Zatik consiglia:
Iniziativa Culturale:

 

 

Lettera delle associazioni per la delibera N°13 - e il dibattito improvisato del 18 Febb 2011-
All’On. Gianni Alemanno
Sindaco di Roma
Piazza Campidoglio
00100 Roma
e.p.c.
all’Assessorato alle politiche Sociali del Comune di Roma
Viale Manzoni, 16
00185 Roma
Roma, il 27.02.2011
Oggetto: La Delibera n. 13 del Consiglio Comunale, la “riunione tecnica” del 18 feb.2011 dell’Assessorato alle politiche Sociali e “L’Associazionismo”.
------------


Onorevole Sindaco
Le associazioni degli stranieri, firmatari della presente lettera, esprimono la loro amara delusione riguardo la Delibera n. 13 del Consiglio Comunale di Roma e di quanto emerso dalla ”riunione tecnica” del 18 feb. scorso, tenutasi nella sede dell’Assessorato alle politiche Sociali del Comune di Roma, in vista dell’attuazione della Delibera medesima.
L’associazionismo è considerato lo strumento democratico e il mezzo più idoneo per l’elaborazione, la canalizzazione e la formulazione di proposte utili all’integrazione. Questa convinzione è richiamata, anche, in tutti i preamboli che coronano le iniziative delle Amministrazioni nel campo dell’immigrazione. Ma, di fatto, l’associazionismo è regolarmente disatteso e l’immigrato è considerato un soggetto passivo.
Infatti:
- Il mandato scaduto dei quattro Consiglieri Aggiunti è stato prorogato dal Consiglio Comunale, senza consultare la base e previo una modifica sostanziale, sempre all’insaputa delle associazioni degli immigrati, al regolamento per la loro elezione. L’amministrazione Comunale si è privato, così, del suo interlocutore naturale in quanto questi Consiglieri Aggiunti rappresentano, ormai, l’Amministrazione Comunale e non gli immigrati. A parole, si considera l’immigrato un soggetto attivo ma, di fatto, lo si riduce, per delibera, a soggetto passivo trasformando in vassallo il suo rappresentante. Soggetto a parole, oggetto di fatto. - Con questa procedura si rinnega lo spirito della Direttiva dell’Unione Europea del’92 e del suo recepimento e trasformazione in legge da parte del Parlamento Italiano nel ’94. L’azione autoritaria dall’alto si è sostituita all’associazionismo, all’interazione e alla partecipazione dell’Immigrato. Tra dire e fare ……. - Nella “riunione tecnica” del 18 feb. scorso si è costatato che quasi nessuna delle associazioni degli immigrati era stata invitata. Esse avevano saputo dell’evento per vie traverse. Ne anche i membri della Consulta erano stati avvisati. Quasi tutti i rappresentanti delle associazioni che hanno preso la parola si sono rammaricati di essere stati tenuti, sistematicamente, all’oscuro di tutte le fasi della gestazione, elaborazione ed approvazione di una delibera che riguarda la vita sociale e civica dell’immigrato. Gli organizzatori l’hanno definito “un difetto nella comunicazione”. Distrazione o scelta? Un dubbio da dissipare.

- Il Dott. Solfanelli, il moderatore che sostituiva l’Assessore, conferma, nel corso della stessa riunione, la scelta discrezionale, da parte del Sindaco, delle dieci associazioni iscritte all’Albo Comunale, escludendo qualsiasi procedura elettiva e rafforzando la percezione dominante in platea della scarsa fiducia delle istituzioni nei confronti degli immigrati e delle loro associazioni. Una metamorfosi del meccanismo da elettivo a selettivo ……

- La Delibera n.13 del Consiglio Comunale di Roma stabilisce, tra l’altro, una soglia minima di 300 membri per associazione regolarmente registrata come requisito per l’iscrizione all’Albo Comunale. La sola valutazione numerica delle associazione non è sufficiente a determinare la reale portata del loro operato. Il giudizio dovrebbe basarsi su altri parametri come l’impatto delle loro attività socio – culturali sul territorio; il concetto dell’integrazione, come un lungo processo di evoluzione civica, che proclamano; l’impegno che si assumono nell’educazione dell’immigrato (e dell’italiano) a capire, a denunciare e a combattere ogni forma di discriminazione; la disponibilità alla reciproca conoscenza e rispetto che riescono, con scarse risorse e grandi sacrifici, a promuovere. Questa barriera numerica penalizza, di fatto, tutte le associazioni attive degli immigrati invece di promuovere “l’Associazionismo”. I numeri che rimpiazzano i valori; la quantità che sostituisce la qualità.
Proposte
a) Promuovere un convegno tra le associazioni degli immigrati e le istituzioni per un confronto, con pari dignità, sulle tematiche che li riguardano. Le istituzioni non potranno che trarne vantaggio per meglio governare il fenomeno dell’immigrazione. La frattura tra le istituzioni e le comunità straniere è da colmare e non da allargare con barriere ed esclusioni. b) Moltissime associazioni con pochi membri (e molti sacrifici) operano sul territorio. Evitiamo la loro esclusione con inadeguati parametri numerici.
c) Prevedere una quota per promozione dei referendum tra gli immigrati regolari sulle decisioni e/o azioni che incidono sulla loro vita sociale e culturale. Lo strumento referendario, presente in tutti gli ordinamenti italiani , non deve essere negato agli immigrati. (Una proposta di regolamento del referendum tra gli immigrati, con cinquecento (500) firme di stranieri regolari, giace dal 2007 presso i Consiglieri Aggiunti uscenti). d) La riattivazione dell’Osservatorio per il Controllo Democratico sull’Immigrazione del Comune di Roma (l’Osservatorio non è stato molto attivo per l’assenteismo dei Consiglieri Aggiunti che hanno regolarmente disertato le occasioni di confronto, con il ripiego di “impegni precedentemente presi”)
FIRMANO : Associazione Culturale Italo Iraniana “ALEFBA” info@alefba.it

Associazione dei Rifugiati Politici in Italia “ARPI” vartanian2000@hotmail.com

Ganaian Association in Rome ashiekoteika@katamail.com

Associazione di Amicizia Italo Armena “ZATIK” zatik@zatik.com

Consiglio per la Comunità Armena Apostolica di Roma consapostolici.roma@tiscali.it

Fondation Sri Lanka per la Promozione e l’Integrazione

Culturale joemuthugala@gmail.com

Associazione Polacca jmroszczak@libero.it

Osservatorio Interetnico per il Controllo Democratico

dell’Immigrazione del Comune di Roma vartanian2000@hotmail.com


------------


NOTA aggiuntiva di Vahè Vartanian : Ormai è divenuta una tradizione trasmandato da tempo, di non invitare e nemmeno incontrare le associazioni stranieri, ma altre organizazioni per gli stranieri; sempre;
------------


REGOLAMENTO DELL’OSSERVATORIO INTERETNICO PER IL CONTROLLO DEMOCRATICO
ART. 1
(Finalità)
L’osservatorio Interetnico per il controllo democratico, da qui in avanti indicato come “Osservatorio” si propone:
1. di controllare democraticamente l’operato dei rappresentanti degli immigrati al Comune di Roma nel
Consiglio Comunale, nella Consulta per l’immigrazione e nei Consigli Municipali e di assicurare il
massimo della trasparenza alle scelte compiute;
2. di vigilare sulle discriminazioni istituzionali nei confronti degli immigrati poste in essere sul territorio del Comune di Roma e di segnalarle ai rappresentanti degli immigrati;
3. di assicurare la consultazione democratica dell’associazionismo immigrato per le scelte compiute dai rappresentanti degli immigrati
4. di coadiuvare i rappresentanti immigrati nello svolgimento delle proprie funzioni e agevolare il rapporto tra rappresentanti e comunità immigrate 5. di compilare almeno annualmente una relazione sull’operato della rappresentanza immigrata e sui principali problemi dell’immigrazione nel Comune di Roma
ART. 2
(Composizione)/b>
L’Osservatorio è composto da rappresentanti delle associazioni e delle comunità di immigrati stranieri residenti nel Comune di Roma. Tale composizione potrà essere integrata ogni anno con il voto della maggioranza assoluta dei membri dell’Osservatorio , in misura non superiore ad un terzo dei componenti dell’Osservatorio stesso. ART. 3
(Organi)
Sono organi del Direttivo dell’Osservatorio:
il presidente, il vice-presidente, il segretario e due membri eletti dall’assemblea e delegati dal presidente per compiti specifici.
ART. 4
(Il presidente)
Il Presidente dell’Osservatorio è eletto in prima convocazione a maggioranza assoluta dei componenti dell’Osservatorio e in seconda convocazione a maggioranza dei presenti e resta in carica per un anno.
Il Presidente dell’Osservatorio presiede e convoca l’Osservatorio; trasmette a chiunque ne faccia richiesta copia dei documenti approvati dall’Osservatorio e da la massima pubblicità alle decisioni dell’Osservatorio;
provvede, su richiesta della maggioranza dei componenti dell’Osservatorio, ad invitare alla riunioni dell’Osservatorio persone esterne all’Osservatorio stesso.
ART. 5
(Il Vice-Presidente)
Il Vice-Presidente dell’Osservatorio è eletto a maggioranza assoluta dai componenti dell’Osservatorio in prima convocazione e in seconda convocazione a maggioranza dei presenti e dura in carica per un anno.
Il Vice-Presidente dell’Osservatorio svolge le funzioni del Presidente in assenza o su delega di quest’ultimo.
In caso di impossibilità del Presidente e del Vice-Presidente, le relative funzioni potranno essere svolte da un membro dell’Osservatorio indicato congiuntamente dal Presidente e dal Vice-Presidente.
ART.6
(Il Segretario)
Il Segretario dell’Osservatorio è eletto a maggioranza assoluta dai componenti dell’Osservatorio stesso in prima convocazione e in seconda convocazione a maggioranza dei presenti . Il Segretario dell’Osservatorio assicura la verbalizzazione delle riunioni dell’Osservatorio stesso e provvede a conservare i verbali dei documenti approvati. ART. 7
(Organizzazione e funzionamento)
L’organizzazione dell’Osservatorio si ispira a criteri di democrazia e di trasparenza.
2
I rappresentanti degli immigrati al Comune e ai Municipi di Roma sono invitati alle riunioni dell’Osservatorio.
Chiunque può assistere alle riunioni dell’Osservatorio.
Per la validità delle riunioni dell’Osservatorio è necessaria la presenza di 1/3 dei componenti.
Le decisioni dell’Osservatorio sono assunte a maggioranza dei presenti ove non disposto diversamente dal presente regolamento.
Con il voto della maggioranza assoluta dei presenti, possono essere istituite commissioni e gruppi di lavoro eventualmente aperti alla partecipazione di esperti esterni.
ART. 7 bis
Non possono essere membri dell’Osservatorio i consiglieri aggiunti e i membri della Consulta per
l’immigrazione.
ART.8
( Convocazione)
L’Osservatorio è convocato dal Presidente di propria iniziativa o su richiesta di cinque componenti
dell’Osservatorio; di tre rappresentanti degli immigrati al consiglio Comunale, ai consigli Municipali o alla Consulta per l’immigrazione, di tre responsabili di associazioni di immigrati presenti nel Comune di Roma o da dieci cittadini immigrati stranieri residenti a Roma
La convocazione delle riunioni deve avvenire con almeno tre giorni di anticipo sulla data della riunione stessa.
L’Osservatorio deve essere convocato almeno ogni sei mesi.
ART. 9
(Decadenza)
I componenti dell’Osservatorio assenti senza giustificazione per tre riunioni consecutive sono dichiarati decaduti.
La dichiarazione di decadenza è pronunciata dal Presidente e può essere annullata dal voto della maggioranza assoluta dei presenti.
ART.10
(Scioglimento)
Lo scioglimento dell’Osservatorio può essere esclusivamente deciso in una riunione straordinaria convocata con almeno quindici giorni di anticipo con il voto della maggioranza assoluta dei componenti .

------------

PER L’IMMIGRATI RESIDENTI


.LA PROPOSTA ( 2007 ) . della Presidenza dell’Osservatorio Interetnico per il controllo democratico sull’Immigrazione e dei Consiglieri Aggiunti del Comune di Roma ;
------------

Considerando le persistenti difficoltà dell’associazionismo immigrato, alimentate dall’oggettiva disparità di trattamento nei confronti dell’associazionismo immigrato e la conseguente carenza di strumenti di collegamento tra i rappresentanti degli stranieri residenti nel Comune e le loro Comunità; Al fine di fornire al Consiglio Comunale e agli organismi rappresentativi degli stranieri residenti nel Comune utili indicazioni delle effettive necessità delle comunità straniere residenti; Per assicurare ai rappresentanti degli stranieri residenti direttew conoscenze degli orientamenti e delle volontà dei propri rappresentati; per rendere costruttivo il dialogo tra il Comune e le Comunità immigrate, è conferito agli stranieri residenti nel Comune di Roma che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età il diritto di partecipare ai referendum consultivi in materia di immigrazione.

Art.1
I cittadini stranieri residenti nel Comune che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età possono promuovere referendum popolari relativi ad atti di competenza del Consiglio Comunale riguardanti problemi dell’immigrazione, delle comunità straniere residenti nel territorio comunale, dei rapporti tra stranieri residenti e cittadini.
Art.2
I cittadini stranieri esercitano l’iniziativa dei referendum popolari mediante una richiesta recante non meno di cinquecento sottoscrizioni di cittadini stranieri residenti nel Comune raccolte nei quattro mesi precedenti al deposito.
Art.3
Il quesito deve essere formulato in modo chiaro ed univoco e non riguardare:
a) provvedimenti concernenti tributi, tariffe, rette, contributi ed altri prelievi b), provvedimenti relativi ad acquisti e alienazione di immobili, permute, appalti e concessioni c), provvedimenti inerenti l’assunzione di mutui o l’emissione di prestiti.
Art.4
Al referendum potranno partecipare tutti gli stranieri residenti nel territorio del Comune che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età.
Art.5
La richiesta di referendum accompagnata da non meno di cinquanta sottoscrizioni di stranieri residenti nel Comune è presentata per il giudizio di ammissibilità ad un organo collegiale composto da tre professori ordinari di diritto amministrativo o costituzionale o pubblico, dal Difensore Civico e dal Segretario Generale. Il medesimo organo giudica
della regolarità delle sottoscrizioni ai sensi dell’art.2
Art.6
Se prima dello svolgimento del referendum di iniziativa popolare il Consiglio Comunale abbia deliberato nel senso richiesto dal Comitato promotore, il referendum non ha più corso.
Art.7
Il Presidente del Consiglio Comunale provvede ad assicurare l’informazione degli stranieri residenti nel territorio del Comune sul referendum e sulle modalità di svolgimento della campagna referendaria e delle votazioni.
Art.8
Non possono essere presentati quesiti referendari su materie che abbiano già formato oggetto di referendum negli ultimi
tre anni.
Art.9
Se il quesito referendario otterrà la maggioranza dei votanti esso sarà pubblicato nel “Bollettino” del Comune e trasmesso dal Presidente del Consiglio Comunale a tutti i consiglieri comunali, al Sindaco e alla Giunta Comunale, alla
Consulta per l’immigrazione.


I cinque membri eletti da le diverse comunità straniere:

Vahe Vartanian (Presidente – Iran)
347 753 9508 – vartanian2000@hotmail.com - zatik@szatik.com , Membro dell’Ass. ne Arpi, Forum e zatik;
Sig.ra Ashi Koteika Ablah (vicepresidente- Gana), Sig. Farah Ashuri (Soudan), Dott.ssa Simona Pascu (segretario - Romania) e Dott.ssa Graciela Elizabeth Cerna Puente ( Coordinatore - Perù).
Sede Operativa : Sala Carroccio del Comune di Roma
------------

V.V