050319 - L’Iraq che nessuno racconta .- Bar, scuole, donne e stipendi –

L’Iraq che nessuno racconta .- Bar, scuole, donne e stipendi –

In questi giorni si è tenuto la prima sessione dell’Assemblea Nazionale Irachena, per raggiungere un accordo per la formazione del nuovo governo. La democrazia sembra avanzare nonostante il terrorismo. 8 milioni di persone hanno votato alle elezioni in febbraio. La gente ha una grande voglia di pace. A Bagdad le scuole funzionano bene ormai. La provveditrice degli Studi dice: “ Certo vogliamo che gli americani se ne vadano. Però ci hanno messo in piedi un sistema scolastico che non avevamo – adesso possiamo finalmente insegnare la storia come si deve . Abbiamo i computer”.
Ogni giorno muoiono però persone, sia civili che militari, per mano di fanatici estremisti islamici, molti dei quali sono stranieri. Non rappresentano la popolazione irachena, che invece ha gran voglia di lavorare e iniziare nuova vita con stipendi non più da 10 $ al mese ma che arrivano anche a 400.
Certo ancora bisogna muoversi con molta prudenza e dopo le 17 non si trova più gente in giro. C’e un certo timore che la vittoria elettorale degli sciiti potrebbe portare al introduzione della legge islamica. La maggioranza non vuole la sharia le donne che portano il velo sono una minoranza. La situazione non è affatto come viene generalmente descritta in Italia. Non è vero che i giornalisti non sono ben visti, come sostiene Giuliana Sgrena, bisogna stare ben attenti, e sottostare a certe regole nei campi militari, d’altronde loro hanno la responsabilità della sicurezza.
Il governatore di Nassiryia ha detto che preferisce che gli italiani rimangono ancora un po’.
I bambini salutano i soldati anche quando girano con le mitragliatrici sul tetto dei mezzi blindati

Bar, scuole, donne e stipendi – Breve riassunto di un intervista fatta al giornalista del Corriere della Sera, Renzo Cianfanelli da parte del giornalista Andrea Morigi, pubblicato sul Libero il 17 marzo 2005:

Merete K. R.