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3 Ap 2010 - Lettera delle associazioni e Chiese Armene d'Italia ai Parlamerntari ,
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Roma, 12 aprile 2010
Onorevole………..,
il 24 aprile p.v., da parte degli Armeni di tutto il mondo e degli Stati che lo hanno riconosciuto, verrà commemorato il 95° anniversario del Primo Genocidio del XX secolo che ha comportato lo sterminio di un milione e mezzo di Armeni innocenti. All’epoca venne
perpetrato dall’Impero Ottomano e il suo erede, l’odierna Repubblica di Turchia, non intende riconoscere la verità di quegli eventi, nonostante i numerosi appelli in tal senso; il
genocidio degli Armeni, tuttavia, non è stato dimenticato da quel mondo civile che condanna, senza distinzioni, ogni forma di crimine contro l’umanità.
La sostanziale impunità di questo crimine ha costituito, di fatto, il preludio per altri crimini che sono seguiti e che hanno funestato il Novecento, non a caso definito il “secolo dei genocidi” .
I crimini contro l’umanità non cadono in prescrizione e in quanto materia soggetta alla Giustizia Internazionale dovrebbero essere perseguiti, puniti e condannati unanimemente.
In quest’ottica c’è stata la Dichiarazione Congiunta dei Governi Alleati - Francia, Gran Bretagna e Russia - nel 1915, e il Tribunale Militare dell'Impero Ottomano nel 1919.
Centinaia di Parlamenti, Assemblee Nazionali, Senati, Comuni hanno riconosciuto e condannato questo crimine contro l'umanità. La Camera dei Deputati del Parlamento Italiano nel 2000 ha votato, quasi all’unanimità, una risoluzione che riconosceva e condannava il genocidio armeno, sull’esempio di quanto già deciso dal Parlamento Europeo. Anche cinquantotto Comuni italiani hanno riconosciuto e condannato questo crimine. Malgrado tale solidarietà, a distanza di quasi un secolo le ferite di quell’immane tragedia non sono ancora rimarginate. Da novantacinque anni il popolo armeno attende che gli venga riconosciuto un diritto, sacrosanto per qualsiasi popolo e nazione: il diritto alla Memoria.
La Turchia sino ad oggi non ha avuto il coraggio di accettare il proprio passato storico e di compiere un gesto di sincero pentimento, come ha fatto ad esempio la Germania. Saper "chiedere scusa" è atto dei forti, segnala l’assunzione di responsabilità verso la verità storica, mentre la negazione del crimine commesso è doppio crimine e ne è la prosecuzione.
Noi sottoscritti rappresentanti delle Istituzioni armene in Italia, nonché cittadini italiani ed europei, desideriamo rivolgere il nostro accorato appello al Suo profondo senso di giustizia e di civiltà affinché:
a) Il Senato della Repubblica Italiana, così come ha fatto la Camera dei Deputati della
Repubblica Italiana il 17 novembre del 2000, riconosca il Genocidio degli Armeni
b) In prossimità del 24 aprile, durante una seduta parlamentare, sia proclamata e ricordata questa data come “Giornata di Commemorazione del Genocidio degli Armeni”
c) durante l’assise parlamentare sia osservato un minuto di silenzio in memoria del milione e mezzo di vittime del Medz Yeghern – Il Grande Male , come gli armeni definiscono il genocidio.
L’Armenia è una nazione la cui identità si radica nei valori del Cristianesimo. Essa chiede che sia resa giustizia a quel milione e mezzo di vittime che subirono questo atroce crimine.
Nel ringraziarLa sin d’ora per la cortese attenzione prestataci, La preghiamo, Onorevole, di gradire i nostri più cordiali saluti.
Associazione “Casa di Cristallo”, Padova – il Presidente
Associazione Culturale Padus-Araxes, Venezia – il Presidente
Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio, Roma – il Presidente
Associazione Italarmena Sant’Andrea degli Armeni, Martina Franca – il Presidente
Associazione Italiarmenia, Padova – il Presidente
Associazione per l’Amicizia Italo-Armena Zatik, Roma – il Presidente
Associazione Zizernak del Friuli Venezia Giulia, Udine – il Presidente
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, Venezia – il Direttore
Chiesa Apostolica Armena d’Italia, Milano – il Rettore
Congregazione dei Padri Mechitaristi, Venezia – l’Abate Generale
Congregazione delle Suore Armene dell’Immacolata Concezione, Roma – la Superiora Generale
Consiglio della Chiesa Apostolica Armena di Roma, Roma – il Presidente
Consiglio per la Comunità Armena, Roma – il Presidente
Hay Dun – Casa Armena, Milano – il Presidente
Pontificio Collegio Armeno, Roma – il Rettore
Redazione “Akhtamar”, Roma - il Direttore
Redazione Voce Armena, Venezia – il Direttore
Unione degli Armeni d’Italia, Milano – il Presidente
Vahè Vartanian
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