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Lettera Aperta dell'Arch. Vartanian al Ministro Cecile Kyenge
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Lettera all'On Min Cecile Keyenge
On.le Ministro - Cécile Kyenge
cecile@cecilekyenge.it
Mi congratulo con la S.V. per l’importantissimo dicastero a Lei assegnato- in un settore tanto complesso, quale quello dell’immigrazione in Italia. Lei, sicuramente, data la sua esperienza e conoscenza dei problemi, è la persona giusta al posto giusto – le leggi vigenti in materia, sono da modificare, perchè, alla prova dei fatti, si sono dimostrate inadeguate.
Come Lei ben sa, dopo la legge Martelli, i partiti, condizionati da interessi e tornaconti politici, hanno peggiorato le normative, che, nel frattempo, si sono accumulate e sovrapposte, formando un coacervo assurdo e dannoso per la democrazia, per gli interessi degli immigrati e contro tutto l’Associazionismo delle comunità straniere, che a titolo gratuito e con autofinanziamento dei soci, si sono sempre adoperati per l’integrazione dei migranti. Arrivato in Italia, anch’io come Lei, presente qui da oltre 48 anni, ho dovuto chiedere la cittadinanza italiana dal 1988, con decreto firmato da Presidente Pertini a causa di leggi inadeguate (in particolare la legge che non mi permetteva l’esercizio delle libere professioni malgrado mi fossi laureato in Italia e avessi sostenuto l’Esame di Stato, imposto dalla mancanza dell’Accordo di reciprocità tra il mio Stato, l’Iran e l’Italia e la legge che impediva il possesso della proprietà). Grazie alla mia lunga permanenza in Italia, è doveroso per me testimoniare l’iter legislativo sull’immigrazione fino alla legge Martelli, che ha posto fine, sia politicamente che sostanzialmente, alle gravi carenze, che in quel momento esistevano, in tema di integrazione dei migranti. Voglio sottolineare l’impegno e il contributo delle tante associazioni di migranti e delle singole persone nella stesura della legge, in particolare mi preme ricordare l’ON. Juri Pelican eurodeputato PSI e membro onorario dell’Associazione per i Rifugiati Politici (attivista della primavera di Praga nel 1977) ed il professor Paolo Ungari, presidente della commissione per i diritti umani presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Successivamente abbiamo assistito, impotenti, al crollo delle innovazioni introdotte dalla legge Martelli in tema di lavoro autonomo e professionale e diritto alla proprietà e alla reciprocità vigente tra i diversi Stati e l’Italia.
Tuttora art. 10 della Costituzione Italiana non è diventata legge – le Consulte degli Enti Locali ( comuni, Provincie e Regioni ) sono state disattese o annullate, distruggendo, così, l’unica seria possibilità di confronto democratico tra gli immigrati e lo Stato Italiano - E’ stata negata l’integrazione e sono stati disattivati perfino gli Albi delle Associazioni delle comunità straniere in Italia che, ripeto erano le uniche istituzioni capaci di agevolare veri confronti democratici.
Persino la Consulta fatta dall’On. Livia Turca il 25 luglio 1988, di cui ero membro, presieduta qualche volta dallo stesso Martelli, purtroppo, ha avuto vita breve – a causa, forse, del fatto che i membri stranieri partecipanti non erano veri rappresentati e portatori degli interessi delle loro comunità di appartenenza, ma erano, piuttosto, preoccupati di conseguire vantaggi e privilegi delle rappresentanze delle organizzazioni italiane-
Anche gli stranieri, occasionalmente con cariche elettive ad ogni livello, del resto, non hanno mai voluto comunicare o confrontarsi con le realtà delle Associazioni e dei loro concittadini rappresentati, ma seguivano, invece, le direttive imposte dai Partiti di appartenenza e grazie ai quali erano state organizzate.
Ad esempio, I 4 Consiglieri aggiunti del consiglio Comunale di Roma e persino l’assessore di origine straniera – un’ anomalia inaudita - durante le loro presenze nelle varie amministrazioni capitoline non hanno mai voluto incontrare le associazioni di immigrati malgrado gli inviti che ho ripetutamente inviato come presidente eletto (2007 – 2011) di un “osservatorio interetnico per il controllo democratico “ con firma di 5 consiglieri in rappresentanza delle varie comunità ;
Mi permetto, in base a queste considerazioni, di suggerirle, nel rispetto delle Direttive Europee ( n° 203/92 ) firmato nel 8 marzo 1994 da Ciampi e Andreatta, che grazie al suo interessamento, Lei possa riusare riattivandola, la Consulta Turco ( Decreto legislativo del 25 Luglio 1988 N° 286 art 42 )- Meglio ancora sarebbe che Lei istituisse di nuovo un Albo delle associazioni Delle Comunità Straniere o di origine straniere in Italia e relativo osservatorio per il controllo dell’applicazione corretta e reale delle leggi in materia- in quest’ambito dovrebbe nascere la futura organica e definitiva legge per gli stranieri immigrati , rifugiati e che nasceranno in futuro in Italia –
Come saggiamente afferma la Presidente Laura Boldrini che “ I Partiti sono necessari alla Democrazia “ , aggiungo che le Associazioni degli Stranieri In Italia sono indispensabili ad una più completa democrazia da realizzare in questo Paese con un’ effettiva integrazione democratica dei nuovi cittadini.
In attesa di cortese riscontro alla presente lettera, sono a sua completa disposizione in conseguenza della mia quarantennale esperienza in materia, in particolare, nel delicato settore dei diritti umani e dei rifugiati politici ;
Sarebbe opportuno che tutte queste scelte vengano decise in una conferenza nazionale sull'immigrazione che sarebbe la seconda dopo quella di Martelli;
Vorrei, inoltre, farle presente che:
• la crisi economica italiana, pesa soprattutto sulla popolazione straniera in particolare sul campo dell’edilizia, dell’assistenza alle persone (badanti), e dei professionisti (come gli architetti). Ci sono molti che stanno ritornando al paese d’origine, sia extracomunitari che provenienti dell’est europeo; indipendentemente dal possesso della cittadinanza italiana. Tra questi, sicuramente, ci saranno pure i neonati che dovrebbero acquisire la cittadinanza italiana qualora fosse promulgata la nuova legge.
• La nuove disposizioni non devono tralasciare altre situazioni pregresse tuttora non risolte che pesano sugli anelli più deboli della società, come gli immigrati e sopratutto i rifugiati ;
• dovrebbe essere avviata una seria riflessione sulla cancellazione del reato di clandestinità che dovrebbe prevedere, in primo luogo, la risoluzione delle difficoltà e delle lunghe file per gli ingressi regolari per i turisti, per gli stranieri che chiedono il ricongiungimento familiare o per visita ai familiari etc…, che spesso provoca delle attese lunghissime, anche di mesi, ai cancelli dei consolati italiani all’estero per un visto di 3 settimane non rinnovabile;
Cordlalmente con distinti Saluti
Arch . Vahè Massihi Vartanian
Via Santa Croce in Gerulasemme, 106 - 00185 Roma Vartanian2000@hotmail.com- Cell: 3477539508
Presso La Sede del FORUM delle Comunità Straniere in Italia
N.B. La presente lettera sarà trasmessa a tutte le associazioni e a tutte le persone che hanno fatto parte delle consulte, degli assessorati e dei gruppi impegnati nelle iniziative politiche per la conquista dei diritti degli immigrati e dei rifugiati. L’associazionismo immigrato può, come nel passato, essere strumento indispensabile per favorire l’integrazione democratica. Il suo rafforzamento può direttamente contribuire a isolare le manifestazioni di intolleranza, di razzismo, di violenza e di strumentalizzazione delle fedi religiose.
v.v.
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