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19.dic.2018- CONTRO LA NEGAZIONE DELLA STORIA di Prof. Aagopik Manoukian
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CONTRO LA NEGAZIONE DELLA STORIA
di Prof. Aagopik Manoukian
L'UNIONE degli ARMENI d 'IT ALIA e 1 'Associazione
ITALIARMENIA auspicano che il Parlamento della Repubblica Italiana giunga al riconoscimento ufficiale del genocidio del popolo armeno.
Il presidente
dell 'UNIONE degli ARMENI d 'ITALIA
Il Primo Comnvegno che si è tenuto nel ParlaItaliano del 1996 nella Sala di Sacrestia -
L'Unione degli armeni in It
alia e una istituzione che vive ormai da quarant'anni e che rappresenta un po' Ia piccola
comunità di armeni che vivono, direi in ma¬niera molto positiva, all'interno di questa Paese. Oggi vorrei portare la voce e Ia presenza di questa comunità armena in Italia. II problema di cui parliamo rientra più in generale
in quello del riconoscimento dell'identità della persona, ma anche dell’identità di un popolo, e fin qui abbiamo esplorato gli aspetti storici, riferiti soprattutto ad un periodo di almeno trent'anni in cui l'identità del popolo armeno e stata minacciata fisicamente in maniera mol¬to pesante, il popolo c stato mutilato, disperso, offeso.
Io penso che una riflessione nei confronti eli questo genocidio abbia due lati, almeno, visti in un'ottica con¬ temporanea. Direi che c’è un lato che riguarda il popolo armeno l'armeno in quanta tale: per l'armeno il genocidio è un evento tragico, e un evento a volte nega¬to, perché non ci sono solo i turchi o il governo turco che hanno negato il genocidio, ma noi abbiamo molte storie eli armeni che hanno un rapporto molto difficile con questa evento e quindi anche il genocidio e un e¬lemento di rielaborazione, un evento che va ripreso, riconsiderato da un punto di vista storico. Questo e il lavoro che sta facendo Dadrian, come molti altri stu¬diosi stanno facendo in questi ultimi anni. C’è vera¬ mente uno sviluppo imponente in questo tipo eli ricer¬ca, ma anche una ricerca più esistenziale, anche spiri¬tuale di rapporto con le proprie radici e di rapporto, come ha detto anche Nordio, con il problema della vio¬lenza; che none una violenza solo nell'oppressore o nel carnefice, ma c una violenza con la quale noi stessi e ciascun armeno dobbiamo fare anche i conti. Quindi direi che un'evoluzione e sostanzialmente, dal mio modo di vedere, un problema che e degli armeni e sarà questa tipo di lavoro che time, come diceva il professor Zekiyan , potrà portare anche a tracciare delle piccole strade di comunicazioni con il popolo turco e con le istituzioni turche. Questa e un compito squisitamen¬te di queste due entità; chi sta attorno, chi conosce gli armeni e chi conosce i turchi può
sicuramente aiutare e favorire questo processo, ma questi due popoli non pos¬sono non esercitare loro questa tipo di sforzo. Mi sem¬bra un concetto molto importante, perché certe volte c'e quasi un'attesa messianica dell'aiuto esterno: "Se le grande potenze, se I'ONU, se questi o quegli altri aiu¬tassero, riconoscessero allora ci sarebbero alcune con¬seguenze". lo penso che questo facilita ma non esime.
Una seconda riflessione invece riguarda un po' gli altri, il fatto che effettivamente le nazioni e i popoli che sono interessati alia pace nel mondo dovrebbero ritet¬ tere non solo sui problema storico del genocidio, ma specificamente sull'atteggiamento attuale della leader-ship turca, del governo ma anche degli intellettuali, nei confronti di questa evento o di eventi analoghi: cioè questa tipo eli continua negazione, di continuo massa¬cro non solo delle persone ma della storia e della cul¬tura . Ne abbiamo grossi esempi a! livello anche della storia artistica degli armeni sui territorio dell'Anatolia: una sistematica negazione eli identità di certe opere d'arte. Guardate le guide - non solo turche ma anche , occidentali -, guardate le esposizioni che vengono fatte a volte dei capolavori presenti in Anatolia; leggete Je didascalie e non troverete mai Ia parola 'armeno' Quindi c importante la ri11essione su questo atteggiamento della leadership dell 'attuale Turchia.
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“ LA NUOVA FRONTIERA – international Human Rights and Security Review Anno II - num 7 . 1006 -97 all’autuno
"THE NEW FRONTIER - International Human Rights and Security Review Year II - number 7. 1006 -97 to the one
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Vartanian
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