04.02.2021
Il 20 aprile 2018 alle 11.13 Vahed Massihi Vartanian
- Oggetto: Lettera aperta al Presidente Serj Sarkissian ;
Alla cortese attenzione del Presidente della Repubblica d'Armenia e per conoscenza agli organi istituzionale e del Min. Della Diaspora .
Grazie anticipatamente alla cortesia dell'Ambasciatrice ,
Con Stima e Amicizia
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Caro Presidente Serj Sarkissian ;
forse avrebbe potuto essere un viaggio per incontrare e incoraggiare i membri della comunità armena che fanno parte della struttura a sostegno della nostra patria con la sua neonata Repubblica. Anche per poterci presentare e farle conoscere gli amici italiani insieme ai quali abbiamo potuto realizzare alcuni momenti assai significativi a sostegno della nostra cultura e della nostra storia, fra cui quello, più noto al mondo, del riconoscimento del genocidio subito dal nostro popolo.
Gli amici italiani sono stati i volani delle nostre associazioni, tra cui Zatik, sempre appoggiata dal Primo Ambasciatore Armeno a Roma, Gaghik Baghdassarian, e in secondo luogo il Forum delle Comunità Straniere in Italia, ed ancora Asso Armeni di Roma, oltre a numerosi circoli fuori Roma.
Dopo alcuni veloci incontri con la Ministra Hranush e il Presidente Kociarian, non ci è stato possibile presentare i nostri amici italiani, grazie ai quali abbiamo potuto, unitamente ai partiti di riferimento, far conoscere il nostro Genocidio, oltre che nel 2000 al Parlamento italiano, anche in numerose altre città del Paese.
Tutti loro avrebbero meritato il vostro saluto, tanto atteso; noi l’abbiamo fatto per un dovere indiscutibile, ma altri meritavano un saluto di amicizia di cui noi armeni, che viviamo nei loro paesi e abbiamo necessità del loro rispetto, abbiamo un gran bisogno;
È stata, e lo dico con grande rammarico, un’occasione persa;
Dobbiamo ringraziare i nostri sacerdoti per averci accompagnati, il 6 di aprile, dal nostro Katholicos per ricevere la sua benedizione e l’incoraggiamento a poter procedere sul nostro cammino così travagliato nel corso dei secoli nei diversi paesi che ci hanno accolto durante un lungo percorso nella vita della cristianità.
È importante per me, come tecnico, evidenziare alcuni punti riguardo alla statua di San Gregorio di Narek, non tanto per la forma della scultura, priva di modernità in quanto ereditata dai passati regimi, ma soprattutto per la modalità della sua realizzazione che non è passata attraverso un concorso, né ha avuto alcuna giuria giudicante.
Posso citare, vale la pena ricordarlo, un recente analogo episodio a proposito della realizzazione della statua del grande Poeta Iraniano Nezami Ganjiavi – realizzata in bronzo nel 2012, forse con più evidente maestria – il cui dono, inevitabilmente, fu voluto dalla gestione famigliare dell’oligarchia del paese confinante, Sig.ra Aliyeva, come omaggio al Comune di Roma con il chiaro obiettivo di entrare nella storia
Roma il 20 Aprile
Con il rispetto Vahe Massihi Vartanian
P.c. A Seiran Sarkisyan
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Vartanian