricerca storica, accademica e non, nonché l’organizzazione di convegni e seminari sono tutte attività volte alla costruzione di certe immagini ed interpretazioni del passato. Tali pratiche diventano così terreno di scontro sul quale si misurano diverse concezioni delle nazioni, della religione e della cultura. Queste dinamiche diventano ancor più complesse nell’attuale mondo globalizzato in cui gli scambi tra culture sono sempre più intensi ma anche frammentati. Così se da un lato si diffondono iniziative che puntano a celebrare l’umanità della terra ed il suo patrimonio globale (artistico ma anche ambientale) dall’altro si moltiplicano appelli per la salvaguardia di culture locali o nazionali e per la celebrazione delle loro specificità. Le modalità di presentazione del passato sono legate alle diverse tecnologie del ricordo. L’attuale passaggio al digitale rende evidente come le forme del restauro, della conservazione e dell’archivio per certi versi determinano i contenuti stessi del passato e soprattutto la sua fruizione, ponendo problemi teorici e pratici. Allo stesso tempo, questioni di ordine teorico, estetico ma anche come si è detto politico, si intersecano con quelle tecnologiche rendendo le pratiche di costruzione del passato un vero e proprio laboratorio culturale e sociale del mondo contemporaneo. Il ciclo di conferenze si propone di esaminare queste questioni da un punto di vista veramente globale ovvero che consideri pratiche di costruzione del passato in Asia, Africa ed Europa. Il caso armeno è uno degli esempi di queste dinamiche e offre importanti elementi di riflessione su queste tematiche. Con la crescente pubblicità e visibilità degli Armeni sui media italiani e di tutto il mondo si presentano contemporaneamente questioni inerenti l’articolazione culturale e politica del passato armeno nel presente. ---------------------------‎
Ghara Kelisa a documentary film by:Arbi Ovanisian
https://dub105.mail.live.com/default.aspx?id=64855#n=180134587&fid=1&mid=62‎‎456a82-a662-11e2-a75b-00237de49fac&fv=1‎
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Organizzato da:‎
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena - Venezia
Centro Interdisciplinare di Studi Balcanici e Internazionali - Università Ca' Foscari - Venezia
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Giovedì 11 aprile, ore 17.30 - Biblioteca Zenobiana del Temanza
WEI ZHENG
‎(Professore di archeologia presso la Peking University, Visiting Professor presso il Dipartimento di Studi ‎sull'Asia e sull'Africa Mediterranea e il Dipartimento di Studi Umanistici)‎
L’Archeologia in Cina
‎(in cinese con traduzione consecutiva)‎
L’intervento del Prof. Wei Zheng sulla storia dell’archeologia in Cina si articola in tre fasi: la prima prende in ‎esame l’influenza esercitata dall’Occidente su questa disciplina; la seconda pone l’accento sugli influssi ‎che certe contingenze, come la guerra contro il Giappone, la rivoluzione culturale, il periodo delle riforme ‎e di apertura e l’affermazione del carattere indipendente della cultura cinese, hanno avuto sullo sviluppo ‎delle ricerche archeologiche, mentre la terza si focalizza sul rapporto fra archeologia e storiografia cinese.‎
Archaeology in China
Professor Wei Zheng’s lecture on the histrory of Chinese archaeology consists of three sections: the first ‎examines the influence exercised by the West on this science; the second concentrates on the influence ‎that certain circumstances, such as the war against Japan, the Cultural Revolution, the period of reforms ‎an opening to the world and the assertion of the independence of Chinese culture, have has on the ‎development of archaeological research, while the third focuses on the relation between archaeology ‎and Chinese historiography.‎

Commentano: Luisa Bienati e Sabrina Rastelli
Incontro organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea di ‎Ca’ Foscari Presso:‎
Biblioteca Zenobiana del Temanza ‎
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena
Corte Zappa | Dorsoduro 1602 | 30123 Venezia‎
Ingresso libero - posti limitati ‎
si prega di prenotare via E-mail
Info: 041/5224225 | E-mail: oemme.ed@iol.it | www.unive.it/cisbi
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‎(Programma in dettaglio nel documento in allegato)‎
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Costruire il passato nel presente
Quali sono le pratiche del ricordo, ma anche di restauro e di archiviazione del passato? Come queste ‎pratiche si intrecciano con lo scambio e la circolazione continua di informazione che caratterizza il mondo ‎contemporaneo globalizzato?‎
L’edificazione ed il restauro di monumenti, la creazione e la gestione di archivi, la ricerca storica, ‎accademica e non, nonché l’organizzazione di convegni e seminari sono tutte attività volte alla costruzione ‎di certe immagini ed interpretazioni del passato. Tali pratiche diventano così terreno di scontro sul quale si ‎misurano diverse concezioni delle nazioni, della religione e della cultura. Queste dinamiche diventano ‎ancor più complesse nell’attuale mondo globalizzato in cui gli scambi tra culture sono sempre più intensi ‎ma anche frammentati. Così se da un lato si diffondono iniziative che puntano a celebrare l’umanità della ‎terra ed il suo patrimonio globale (artistico ma anche ambientale) dall’altro si moltiplicano appelli per la ‎salvaguardia di culture locali o nazionali e per la celebrazione delle loro specificità.‎
Le modalità di presentazione del passato sono legate alle diverse tecnologie del ricordo. L’attuale ‎passaggio al digitale rende evidente come le forme del restauro, della conservazione e dell’archivio per ‎certi versi determinano i contenuti stessi del passato e soprattutto la sua fruizione, ponendo problemi ‎teorici e pratici. Allo stesso tempo, questioni di ordine teorico, estetico ma anche come si è detto politico, ‎si intersecano con quelle tecnologiche rendendo le pratiche di costruzione del passato un vero e proprio ‎laboratorio culturale e sociale del mondo contemporaneo.‎
Il ciclo di conferenze si propone di esaminare queste questioni da un punto di vista veramente globale ‎ovvero che consideri pratiche di costruzione del passato in Asia, Africa ed Europa.‎
Il caso armeno è uno degli esempi di queste dinamiche e offre importanti elementi di riflessione su ‎queste tematiche. Con la crescente pubblicità e visibilità degli Armeni sui media italiani e di tutto il mondo ‎si presentano contemporaneamente questioni inerenti l’articolazione culturale e politica del passato ‎armeno nel presente.‎
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Constructing the Past in the Present
What are the practices of remembering, restoring and archiving the past? How do these practices ‎intertwine with the constant circulation of commodities and images in a globalized world?Modalities to ‎construct the past include but are not limited to the building and restoration of monuments, the creation ‎and administration of archives, historical research within and outside of the university, as well as the ‎organization of conferences and seminars. These modalities are sites of contestation in which competing ‎conceptions of nation, religion and culture come to the fore. In a globalized world, these tensions often ‎translate either in initiatives that celebrate a supposed humanity and its cultural, artistic “heritage” or in ‎calls for the safeguard of supposed local and national cultures. What is at stake in the past?‎
Modalities of constructing the past are also related to the specific technologies. Current digitalization ‎processes make evident how forms of restoration and archiving are shaping the past and its fruition, ‎posing theoretical and political questions. How does the organization and administration of an archive ‎impinge on the past it supposedly orders? How do restoration techniques transform the fruition of a ‎monument? What are the conditions of possibility of remembering and forgetting in the digital age?‎
The series aims at interrogating this set of themes from a veritable world perspective, examining these ‎practices across Asia, Europe and Africa.‎
The Armenian case can be taken as exemplary of these dynamics and offers important elements for ‎consideration on these issues. With the growing publicity and visibility of the Armenians in the global and ‎Italian mediascape questions come about concerning the cultural and political articulation of the Armenian ‎past in the present.‎
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V.V