Come
si dice Shoah in Turco?
di
Alice Tachdjian
“Le
ragioni dell’Occidente” Quale Europa? (Giugno 2005)
Invece
di chiedersi: quando la Turchia in Europa? Sarebbe più logico
chiedersi quando l’Unione Europea, intesa come ideali e valori,
entrerà in
Turchia?...
“La
Turchia è stata chiamata la "culla della civiltà"
e viaggiando attraverso quest’ antica terra i turisti potranno
esattamente scoprire il significato di questa frase. La prima città
del mondo, la neolitica Catalhoyuk, risale al 6500 a.C. e da allora
fino ai nostri giorni la Turchia può vantare una cultura
ricca e affascinante che ha segnato profondamente la civiltà
moderna. L'eredità delle molte culture fanno della Turchia
un paradiso di ricchezza storica e culturale inestimabile. Hattis,
Ittiti, Frigi, Urartici, Lici, Lidi, Ioni, Persiani, Macedoni, Romani,
Bizantini, Selgiuchidi e Ottomani hanno lasciato dei contributi
importanti alla storia della Turchia e gli antichi siti e rovine
sparse lungo tutto il paese sono le prove distinte di ogni singola
civiltà.” (Ambasciata
di Turchia http://www.turchia.it/il
paese.htm)
Non
si fa cenno agli armeni. Sicuro. Li hanno ammazzati tutti nel 1915.
Si sono impadroniti del loro territorio, dei loro beni, delle loro
donne e dei loro bambini più belli. Gli armeni ? Mai esistitI.
Anche se vivevano lì da 3000 anni prima di loro.
Gli animali e la flora? Cambiare tutti nomi, è un ordine.
Certi animali che brucano per le montagne della Turchia portano
nomi sbagliati. Il ministero dell’Ambiente e delle foreste
di Ankara ha deciso di ribattezzare la volpe rossa il cui nome scientifico
è “Vulpus vulpus kurdistanica” con il più
breve “Vulpus vulpus”.Una pecora selvaggia nota nei
manuali come “Ovis Armeniana si chiamerà Ovis Orientalis
Anatolicus, una renna chiamata Capreolus Capreolus Armenus si chiamerà
semplicemente Capreolus Cuprelus Capreolus….Una “pulizia
etnica” di questo genere risulta una straordinaria novità.
I curdi e gli armeni specie umane politicamente sgradite vengono
così cancellate anche come riferimenti biologici. “Scienziati
stranieri hanno dato nomi a piante e animali basandosi su un pregiudizio,
un autentico complotto di naturalisti per minare l’unità
del paese” Ankara si infuria per il capretto e la pecorella
“armeni” e per la “volpe kurda” e decide
che sono turche anche se, quando essi occuparono quei paesi, curdi
e armeni vivevano in Anatolia già da qualche magliaio di
anni. Sono specie endemiche della Turchia. Peccato che lo fossero
anche gli Armeni, almeno prima del 1915 quando un milione e mezzo
di abitanti autoctoni dell’Anatolia orientale vennero trucidati
dall’Impero Ottomano in quello che la Turchia moderna si rifiuta
ancora di riconoscere come genocidio (specchio-Anna Zafesova)
Ragip
Zarakolu, editore turco, 13 anni fa aveva tradotto dal francese
un libro di Ives Ternon e sua moglie (titolare della casa editrice),
si prese 2 anni di prigione per avere pubblicato un libro non ufficiale
sul genocidio armeno. Gli fu vietato di recarsi a Milano a un convegno
della “Foresta dei Giusti” Scrive che “i circoli
ultranazionalisti e fascisti hanno iniziato ora in Turchia una campagna
gigantesca con minaccie contro scrittori e storici “giusti
e onesti” come Oran Pamuk, Taner Alcam, Murat Belge e anche
giornalisti armeni che hanno osato discutere la questione armena
di fronte all’opinione pubblica”. I circoli di destra
e ultranazionalisti hanno avuto successo con la cancellazione della
conferenza accademica sugli armeni ottomani che si doveva svolgere
a Istanbul. Ci sono attacchi sistematici contro i diritti dei curdi,
il governo non fa nulla per prevenire questa propaganda razzista
e sciovinista. Il Mein Kampf di Hitler e altri libri antisemiti
sono propagandati da alcuni circoli e sono best sellers.. Questi
circoli vogliono la fine di questo governo e vogliono aprire la
strada a un governo nazionalista contrario al processo di unificazione
europea. (lettera di Ragip Zarakolu indirizzata alla “Foresta
dei Giusti” Milano del 7-6-2005) Rivelazioni che rovinano
le teorie turche: Hurriyet (giornale turco) pubblica il diario di
Talaat a fine aprile 2005 ciò che chiama “il rapporto
di un dirigente dell’impero ottomano e di un cervello del
genocidio” che contraddice la posizione turca. Si tratta di
un quaderno che sarebbe appartenuto a Talaat Pacha, il ministro
dell’interno del regime “giovani turchi” che perpetrò
il genocidio , scritto fino al 27 maggio 1915. Annota il numero
degli armeni deportati a quella data, circa un milione. Talaat avrebbe
scritto ancora nel suo quaderno che circa 7000 bambini armeni avevano
perso i loro genitori durante i massacri e che furono adottati a
forza da famiglie turche e islamizzati. (Nouvelles d’Armenie
giugno 2005) Ecco il telegramma di Talaat inviato alla prefettura
di Aleppo: “E’ stato precedentemente comunicato che
il governo turco, su ordine di Djemiet, ha deciso di sterminare
interamente tutti gli armeni che vivono in Turchia.
Coloro che si oppongono a questa decisione non potranno più
fare parte del governo Senza riguardo per le donne, bambini e infermi,
per quanto tragici possono essere i mezzi di sterminio, senza ascoltare
i sentimenti della coscienza, occorre mettere fine alla loro esistenza.
Il 15 settembre 1915- il Ministro dell’Interno-TALAAT.(vedi
Pietre sul Cuore-Diario di Varvar, una bambina scampata al genocidio
degli armeni- Alice Tachdjian- Sperling e Kupfer)
Quindi Talaat Pacha aveva una doppia personalità?...O forse
parliamo di un
omonimo?...
E’
finita anche per Terminator: centinaia di uomini d’affari
e di intellettuali turchi hanno chiesto il 26 aprile 2005 che i
film di Arnold Schwarzenegger siano vietati alla televisione turca
per protestare contro il termine “genocidio armeno”
usato dal governatore della California durante la commemorazione
del novantesimo anniversario del genocidio armeno. Berlino 16-06-2005
la Bundestag tedesca ha votato oggi una risoluzione storica affermando
che “ il governo “giovani turchi” ha distrutto
la quasi totalità del popolo armeno e dispiace la responsabilità
tedesca in questo sterminio. , rimpiange l’impossibilità
di un dibattito su questo sterminio nella Turchia di oggi poiché
gli studiosi e gli autori che vogliono trattare questa parte della
storia turca sono esposti a persecuzioni penali oppure sono oggetto
di diffamazione politiche.. La parola stessa di genocidio è
pronunciata nell’esposto dei motivi che comportano una descrizione
dettagliata del processo genocidario . Con coraggio rimarchevole
i parlamentari tedeschi hanno puntato sul “ruolo vergognoso
del Reich” che, allora alleato della Turchia e bene informato
“dell’espulsione organizzata e dello sterminio degli
armeni non tentò di fermare le atrocità in corso”.
I parlamentari hanno espresso rimpianti per la responsabilità
dello stato tedesco in questo sterminio,, sottolineando il dovere
della Germania di aiutare la normalizzazione delle relazioni fra
Turchia e l’Armenia.”
Se
la Germania è responsabile per non avere agito per salvare
gli armeni dallo sterminio, allora la Turchia di oggi, erede diretta
di quel regime dovrà assumersi l’intera responsabilità
del genocidio. Il riconoscimento di tale azione criminale non è
solo dovuto alla memoria di tutti quegli innocenti fatti morire
fra mille patimenti ma sarà anche un segno di maturità
civile e storica in mancanza della quale non si comprende proprio
come possa la Turchia pretendere di fare parte dell’’Europa.
Il 9 novembre 2000 Giovanni Paolo II scrisse:”il genocidio
dei Cristiani armeni è stato il prologo degli orrori che
sarebbero seguiti” Volete saper come reagì il governo
d’Ankara:” l’errore del Papa è dovuto alla
sua tarda età” e il principale quotidiano turco, il
Milleyet, scrisse che “il Papa ormai è stato colpito
da demenza senile”
Chi
scrive è una italo-francese di origine armena. I miei genitori
sono passati attraverso l’inferno del genocidio, allora avevano
pochi anni. Io sono cresciuta ascoltando le loro esperienze Mia
madre fu salvata da un turco che rischiò la pelle per questo,
era vietato dare pane e acqua o asilo agli armeni in deportazione.
Perciò io conosco bene sia il popolo turco sia il governo.
In Italia ho un giovane amico turco che per caso ha visto in libreria
il mio libro “Pietre sul Cuore” che è l’odissea
di mia madre. Mi ha scritto una lettera commovente, non sapeva nulla
di questi fatti del 1915, ha voluto informarsi meglio e ora legge
tutti i libri sull’argomento. Il tabù turco sul genocidio
degli armeni verrà infranto dal basso, dal popolo turco e
dagli intellettuali onesti e allora armeni e turchi ritorneranno
ad essere amici come secoli fa.
Alice
Tachdjian
(presidente Assoc.di Volontariato “Amici dell’Armenia”)
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