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03 03 2008 - Stato di emergenza in Armenia, Cardinal Bertone rinvia il suo viaggio -
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http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_17240399.html di Fausto Gasparroni
CITTA' DEL VATICANO - Un viaggio in programma da tempo, che ora si presenta delicato e difficile: il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, ha in agenda una visita domenica nella capitale dell'Armenia, Erevan, dove il presidente uscente Robert Kociarian ha deciso lo stato di emergenza, a seguito dell'ondata di proteste iniziate lo scorso 19 febbraio dopo le elezioni presidenziali. Al momento la Santa Sede sta valutando il da farsi, anche perché in serata la situazione si è aggravata, e proprio a Erevan almeno una persona è morta nei violenti scontri tra polizia e manifestanti dell'opposizione. Sia la visita in Armenia (in programma fino al 6 marzo) sia quella successiva in Azerbaigian (fino al 9 marzo), prevedono per il card. Bertone numerosi impegni sul fronte istituzionale e su quelli del dialogo ecumenico e dei rapporti con la religione islamica. Subito dopo il viaggio a Cuba, il numero due della Santa Sede intende quindi recarsi nelle due repubbliche ex-sovietiche del Caucaso, peraltro divise negli ultimi decenni dal conflitto per il controllo del Nagorno-Karabakh, enclave armena in territorio azero. L'arrivo a Erevan è previsto per domenica pomeriggio. La visita cade in un momento politico delicato e confuso.
Proprio sabato sera, poche ore prima della partenza da Roma di Bertone, Kociarian ha deciso lo stato di emergenza nella capitale (fino al 20 marzo), al fine - ha precisato il presidente uscente - di "prevenire una minaccia all'ordine costituzionale". Kociarian ha firmato il decreto dopo gli scontri di piazza innescati da migliaia di sostenitori del leader dell'opposizione Levon Ter-Petrosian che contestano da giorni la vittoria del premier uscente, e alleato di Kociarian, Serge Sarkisian. I manifestanti hanno lanciato sassi e bottiglie molotov contro gli agenti, che hanno risposto con i gas lacrimogeni. Sulla carta, il programma del viaggio a Erevan prevede numerosi incontri. Nella cattedrale armena apostolica di Etchmiadzin, il segretario di Stato riceverà il benvenuto da Garegin II, Catholicos di tutti gli Armeni, con il quale, il giorno successivo, reciterà la preghiera ecumenica. Nella mattinata di lunedì, dopo la deposizione di una corona di fiori al monumento alle Vittime del genocidio degli Armeni, Bertone incontrerà il presidente Kociarian, quindi lo stesso Sarkisian e il ministro degli Esteri Vartan Oskanian. Tra le visite in programma, spicca quella di martedì all' ospedale "Redemptoris Mater", donato nel 1991 da Giovanni Paolo II al popolo armeno duramente colpito da un terremoto. Dopo le tappe di mercoledì in diversi monasteri, giovedì 6 é previsto l'arrivo e il saluto delle autorità locali (tra cui il primo ministro Artur Rasizadeh) all'aeroporto di Baku, capitale dell'Azerbaigian.
Tra gli impegni del porporato, oltre all'incontro di venerdì 7 con il presidente della Repubblica Ilham Aliyev, l'inaugurazione nella capitale azera della Chiesa cattolica dell'Immacolata Concezione, alla presenza del capo dello Stato, del capo dei Musulmani del Caucaso, del vescovo ortodosso russo, e del capo degli Ebrei della Montagna. Il cardinale incontrerà poi, oltre al presidente, il ministro degli Esteri e il consigliere per i Culti. Sabato, 8 marzo, sempre a Baku, sono in programma le visite di Bertone alla moschea, alla cattedrale russo-ortodossa e alla sinagoga. Il segretario di Stato si intratterrà poi a pranzo con il capo dei Musulmani del Caucaso, Sheykh-ul-Islam Allahshukur Pashzadeh. Domenica, nella capitale azera, il porporato concelebrerà la messa con i vescovi delle nazioni vicine, mentre nella serata è previsto il rientro in Vaticano. Il card. Bertone ha già sottolineato l'importanza della visita sia dal punto di vista ecumenico, per i rapporti con le altre confessioni cristiane (in particolare nella tappa armena), sia da quello del dialogo interreligioso. L'Armenia è un paese a maggioranza cristiana: la Chiesa apostolica armena, cui appartiene il 95% della popolazione, vanta una tradizione antichissima, che risale al terzo secolo. Esistono poi piccole minoranze di protestanti evangelici, di cattolici e di praticanti gli antichissimi culti tradizionali. In Azerbaigian, invece, la maggioranza della popolazione è musulmana di rito sciita. Vi sono poi consistenti minoranze di fede cristiana ed ebraica. (ANSA).
V.V
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