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0'3 03 2008 - Sono 8 i morti negli scontri. Bertone rimanda viaggio
http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=3644&Itemid=54
Armenia.
domenica 02 marzo 2008
Notte di scontri e sangue a Yerevan, in Armenia, dove le tensioni di ieri, dopo lo sgombero dei manifestatnti e l’arresto del capo dell’opposizione, Levon Ter-Petrosian, sono sfociate in scontri che sono costati la vita a otto persone ed il ferimento di 33 agenti.
La situazione ha spinto il Governo Sarksyan ad imporre lo stato di emergenza fino al 20 marzo prossimo e a schierare l'esercito.
Lo stato di emergenza pone in essere il divieto al diritto di manifestare ed introduce la censura; misure necessarie, secondo l’ex presidente armeno Robert Kocharian, di cui Sarksyan è il delfino, che ha commentato la decisione sottolineando di essere stato lui stesso ad introdurre tali misure per prevenire, a suo dire, “minacce all'ordine costituito".
Gli effetti dell’introduzione dello stato di emergenza sono stati immediati, con il dispiegamento dei mezzi blindati e di truppe agli angoli delle strade teatro dei disordini e a presidio degli edifici del governo e del ministero degli Esteri.
Secondo Kocharyan i manifestanti sarebbero intenzionati a mettere in atto un colpo di Stato a suon di granate.
Intanto dall’opposizione si levano commenti sdegnati circa l’atteggiamento del Governo, rispedendo al mittente le accuse di Golpe e sottolineando che ricadrebbe sulla polizia la responsabilità dei disordini, dal momento che le forze dell’ordine avrebbero caricato i manifestanti che partecipavano ad una marcia pacifica.
Polizia che con una nota conferma la presenza di vittime, aggiungendo di aver aperto un'inchiesta sugli scontri, sottolineando però di ignorare, al momento, se “i morti siano poliziotti o manifestanti” e aggiungendo che per quello che attiene al bilancio dei danni, “circa 7.000 persone hanno dato fuoco a più di una ventina di auto, bus, filobus e ambulanze”.
Dalla Santa Sede intanto giunge la notizia che, vista la situazione, è stata posticipata la missione in Armenia del Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che sarebbe dovuto rimanere nel Paese fino al 6 marzo.

V.V

 
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