Zatik consiglia:
Iniziativa Culturale:

 

 

COSTRUIRE IL PASSATO NEL PRESENTE

Venezia , da oggi 15 mag. .2013

ULTIMO appuntamento nell'ambito del ciclo | LAST event at the lecture series:‎ ‎ ‎ COSTRUIRE IL PASSATO NEL PRESENTE (ricordare | restaurare | archiviare nel mondo globale)‎ CONSTRUCTING THE PAST IN THE PRESENT (remember | restore | ‎archive in a globalized world)‎ ‎ ‎ Promosso da | Promoted by:‎ Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena Centro Interdisciplinare di Studi Balcanici e Internazionali (Università Ca' Foscari - Venezia)‎ ‎ ‎ Mercoledì, 15 maggio 2013, ore 17.00 - La Casa del Cinema* | Circuito Cinema del ‎Comune di Venezia Proiezione del documentario: "I Left My Shoes in Istanbul" di Nigol BEZJIAN (presente in ‎sala)‎ I left My Shoes in Istanbul (2012) - 64 minutes‎ The film closely follows the journey of a Lebanese Armenian modernist poet who embarks onto a ‎journey that has been delayed for a century; the return to his ancestral city of Istanbul, where his ‎cultural and literally roots are found. The journey takes us to the old streets of Istanbul once ‎populated by Armenians, the ancient cemeteries and the poets buried in them, the old churches and ‎more than a century old high school. He meets the young and the old, the famed and the humble, ‎Armenians and Turks, listens to their stories, their opinions, he laughs and shares food with them.‎ ‎ ‎ ‎« Ho abbandonato le mie scarpe a Istanbul »‎ Il film segue un poeta contemporaneo armeno-libanese, che intraprende un viaggio rimandato da ‎cento anni; un viaggio di ritorno, alla scoperta della sua città ancestrale di Istanbul dove sono ‎fondate le sue radici culturali e letterarie. Il viaggio ci conduce nelle vecchie strade di Istanbul ‎popolate una volta da Armeni, nei cimiteri dove sono sepolti i loro poeti, nelle vecchie chiese e in ‎una scuola che esiste da più di cento anni. Il poeta incontra giovani e vecchi, gente famosa e umile, ‎Armeni e Turchi, ascolta le loro storie, le loro opinioni, ride e condivide con loro i pasti.‎ ‎ ‎[ Think Positive Films | Armenia, Lebanon, Turkey | Armenian w/Turkish - English Subtitles | Funded by: Armenian ‎Turkish Cinema Platform | Hamazakayin Cultural Educational Fund | Anadolu Kultur | Ajans 21 ]‎ ‎( * ) Posti limitati - prenotare presso la Casa del Cinema (tel.: 041/5241320)‎ -------------------
Prossimi appuntamenti nell'ambito del ciclo | Next two events at the lecture series:
COSTRUIRE IL PASSATO NEL PRESENTE (ricordare
restaurare | archiviare nel mondo globale)
CONSTRUCTING THE PAST IN THE PRESENT (remember restore | archive in a globalized world)
Promosso da | Promoted by:
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena Centro Interdisciplinare di Studi Balcanici e Internazionali (Università Ca' Foscari - Venezia)
Martedì, 7 maggio 2013, ore 17.30 - Biblioteca Zenobiana del Temanza
Conferenza di SETRAG MANOUKIAN (McGill University) "A proposito di 'Costruire il passato nel presente':
una conversazione
Riflettere sulle modalità attraverso le quali il passato è riproposto nel presente significa interrogare criticamente la realtà in cui viviamo. Ma il “presentismo” contemporaneo ha eliminato ogni spigolo dal passato che oggi tende solo a ripresentarsi come “già visto e già sentito,” o ad essere usato come merce di scambio. La storia degli armeni non è esente da questa traiettoria.
Ci interrogheremo sui limiti e le possibilità di una antropologia storica della situazione contemporanea, con particolare riferimento ai casi dell’ Armenia e dell’Iran.
Reflections on the construction of the past in the present have lost all critical hedge and have become just an exercise in something that has “already been seen or heard” if not into commodities of academic or commercial consumption. The history of Armenians is not immune from these encroachments. We will discuss together on the limits and possibilities of an historical anthropology of the current predicament, with references to the armenian and iranian case.

Mercoledì 8 maggio, ore 17.00 - La Casa del Cinema* | Circuito Cinema del Comune di Venezia
Proiezione del documentario: "An Armenian Homecoming" di ANI KING-UNDERWOOD (presente in sala)
Syrarpì e Arpiné sono due donne armene di 87 e 84 anni, residenti nella zona Nord di Londra. Si recano per la prima volta in Turchia in cerca della casa materna che la famiglia ha dovuto abbandonare all’inizio del XX secolo. Durante il viaggio scoprono i cambiamenti di atteggiamento turco, in corso nell’ultimo decennio, nei confronti degli Armeni e del Genocidio del 1915.

Syrarpi and Arpine (87 and 84 years old) Armenian ladies from North London go to Turkey looking for their mother’s house which the family were forced to abandon in the early part of 20th century. During their visit they will look into the changes that have taken place during the last decade in Turkey towards the Armenians and their Genocide of 1915.
Free Radical Films for Al-Jazeera International. 2008 (Producer/Director/Presenter)
Ani King-Underwood
Produttrice/regista creativa di programmi di attualità, con un’esperienza solida nel produrre documentari impegnativi e “scomodi” su varie realtà del mondo. Ha capacità peculiari nel presentare casi o problematiche complicate in modo accessibile e informativo. E’ particolarmente specializzata nelle questioni medio-orientali.
A creative producer/director of factual programmes.
A solid experience in making documentaries that are challenging and thought provoking from various parts of the world. She particularly presents difficult issues in informative and accessible ways. She has developed a specialised interest in and understanding of the Middle East region and its issues.
( * ) Posti limitati - prenotare presso la Casa del Cinema (tel.: 041/5241320)
Presso/at:
Biblioteca Zenobiana del Temanza
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena Corte Zappa | Dorsoduro 1602 | 30123 Venezia Ingresso libero - posti limitati si prega di prenotare via E-mail
Info: 041/5224225 | E-mail: oemme.ed@iol.it | www.unive.it/cisbi
Costruire il Passato nel Presente
Quali sono le pratiche del ricordo, ma anche di restauro e di archiviazione del passato? Come queste pratiche si intrecciano con lo scambio e la circolazione continua di informazione che caratterizza il mondo contemporaneo globalizzato?
L’edificazione ed il restauro di monumenti, la creazione e la gestione di archivi, la ricerca storica, accademica e non, nonché l’organizzazione di convegni e seminari sono tutte attività volte alla costruzione di certe immagini ed interpretazioni del passato. Tali pratiche diventano così terreno di scontro sul quale si misurano diverse concezioni delle nazioni, della religione e della cultura. Queste dinamiche diventano ancor più complesse nell’attuale mondo globalizzato in cui gli scambi tra culture sono sempre più intensi ma anche frammentati.
Così se da un lato si diffondono iniziative che puntano a celebrare l’umanità della terra ed il suo patrimonio globale (artistico ma anche ambientale) dall’altro si moltiplicano appelli per la salvaguardia di culture locali o nazionali e per la celebrazione delle loro specificità.
Le modalità di presentazione del passato sono legate alle diverse tecnologie del ricordo. L’attuale passaggio al digitale rende evidente come le forme del restauro, della conservazione e dell’archivio per certi versi determinano i contenuti stessi del passato e soprattutto la sua fruizione, ponendo problemi teorici e pratici.
Allo stesso tempo, questioni di ordine teorico, estetico ma anche come si è detto politico, si intersecano con quelle tecnologiche rendendo le pratiche di costruzione del passato un vero e proprio laboratorio culturale e sociale del mondo contemporaneo.
Il ciclo di conferenze si propone di esaminare queste questioni da un punto di vista veramente globale ovvero che consideri pratiche di costruzione del passato in Asia, Africa ed Europa.
Il caso armeno è uno degli esempi di queste dinamiche e offre importanti elementi di riflessione su queste tematiche. Con la crescente pubblicità e visibilità degli Armeni sui media italiani e di tutto il mondo si presentano contemporaneamente questioni inerenti l’articolazione culturale e politica del passato armeno nel presente.
Constructing the Past in the Present
What are the practices of remembering, restoring and archiving the past? How do these practices intertwine with the constant circulation of commodities and images in a globalized world?
Modalities to construct the past include but are not limited to the building and restoration of monuments, the creation and administration of archives, historical research within and outside of the university, as well as the organization of conferences and seminars. These modalities are sites of contestation in which competing conceptions of nation, religion and culture come to the fore. In a globalized world, these tensions often translate either in initiatives that celebrate a supposed humanity and its cultural, artistic “heritage” or in calls for the safeguard of supposed local and national cultures. What is at stake in the past?
Modalities of constructing the past are also related to the specific technologies.
Current digitalization processes make evident how forms of restoration and archiving are shaping the past and its fruition, posing theoretical and political questions. How does the organization and administration of an archive impinge on the past it suppos edly orders? How do restoration techniques transform the fruition of a monument? What are the conditions of possibility of remembering and forgetting in the digital age?
The series aims at interrogating this set of themes from a veritable world perspective, examining these practices across Asia, Europe and Africa.
The Armenian case can be taken as exemplary of these dynamics and offers important elements for consideration on these issues. With the growing publicity and visibility of the Armenians in the global and Italian mediascape questions come about concerning the cultural and political articulation of the Armenian past in the present.
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Due appuntamenti importanti nell'ambito del ciclo:
Two important events at the lecture series:
COSTRUIRE IL PASSATO NEL PRESENTE
(ricordare | restaurare | archiviare nel mondo globale)
Promosso da / Promoted by:
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena
Centro Interdisciplinare di Studi Balcanici e Internazionali (Università Ca' Foscari - Venezia)

2 maggio 2013, ore 18.30 - Biblioteca Zenobiana del Temanza

INAUGURAZIONE MOSTRA DELLE OPERE DEL M° FRANCO RENZULLI
Vernissage delle opere pittoriche e scultoree di Franco Renzulli (1945). Pittore veneziano che dagli anni ’60 in poi diventa una delle figure artistiche più interessanti e attive della città, intessendo stretti rapporti di amicizia e condividendo esperienze artistiche con alcune delle figure più prolifiche dell’epoca, come l’austriaco Hundertwasser e il francese René Brô, che avevano scelto per lunghi periodi Venezia come città di residenza per la loro produzione artistica.
Mostra a cura di Daniella Perez Bacigalupo
Il pittore sarà presente all’inaugurazione e la sua opera artistica sarà introdotta dallo storico d’arte, Saverio Simi de Burgis.
L’incontro con l’artista e la mostra saranno l’occasione per ripercorrere una memoria pittorica resa attraverso la narrativa delle forme, dei segni e dei colori…!

Thursday May 2, 6:30 PM - Biblioteca Zenobiana del Temanza

VERNISSAGE: FRANCO RENZULLI'S ART EXHIBIT
On display paintings and sculptures of Franco Renzulli (1945). Renzulli has been one of the most interesting and active artists in Venice since the 1960s. He has collaborated and befriended artists such as the Austrian Hundertwasser and the French René Brô who both spent a long time in the lagoon.
Curator: Daniella Perez Bacigalupo.
The artist will attend the vernissage and the exhibit will be inaugurated by the art historian Saverio Simi de Burgis.
Meeting the artist and visiting the show will be an occasion to relive pictorial memories through the narrative of forms, signs and colors…!

Venerdì 3 maggio, ore 17.30 - Biblioteca Zenobiana del Temanza

Conferenza della Prof.ssa Vincenza d'Urso (Ca' Foscari)
“LE DIECIMILA VITE DI KO UN": come ri-costruire il passato nel presente con la poesia nel mondo globale”
Conferenza tenuta dalla prof.ssa Vincenza d’Urso, sulla poesia di Ko Un, grande figura poetica e storica nella Corea Contemporanea, recentemente insignito del titolo di "Honorary Fellow" dell'Università Ca' Foscari Venezia. Ca' Foscari ha anche ospitato un intero corso di lezioni tenute da Ko Un dal mese di marzo 2013 fino ad oggi.
La fatica letteraria più grande di Ko Un, il Maninbo (Diecimila vite) è una compilazione poetico-storiografica in 30 volumi composta nell'arco di oltre un quarto di secolo, dedicata a più di 5000 persone che il poeta ha avuto modo di "incontrare" nella vita o nello studio, e che almeno all'inizio della compilazione, quando Ko Un era ancora in prigione, lo hanno tenuto ben saldo alla vita e alla sua realtà di combattente per una Corea libera dalla dittatura. L'opera stessa è stata concepita in prigione, nell'angusto e gelido spazio di una cella esposta a nord, illuminata (e "riscaldata") da un unico "raggio di sole nell'incalzare della sera / più piccolo d'un foglietto più volte ripiegato".
L’iniziativa è presentata in collaborazione con il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea e il King Sejong Institute di Ca’ Foscari

Friday May 3, 5:30 PM - Biblioteca Zenobiana del Temanza

"KO UN'S TEN THOUSAND LIVES ": how to re-construct the past in the present through Poetry in the global world.
A Conference held by professor Vincenza D'Urso on the Poetry of Ko Un, the major poet and historical figure of contemporary Korea who has been recently awarded the Ca' Foscary University's "Honorary Fellowship".
Ca' Foscari also hosted a series of Ko Un's lectures, from March 2013 to the present.
The most relevant poetic enterprise by Ko Un - the Maninbo ("Ten Thousand Lives") - is a compilation of poetry and historiography in 30 volumes, written throughout a quarter of century, dedicated to more than 5000 persons the Poet had the opportunity of meeting during his life and his studies. At least at the beginning, when the Poet was still in prison, such a long-lasting activity contributed to hold him firmly to life and to the reality of warrior for a Nation freed from dictatorship. The work itself was conceived while He was still in prison, in the icy and narrow space of a North-oriented confinement cell, lightened up (and "warmed up") by a sole "sun ray in the fast approaching evening / smaller than a multifolded sheet of paper".
The intiative is presented in collaboration with Ca' Foscari's Department of Asian and North African Studies and the King Sejong Institute.
Presso/at:
Biblioteca Zenobiana del Temanza
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena
Corte Zappa | Dorsoduro 1602 | 30123 Venezia
Ingresso libero - posti limitati
si prega di prenotare via E-mail
Info: 041/5224225 | E-mail: oemme.ed@iol.it | www.unive.it/cisbi

[ In allegato: invito e locandina della mostra, immagini del poeta Ko Un ]
[ Invitation card and poster, Ko Un's photographs are attached ]
Costruire il Passato nel Presente
Quali sono le pratiche del ricordo, ma anche di restauro e di archiviazione del passato? Come queste pratiche si intrecciano con lo scambio e la circolazione continua di informazione che caratterizza il mondo contemporaneo globalizzato?
L’edificazione ed il restauro di monumenti, la creazione e la gestione di archivi, la ricerca storica, accademica e non, nonché l’organizzazione di convegni e seminari sono tutte attività volte alla costruzione di certe immagini ed interpretazioni del passato. Tali pratiche diventano così terreno di scontro sul quale si misurano diverse concezioni delle nazioni, della religione e della cultura. Queste dinamiche diventano ancor più complesse nell’attuale mondo globalizzato in cui gli scambi tra culture sono sempre più intensi ma anche frammentati. Così se da un lato si diffondono iniziative che puntano a celebrare l’umanità della terra ed il suo patrimonio globale (artistico ma anche ambientale) dall’altro si moltiplicano appelli per la salvaguardia di culture locali o nazionali e per la celebrazione delle loro specificità.
Le modalità di presentazione del passato sono legate alle diverse tecnologie del ricordo. L’attuale passaggio al digitale rende evidente come le forme del restauro, della conservazione e dell’archivio per certi versi determinano i contenuti stessi del passato e soprattutto la sua fruizione, ponendo problemi teorici e pratici. Allo stesso tempo, questioni di ordine teorico, estetico ma anche come si è detto politico, si intersecano con quelle tecnologiche rendendo le pratiche di costruzione del passato un vero e proprio laboratorio culturale e sociale del mondo contemporaneo.
Il ciclo di conferenze si propone di esaminare queste questioni da un punto di vista veramente globale ovvero che consideri pratiche di costruzione del passato in Asia, Africa ed Europa.
Il caso armeno è uno degli esempi di queste dinamiche e offre importanti elementi di riflessione su queste tematiche. Con la crescente pubblicità e visibilità degli Armeni sui media italiani e di tutto il mondo si presentano contemporaneamente questioni inerenti l’articolazione culturale e politica del passato armeno nel presente.

Constructing the Past in the Present
What are the practices of remembering, restoring and archiving the past? How do these practices intertwine with the constant circulation of commodities and images in a globalized world?
Modalities to construct the past include but are not limited to the building and restoration of monuments, the creation and administration of archives, historical research within and outside of the university, as well as the organization of conferences and seminars. These modalities are sites of contestation in which competing conceptions of nation, religion and culture come to the fore. In a globalized world, these tensions often translate either in initiatives that celebrate a supposed humanity and its cultural, artistic “heritage” or in calls for the safeguard of supposed local and national cultures. What is at stake in the past?
Modalities of constructing the past are also related to the specific technologies. Current digitalization processes make evident how forms of restoration and archiving are shaping the past and its fruition, posing theoretical and political questions. How does the organization and administration of an archive impinge on the past it suppos
edly orders? How do restoration techniques transform the fruition of a monument? What are the conditions of possibility of remembering and forgetting in the digital age?
The series aims at interrogating this set of themes from a veritable world perspective, examining these practices across Asia, Europe and Africa.
The Armenian case can be taken as exemplary of these dynamics and offers important elements for consideration on these issues. With the growing publicity and visibility of the Armenians in the global and Italian mediascape questions come about concerning the cultural and political articulation of the Armenian past in the present.


QUINTETTO VOCALE 'LUYS' A VENEZIA ! ! ! QUESTA SERA

LUNEDI' 29 APRILE 2013, ORE 20:30 - CONCERTO STRAORDINARIO DEL QUINTETTO VOCALE " LUYS "
CHIESA DI SANTO STEFANO - VENEZIA
APPUNTAMENTO ITALIANO UNICO E IMPERDIBILE DI QUESTO STRAORDIANRIO ENSEMBLE VOCALE PROVENIENTE DALL'ARMENIA
INGRESSO LIBERO!

vahè