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20 03 2008- Per elezioni 2008- FORUM delle Comunità propone per i CANDIDATI alConsglio Comunale di Roma
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http://www.forumcomunitastraniere.it/
Per il Comune di Roma, con una presenza di residenti stranieri di circa 240.000 unità
( senza considerare i clandestini ), le problematiche che un governo locale dell’immigrazione deve affrontare sono certo molteplici.
Tuttavia esse sono state affrontate dalla giunta uscente in un’ottica essenzialmente di “immagine” positiva, scontrandosi poi con una realtà che negava la positività della risorsa “immigrazione”.
Di fronte a un quadro che affermava essere Roma la città italiana più sicura, si affrontavano giornalmente notizie non certo rassicuranti su furti e rapine, risse ..fino all’omicidio della sig. Reggiani che ha scatenato l’ira incontrollata e xenofoba del sindaco, il cui comportamento ha determinato le rimostranze non solo di taluni governi direttamente interessati ma della stessa Unione Europea (che ha ricordato tra l’altro il flusso di finanziamenti predisposti dalla stessa Unione per i rom e i nomadi in generale).
La giunta Veltroni ha puntato essenzialmente sull’immagine di immigrati assisi nell’aula di Giulio Cesare ; cioè sulla forma di partecipazione e di rappresentanza attraverso l’elezione dei consiglieri aggiunti (comunali e municipali).
La considerazione di questi consiglieri chiamati a rappresentare l’intero e variegato –dal punto di vista culturale, sociale, religioso e linguistico – mondo dell’immigrazione ha mortificato la loro stessa generica e insignificante presenza
( perché senza diritto di voto ) nei consigli rappresentativi ed ha annullato gli sforzi dell’associazionismo immigrato di rappresentare in qualche modo le istanze e i bisogni dei propri aderenti. Non solo.
Nell’ultima campagna elettorale dei consiglieri aggiunti i partiti sono stati pesantemente presenti, con un aiuto finanziario, logistico e politico a fianco di taluni candidati, acquisendo una loro passiva adesione programmatica e ideologica.
Il risultato di tutta questa operazione ha accresciuto le difficoltà dei consiglieri aggiunti nelle proposizioni e nella concretizzazione di interventi e di iniziative a favore di tutti gli immigrati –nella migliore delle ipotesi gli interventi sono stati rivolti all’interno delle proprie comunità di appartenenza- dal momento che è mancato e/o non è stato ricercato alcun sostegno dalle associazioni e dalle comunità. Ciò ha determinato l’impossibilità per le associazioni immigrate di essere politicamente presenti nell’individuazione delle azioni idonee ad osteggiare la criminalità diffusa; e d’altro canto lo schierarsi del singolo consigliere aggiunto con l’uno o l’altro partito politico italiano per convenienza e per una mistificata appartenenza ideologica ha acuito ancor più la divisione all’interno dell’immigrazione.
E’ necessario uscire da questa logica, affrontando anche nell’ambito della rappresentanza immigrata il problema delle regole democratiche e di corretti comportamenti che devono essere rispettati.
In primo luogo richiedendo, senza pasticci, le dimissioni dei consiglieri aggiunti nel momento in cui sono venuti meno la giunta e i consigli comunale e municipali.
In secondo luogo prevedendo forme di trasparenza nelle campagne elettorali, con la menzione dell’ammontare dei finanziamenti ricevuti e dei relativi donatori.
In terzo luogo non creando filtri politici all’azione dei consiglieri aggiunti , come è stato ad es. finora con la formazione di un organismo di segreteria che “affiancava” ma con proprie decisioni l’azione degli stessi consiglieri.
Inoltre, la mancanza di una strumentazione specifica e di raccordo per la programmazione, il controllo e la realizzazione degli interventi a favore del mondo dell’immigrazione nonché per l’individuazione delle misure di prevenzione e di repressione della criminalità legata all’immigrazione non ha consentito una efficace azione finalizzata ad obiettivi precisi.
La frammentazione degli interventi e delle competenze ha deresponsabilizzato le associazioni e le comunità immigrate e ha indotto l’amministrazione comunale a non supportare l’associazionismo immigrato.
Ci sembra perciò ormai ineludibile la problematica relativa all’istituzione di un organismo interassessorile coadiuvato da una consulta delle associazioni e delle comunità straniere secondo quanto stabilisce la l. n 203/94 di ratifica della direttiva europea, con funzioni di analisi e di conoscenza dell’esclusione socio/culturale, dell’individuazione e della programmazione degli interventi finalizzati all’integrazione e delle azioni rivolte a ostacolare la conflittualità sociale che sottostà alla presenza migratoria.
Inoltre si deve far crescere la partecipazione delle comunità straniere alla vita politica,culturale e sociale della città. E per questo non bisogna avvalersi solo dello strumento elettorale, soprattutto nelle forme finora affrontate e cioè quelle dei consiglieri aggiunti senza diritto di voto, ma con lo sviluppo di diritti politici decisionali che riguardano la vita e il percorso degli immigrati affrontando modifiche dello statuto comunale con la previsione di un diritto referendario e di petizione popolare anche da parte della popolazione immigrata.
L’impegno propositivo della rappresentanza organizzata degli immigrati quindi dovrà a nostro avviso concretarsi
1) per il coordinamento degli interventi comunali per l’immigrazione in un unico assessorato o in un organismo interassessorile
2) per la promozione di misure in favore della famiglia immigrata e per la difesa dell’infanzia e dei giovani anche attraverso la tutela e l’apprendimento della lingua d’origine
3) per la valorizzazione dell’associazionismo immigrato e delle attività sociali e culturali da esso svolte anche attraverso l’istituzione di un albo comunale delle associazioni immigrate presenti sul territorio
4) per l’approntamento di programmi di incentivazione dell’occupazione e per la formazione professionale degli immigrati, di valorizzazione dell’artigianato e dell’impresa immigrata, delle iniziative culturali e sportive
5) per l’attivazione di misure per contrastare la discriminazione degli immigrati, la xenofobia ed i conflitti interetnici.
Roma febbraio 2008
Pres. Loretta Caponi
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