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27 03 2008 - Presentazione del Libro - “Melpomene” della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma Tre
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L’Associazione Obiettivo Psico-Sociale onlus
in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà (INMP)
e il Laboratorio “Melpomene” della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma Tre
invitano
alla presentazione del libro
Minori e flussi migratori.
Universalità, trasversalità, transculturalità dei diritti
a cura di Patrizia Giganti e Maria Franca Iorio
edizioni Kappa, 2008
Lunedì 31 marzo 2008 - ore 10,00
Sala Agostini
Roma, Via di S. Gallicano n. 25/a
….rendere ai ragazzi la ragione e il sentimento di essere cittadini del mondo, contribuendo al superamento delle differenze, evidenziando la positività dell’approccio transculturale e interculturale perché possiamo attraversare altre civiltà e realtà e possiamo essere attraversati, a nostra volta, in un cammino più comune.
Info: obiettivopsicosociale@gmail.com
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da molteplici flussi di immigrati che si sono riversati in Italia, cercando risposte alle loro esigenze, alla loro povertà, ai loro sogni.
I minori, nella loro accezione di nuovi cittadini, si sono trovati a vivere la condizione di sorientamento, tipica dell’età evolutiva, unitamente all’insieme di problemi che comporta l’immigrazione; particolarmente acuiti tra i nuclei familiari e nell’aspetto umano delle problematiche che si sono venute a scatenare.
In questa ottica si inquadrano i contributi degli autori che offrono dei punti di vista e indicazioni operative diversi mostrando un quadro complesso dei flussi migratori e dei minori in particolare.
Il fenomeno va visto e sviluppato in modo da offrire una serie di elementi che possano mettere in evidenza lo scorrere della storia di oggi, della sua realtà.
In questo senso è possibile tentare di sperimentare l’approccio transculturale e interculturale che richiama l’idea che possiamo attraversare altre civiltà/realtà e possiamo essere attraversati, a nostra volta, in un cammino più comune.
Intervengono
Romina De Cicco, Maurizio Galvani, Marco Grazioli, Daria Maggio, Aldo Morrone, Vincenzo Antonio Piccione, Enrico Pugliese.
Modera
Roberta Carlini, giornalista
Alle 12,30 presentazione alla stampa dell’appello:
“Siamo tutti Sancho Panza e Don Quijote”.
Info: obiettivopsicosociale@gmail.com
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Ministro della Giustizia
Al Ministro della Solidarietà Sociale
Al Ministro della Salute
Al Ministro degli Interni
Appello
Don Quijote:…la sua visionaria ostinazione lo spinge a leggere la realtà con altri occhi. Inizierà quindi a confondere mulini a vento con giganti dalle braccia rotanti, burattini con creature maligne, greggi di pecore con eserciti nemici; li combatterà e in tutte le battaglie riceverà sempre sonore sconfitte…. gli viene in mente di farsi cavaliere errante e di andarsene armato in giro per il mondo facendo piazza pulita di tutte le ingiustizie, le prepotenze e i soprusi…
SIAMO TUTTI DON QUIJOTE E SANCHO PANZA
Siamo invisibili agli occhi degli altri, siamo venuti in Italia – come clandestini – sia per mare che per terra (si diceva una volta!). Siamo arrivati o per sfuggire dalla guerra o dalle torture o dalla fame o perché, in un mondo globalizzato, i nostri paesi sono poveri nei confronti dei vostri. Siamo di tutte le età ed abbiamo anche un titolo di studio o iniziato un percorso professionale. Oppure proveniamo da famiglie povere che ci “hanno mandato a cercare fortuna”.
Siamo in circa 6.000 secondo i dati ufficiali ma solo il 30% di noi è intercettato ed è riconosciuto e, non sempre, aiutato. Gli altri, invece, gli sconosciuti sono meno difesi; più soggetti ad essere utilizzati dalla criminalità comune o, entrano nel giro della tratta umana, subiscono abusi di ogni genere ed, anche, figurano nel lavoro nero e sommerso. Se non lavoro schiavistico…….
Non vogliamo essere caprii espiatori della situazione e non vogliamo diventare per l’Italia un problema che si risolve solo attraverso le leggi e le norme di sicurezza. Non dobbiamo/vogliamo diventare un’emergenza di cui si occupano solo le forze dell’ordine…..
Vogliamo il riconoscimento rapido del permesso di soggiorno per minori non accompagnati che duri oltre la maggiore età, per non trovarsi di fronte all’inumana decisione di essere rimpatriati senza sapere nemmeno cosa ci aspetta in patria; l’applicazione del nuovo permesso di soggiorno “affidamento di minore”per i nostri genitori che, se pur irregolari, sono le persone con cui vogliamo vivere e crescere. Vogliamo avere “tutori” non solo sulla carta, ma istituzioni che ci accolgano e sostengano, anche nel rispetto del diritto ad essere ascoltati .
Il diritto all’ascolto deve valere a maggior ragione per quanti di noi giungono qui in cerca di rifugio e asilo, fuggendo da realtà abusanti, violente e persecutorie, che risultano difficili non soltanto da immaginare, ma ancor più, purtroppo, da provare. Chi ascolta ed è chiamato a decidere deve farlo, allora, attraverso valutazioni ponderate che tengano conto delle Direttive comunitarie, delle “Policy” e delle Circolari ministeriali italiane, dettate anche per sottolineare la non rigidità dell’onere della prova in capo ai richiedenti rifugio e asilo. Una rigidità che, a maggior ragione, non può perseguirsi nel caso dei minori non accompagnati.
Come figli di immigrati nati che vivono da sempre in Italia respingiamo la norma che stabilisce che il diritto di cittadinanza venga riconosciuto dopo la maggiore età, se e quando lo chiediamo. E’ inammissibile: condividiamo tutto con i nostri coetanei ma non possiamo avere negato questo diritto di natura universale. Si mantiene l’assurdo dell’articolo 4 comma 2 della legge n°40/98 che provoca una lacerazione sociale attuale e futura. Mantiene una brutta distinzione tra cittadini d serie A e cittadini di serie B.
Da un punto di vista psicosociale, i minori italiani e quelli figli di immigrati non si possono e non si devono distinguere. La distinzione diventa un fatto strumentale perchè non accoglie la differenza che, invece, è un fattore di crescita per entrambi.
E’ bene sottolinearlo: l’immigrazione non può essere arrestata e non si arresterà nonostante nascano muri veri e falsi.
Roma, marzo 2008
L’Associazione Obiettivo Psico-Sociale onlus è composta da professionisti che si interessano dei minorenni, delle immense risorse che caratterizzano questa età, dei problemi che la accompagnano e che la fanno maturare e di quelli che ne ostacolano un equilibrato sviluppo.
Tra le attività svolte in questo ambito, abbiamo collaborato all’organizzazione e realizzazione di un convegno a maggio del 2007, tenuto a Roma presso il Tribunale per i Minorenni, nel quale si è parlato di minori stranieri ponendoci la domanda se ci troviamo di fronte a nuovi cittadini, vista la differenza di trattamento che spesso questi bambini e questi ragazzi si trovano a provare in Italia.
A seguito di quel convegno, ricco di diversi e stimolanti interventi, abbiamo pubblicato il libro “Minori e Flussi migratori. Universalità, trasversalità, transculturalità dei diritti”, edizioni Kappa, 2008.
Con questa finalità abbiamo organizzato il 31 marzo 2008 la presentazione del volume in collaborazione con l’Istituto per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (INMP) ed il Laboratorio “Melpomene” della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre .
L’obiettivo ultimo è di rendere ai ragazzi la ragione e il sentimento di essere cittadini del mondo, contribuendo al superamento delle differenze evidenziando la positività del processo di integrazione interculturale.
Il libro è stato curato da Patrizia Giganti (Pedagogista, già Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Roma) e Maria Franca Iorio (Psicologa, psicoterapeuta già Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Roma) e racchiude interventi di Romina De Cicco (Educatrice professionale, cultore della materia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre), Maurizio Galvani (Neuropsichiatria, già Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Roma), Marco Grazioli (Avvocato; esperto in diritto di famiglia e delle persone e diritto dell’immigrazione) Daria Maggio (Psicologa, formatore), Aldo Morrone (Direttore dell’Istituto per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della povertà), Vincenzo Piccione (Ricercatore presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre) e Enrico Pugliese (Professore ordinario di sociologia del lavoro; direttore dell’Irpps del Cnr).
Gli autori hanno offerto la loro professionalità e competenza per delineare le caratteristiche, le problematicità e le necessità dei minori coinvolti nei molteplici flussi migratori che si sono succeduti, e che ancora continuano a subentrare in Italia.
I minori, nella loro accezione di nuovi cittadini, si sono trovati a vivere la condizione di disorientamento, tipica dell’età evolutiva, unitamente all’insieme di problemi che comporta l’immigrazione, particolarmente acuiti tra i nuclei familiari e nell’aspetto umano delle problematiche che si sono venute a scatenare.
In questa ottica si inquadrano i vari contributi che offrono dei punti di vista e indicazioni operative diversi, delineando un quadro complesso dei flussi migratori e dei minori in particolare. Infatti il fenomeno va visto e sviluppato in modo da offrire una serie di elementi che possano mettere in evidenza lo scorrere della storia di oggi, della sua realtà.
In questo senso riteniamo sia possibile tentare di sperimentare l’approccio transculturale e interculturale che richiama l’idea che possiamo attraversare altre civiltà/realtà e possiamo essere attraversati, a nostra volta, in un cammino più comune.
La Presidente
Maria Franca Iorio
V.V
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