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3 Febb 2017. LIBRO DI HENRI BARBY . 1917 testimonianza al GENOCIDIO ARMENO
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IL MARTIRIO DI UN PPOPOLO
I MASSACRI DELL’ ARMENIA
Di H. BARBY
COLLANA UOMINI E FOLLE
IL MARTIRIO DI UN PPOPOLO
I MASSACRI DELL’ ARMENIA
Traduzione di ARMANDO CERANI
Edizioni di “ MEDIOLANUM”
MILANO MCMXXXIV
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PROPRIETA LETTERARIA RISERVATA
Copiright 1934 by “Edizioni Mediolana”
Printed in Italy
UN SGUARDO AL PASSATO
Mi è stata regalata da una carissimas amica , Renata , in mese di aprile del 1966 con una bellissima dedica :
“Per carissimeo battagliero Vahe Vartanian ,
Renata
Aprile 1966 Roma “
In casa di ALEX AGHABABIAN
FINITO DI STAMOARE , PER CONTO DELLA CASA EDITRICE – MADIOLANUM- NELLA TIPOGRAFIA – LA RECENTISSIMA - MILANO , IL 23 MARZO 1934 – XII.
SONO DI 210 PAGINE
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I più spaventosi massacri di cui l’uomo abbia memoria non si avvicinano a quelli che, ancora una volta, hanno insanguinato l'Armenia, la popolazione della quale si può ·dire sia stata totalmente vittima di feroci esecuzioni in massa.
* * *
Che cos'e quest'Armenia che la barbarie turca ha trasformato in un campo di carneficina? Che cos'e questo popolo armeno, tanto provato e che sta subendo un martirio senza esempio? Quale mostruoso odio ha voluto lo sterminio di m1·intera razza? A quale atroce disegno politico risponde questo sterminio?
L'Armenia, terra leggendaria alia quale si collegano tante antiche e misteriose tradizioni t una regione montagnosa della superficie eli venticinquemila chilometri quadrati, che si estende nell’Asia occidentale dal mar Caspio al mar :Nero a settentrione – i suoi principali monti sono i contrafforti del Caucaso - e che discende degradando fino al golfo di Siria. Al sud la circondano la Mesopotamia e i deserti dall’Arabia. Un fiume storico.
HENRY BARBY
L’Eufrate, nell’alveo del quale si dice che in questi ultimi tempi sia corso altrettanto sangue che acqua, vi nasce non lontano da Erzurum. Vecchia capitale dell’Armenia. Una delle cime più elevate del mondo, il monte Ararat, nel quale la leggenda vuole· che, nei ghiacci eterni, sia ancora ferma l’arca di Noè, la separa, al nord, dalla Russia dalla Persia c dalla Turchia.
Effettivamente vi sono tre Armenie, come vi sono tre Polonie, poiché tre imperi si sono divisi questo paese, abitato da un popolo di religione cristiana, notevole per le sue attitudini agricole, commerciali, intellettuali.
l‘Armenia russa e quella persiana vivono felicemente Ia dominazione che si interessano di vedere prosperare una razza le qui qualità costruiscono una sporgente di ricchezza per i due imperi.
l‘Armenia che è sotto la Turchia è la terra del terrore e della morte
Desiderio della Turchia, da tempo immemorabile, è di sbarazzarsi degli armeni ; durante tutti i suoi numerosi torbidi interni , in tutte le sue guerre le autorità di Costantinopoli, hanno sempre tollerato, o ancor più sovente, organizzato ,lo sterminio degli Armeni .
***
Dopo che i popoli cristiani della Turchia europea, Serbi, Rumeni, Greci e Bulgari si furono liberati dal giogo, dopo che la Francia riuscì ad ottenere L'autonomia per le popolazioni del Libano, solo due popoli continuarono a soffrire sotto l'atroce peso del giogo ottomano: gli Armeni, perduti nelle contrade lontane della Turchia asiatica , nella quali rappresentano la civiltà occidentale, e i Macedoni, nei Balcani; ma questi ultimi furono 1iberati dai loro fratelli slavi e greci nel l912-1913.
La storia dell'Armenia, pe1· tutti i secoli durante i quali pesa su di lei la tirannia turca, e un lungo continuo e tragico martirologio. Solo un giorno ebbe una scintilla di speranza e poté credere che finalmente, si levasse anche per lei un'aurora di liberta.
Cio avvenne nel 1878, durante la guerra russo - turca. Un'armata russa, sotto il comando di un generale di origine armena, Loris Melikoff, aveva attraversato il massiccio del Caucaso ed era pervenuto fino ad Erzurum.
Allora appunto gli armeni sperarono di diventare autonomi. La Turchia, davanti all'imminenza del pericolo e al timore di un'annessione da parte della Russia, dei vilayets asiatici invasi dalle sue truppe vittoriose, parve disposta a darle la costituzione di una specie di stato-cuscinetto. Ma ciò non fu per gli Armeni che un bel sogno. Al Congresso di Berlino l'impe1·atore russo restituì al sultano le sue conquiste d'Armenia.
Nel frattempo, su domanda del loro patriarca, che gli Armeni avevano inviato a Santo Stefano, con l'articolo 16 di quel trattato erano state promesse dalle garanzia per essi e per le popolazioni cristiane dell'Asia Minore, sotto il controllo di un’occupazione russa.
Gli interessi divergenti delle grandi potenze europee fecero si che le disposizioni del trattato di Berlino annullasse quelle del trattato di Santo Stefano e, in questo secondo trattato, l'articolo 61 pose l'Armenia, non più sotto la particolare protezione della Russia, rna sotto la loro protezione
collettiva.
Disgraziatamente Grandi Potenze, malgrado il solenne impegno che si erano assunto, non si curarono affatto che fossero realizzati i miglioramenti e le riforme , alle quali si era impegnata la Sublime Porta, alto scopo di garantire agli Armeni Ia loro sicurezza contro i Kurdici Circassi .
***
Intanto Abdul -Hamid concepiva il suo vasto progetto sul panislamismo: sospendere dappertutto in Turchia gli elementi cristiani con popolazioni mussulmane allo scopo di rendere l’omogeneità all’impero vacillante.
L'esistenza degli Armeni, ultimo popolo cristiana d’Asia sottointeso alia sua autorità, doveva fatalmente, egli pensava provocare o presto o tardi un
nuovo intervento dell'Europa. Cosi, pensando che, finché esisteva questo popolo, la Turchia non sarebbe mai stata tranquilla, decise, con una logica
selvaggia, di annientare quello che egli giudicava un elemento pericoloso e di sostituirlo con una popolazione maomettana, che occupasse tutta la zona
della frontiera turco-russa. (1)
Due altre ragioni contribuirono a radicare ancor più questa criminosa decisione nell'animo feroce e nello stesso tempo pusillanime del « Sultano
rosso ».
L'Armenia, per la sua posizione geografica. è sempre stata oggetto di competizione fra la Turchia e la Russia. Un'attrazione incontestabile attirava gli armeni turchi verso quest'ultima potenza presso la quale, nel Caucaso, i loro fratelli di razza godevano, almeno, di certe libertà e vivevano sotto la protezione di leggi che garantivano la loro proprietà, i loro beni, la loro vita e il loro onore.
Finalmente, un movimento di liberazione, simile a quelli che condussero i popoli balcanici a scuotere il giogo ottomano, si disegnava nell' Armenia turca che aveva allora una popolazione di due milioni di abitanti (1).
* * *
II risveglio della coscienza armena che si era prodotto simultaneamente con la l'rinascita della letteratura nazionale- doveva condurre, come presso tutti i popoli oppressi, ad una organizzazione rivoluzionaria e alia creazione di corpi di volontari. ll loro scopo non era di saccheggiare il paese e ne di massacrare i Turchi, ma soltanto di difendere la popolazione armena contro le incessanti incursioni dei Kurdi e dei Tcherkess, loro eterni nemici, e, anche contro gli stessi eccessi del governo ottomano che, per l'indifferenza dell'Europa, continuava le sue persecuzioni sistematiche.
Questo movimento di emancipazione e di difesa personale, questo movimento rivoluzionario, se cosi preferisce chiamarlo, non data realmente che dal I 890. (Prima di questa data si erano prodotti alcuni tentativi di protesta armata che non si potevano chiamare vere insurrezioni, nelle regioni montagnose, ma erano soltanto sollevazioni parziali e localizzate, come , per esempio, quella di Zeitun, nel 1862 dovuta alla riproduzione dell’intervento della Francia in favore dei cristiani del Libano, che si limitò con l'invio a Parigi di una delegazione armena, presso l 'imperatore Napoleone (III) .
Questo movimento rivoluzionario fu originato unicamente dal1a situazione intol1erabile fatta agli Armeni, che chiedevano semplicemente di poter conservare la loro cultura nazionale, e godere in pace i frutti dei loro guadagni.
Il Sassun, nel 1894, e il Zeitun, l’anno seguente, (regioni montagnose, che avevano sempre goduto di una semi-indipendenza) si sollevavano per i primi.
Abdul-Hamid, invece di cercar di calmare l'effervescenza di quelle regioni, eliminando le cause del loro giusto malcontento, vi trovo un'occasione favorevole per porre in esecuzione l'abbominevole piano che aveva concepito: pensando di finirla, una buona volta e d'un sol colpo, con g1i Armeni, ordinò di sterminarli in massa.
I grandi massacri cominciarono. Tutta l’Armenia, dal 1894 al 1896, e bagnata del sangue che scorre a fiumi. Centinaia di famiglie sono sterminate c l'atrocità della carneficina è tale che l'Europa e l'America ne sono inorridite. Le Grandi Potenze intervengono, rna le loro rimostranze non bastano a metter fine alla furiosa orgia degli assassini. Solo le minacce riuscirono ad arrestare A- Hamid nella sua opera eli morte. Ma questa opera
(1)Gli Armeni di Turchia abitavano principalmente i sei vilayats di Erzurum, Van, Bitlis , Diarbekir Karput e Sivas , altre alla Cilicia,. Formavano poi, ma più disseminati, parte alla popolazione di Trebisonda, Smirne e Bagdad. A Costantinopoli la colonia armena contava duecento mila anime.
(1) Non bisogna assolutamente dimenticare che, durante il regno di Abdul-Hamid, i tedeschi divennero ;di ispiratori della politica turca. E' ammissibile perciò l’ipotesi che a quel tempo l'annientamento della popolazione armena non dispiacesse ad essi, tanto più che sarebbero cosi scomparsi dei commercianti la cui concorrenza era da temersi , specialmente lungo la linea ferroviaria di Bagdad.
Ma quest’ opera di morte ripresa a quando gli armeni militanti, riuniti, tentano una dimostrazione nella stessa Costantinopoli, dove, come abbiamo detto, sono numerosi (200.000). Essi si impadroniscono
Della Banca ottomana (agosto 1896), minacciano di farne saltare il palazzo con la dinamite e non abbandonano il Loro progetto che di fronte all’impegno d’ onore che si assumono ~le Grandi Potenze, per voce del Sig. Maximoff, dragomanno dell’ambasciata russa, di far realizzare , finalmente , 1e riforme promesse da tanto tempo e rimasta sempre lettera morta.
Ahimè! Questa promessa, come tutte le precedenti, non doveva essere mantenuta. Tuttavia circa trecento mila vittime erano cadute sotto i colpi dei carnefici di Abdul-Hamid, duemila cinquecento località erano state devastate e duecento località erano Devastate e cinquecento sessantotto chiese e conventi erano stati distrutti o trasformati in moschee. Costantinopoli erano stati sgozzati ottomila Armeni. Parecchie centinaia di migliaia fra essi erano fuggiti da1Ia loro patria, diventata un campo di carneficina.
Il martirio dell'Armenia continuò.
* * *
Dopo una nuova sollevazione del Sassum nel 1904 diretta da Audranik, l'eroe più popolare' della libertà armena, che ha comandato nella guerra mondiale uno dei propri di volontari armeni in quali hanno combattuto ai fianco dell’armata russa , arrivammo al regime dei Giovano Turchi ( 1908 ).
Delle relazioni assai intime si erano stabilite fra i capi armeni e i Giovani-Turchi, che cercavano dovunque amicizie e non indietreggiavano davanti ad alcuna promessa per raggiungere il potere. E il partito armeno «Dachnakzoutioun» (La Federazione), confermando le sue nobili promesse, aveva anche contratta una specie di alleanza con il partito Unione e Progresso (1908) .
Cosi, dopo la vittoria dci Giovani-Turchi, l'Armenia rinasce alla speranza. Essa pensa che, finalmente, sta per poter vivere e sviluppare in sicurezza, sotto un regime di giustizia e d'uguaglianza.
Ma la disillusione non si fece attendere. Non appena giunti al potere, i Giovani-TurcJ1i, ancor più sottomessi all'influenza germanica di Abdul-Hamid, riprendono il piano di sterminio concepito da colui che avevano detronizzato, con gli spaventosi massacri di Adana (aprile 1909) col loro solito seguito di saccheggi e di violazioni. In quei massacri periscono ancora più di ventimila armeni. Ancora una volta i cadaveri imputridiscono nelle campagne, i villaggi sono distrutti, le donne e le giovani sono vendute come bestiame. Soltanto il timore dell'Europa impedisce ai nuovi padroni della Turchia di intraprendere il massacro di tutta !'Armenia.
*****
Tuttavia, dopo il terrificante regime Hamidiano, gli Armeni considerarono ancora il regime giovane- turco come un beneficio.
Effettivamente, bisogna riconoscere che la situazione si è migliorata sensibilmente dal punto Economico. Ora essi godono di una certa libertà di comunicazione e di commercio e sono autorizzali ad aprire scuole.
Ciò non imp1ica, pero, che i de1itti, gli assassini, il saccheggio e le stupro continuino ancora. Ai Kurdi e mantenuta carta bianca e ne usano: ma ora non si uccide che alla spicciolata, i massacri in massa, dopo quelli di Adana, non si rinnovano più.
Perciò, per l'Armenia, che si accontenta di reclamare semplicemente delle riforme più positive Ogni speranza non è ancora perduta.
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Nel 1912 la Russia, spalleggiata dall'Inghilterra '' dalla Francia, si pone a capo di un nuovo movimento armeno . La Germania, alleata segreta della Turchia , sin unisce pure alia Russia, ma unicamente di non lasciarla agire da sola. Ella vuole, in effetti, imbrogliare le cose, a11o scopo di fare il gioco dei Giovani-Turchi, lavorando per proprio conto e per le proprie mire future.
Un nuovo progetto di riforma e escogitalo: il principio di un controllo europeo - principio al quale la Turchia era sempre stata ostile - le fu imposto : due commissioni di natura si recherebbero in Armenia per sorvegliare l'esecuzione delle riforme decretate.
Per Ia verità, Ia Turchia, per causa della Germania, è riuscita a rendere illusorio questo loro potere . I due commissari, un Norvegese , il signor Hoff. e un Olandese, il sig. Yestenenk, non so11o altro che funzionari del governo ottomano. Tuttavia, il principio della loro creazione costituisce un reattivo successo.
Essi partono per l'Armenia. In questo frattempo scoppia Ia guerra mondiale.
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La guerra doveva riservare all' Armenia. Le ore Più tragica della sua dolorosa storia.
Questa volta] a Germania ritiene giunto il momento di realizzare il suo sogno di dominazione mondiale. Nel suo disegno, di fare della Turchia un campo di espansione per la razza tedesca, ella ha un potente interesse politico alia scomparsa degli Armeni. Se, dunque, in questo dominio d'orrore, il sarà turco, il metodo sarà tedesco!
La via delle Indie, la {famosa ferrovia Amburgo-Golfo Persico, che doveva « girare » il canale di Suez e, di la, affrancare il commercio tedesco
dalla tutela britannica, passava per l'Armenia. Privata dci suoi abitanti naturali, r1nesta ricca provincia diventava una terra di elezione che la Germania avrebbe presto ripopolata. il signor Delhriik non ha detto, in pieno Reichstag, che !'Armenia e la Mesopotamia costituirebbero, un giorno, le << Indie germaniche >>?
Il piano di sterminio degli Armeni del 1915 è stato originato da queste mostruose parole .
Il maresciallo von der Goltz , presso il governo Turco, è le agenti" che fa adottare le volontà del Kaiser.
Cosi il piano dci massacri giunto a Costantinopoli, porta il doppio marchio metodico e crudele di von der Goltz e di Envcr Pascià.
LA TRAGEDIA ARMENA
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v ahe Vartanian
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