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13.02.2021: Cronologia - le tappe fondamentali della storia dell'Iran .
CRONOLOGIA
Le tappe fondamentali della storia dell’Iran
546 a.C.
Ciro il Grande fonda l’impero degli Achemenidi. Ha inizio la storia dell’Iran.

500 – 449 a.C.
Guerre persiane. I conflitti tra le poleis greche e l’impero persiano.

334 a.C.
Alessandro Magno sottomette i Persiani.

321 a.C.
Seleuco I Nicatore diviene satrapo di Persia e fonda la dinastia dei Seleucidi.

150 a.C. – 226 d.C.
La Persia è sotto il dominio dei Parti.

661
Gli Arabi conquistano la Persia. Finisce il regno sasanide e inizia l’islamizzazione del Paese sotto la dinastia omayyade.

680
Martiro di Hussein a Karbala (attualmente in Iraq). Tappa fondamentale per la scissione dell’Islam tra sunniti e sciiti.

750
La dinastia degli Omayyadi è sostituita da quella degli Abassidi. La Persia diviene centrale nel califfato.

1020 – 1219
Rinascita culturale della Persia e crisi politica del califfato. Ferdousi scrive lo Shahnameh, testo fondamentale nella storia culturale e linguistica del paese.

1219 – 1500
La Persia è sotto il dominio mongolo.

1501
Ismail I rifonda l’impero persiano e adotta lo sciismo duodecimano come religione di Stato. Inzia la dinastia Safavide.

1891 – 1892
Rivolta del tabacco: intellettuali, bazarì e mullah protestano contro la concessione della produzione e della vendita del tabacco alle aziende inglesi.

1906
Si riunisce il primo Parlamento iraniano. Mozaffroddin Shah concede la Costituzione.

1914-18
Prima Guerra Mondiale. L’Iran è neutrale.

1921
Colpo di Stato di Reza Khan.

1926
Reza Khan è incoronato imperatore. Comincia la dinastia Pahlavi.

1935
Reza Shah cambia il nome del Paese da Persia a Iran, cioè “terra degli ariani”.

1939
Scoppia la Seconda Guerra Mondiale. L’Iran si dichiara neutrale.

1941
Urss e Gran Bretagna invadono l’Iran. Reza, sospettato di simpatizzare per la Germania nazista, abdica in favore del figlio Muhammad Reza.

1951
Muhammad Mossadeq, leader del Fronte Nazionale, diviene primo ministro e punta alla nazionalizzazione del petrolio. Londra comincia il braccio di ferro con Teheran.

1953
Lo scià fugge a Roma. Golpe organizzato da Cia e inglesi: Mossadeq è arrestati. Reza Pahlevi rientra a Teheran.

1957
Viene istituita la polizia segreta Savak.

1963
Rivoluzione bianca: lo shah vara una serie di riforme sociali e politiche. Khomeini viene esiliato.

1971
A Persepoli si celebrano i 2.500 della monarchia.

1975
Lo shah mette al bando tutti i partiti ad eccezione di quello della Rinascita nazionale iraniana. (Rastakhiz).

1978
7 gennaio: il quotidiano governativo Etelaat pubblica un articolo in cui accusa Khomeini di essere un omosessuale e un agente al soldo dei servizi inglesi.

9 gennaio: nella città santa di Qom, studenti e mullah protestano in piazza per l’articolo contro Khomeini. Le forze dell’ordine sparano sui manifestanti e uccidono diverse persone.

Febbraio: manifestazioni di commemorazione delle vittime di Qom. Nuova repressione e nuove vittime.

Aprile: colpo di Stato filosovietico in Afghanistan.

7 settembre: lo scià introduce la legge marziale.

8 settembre: “Venerdì nero”; in piazza Jaleh a Teheran l’esercito spara sui manifestanti e uccide 200 persone.

Ottobre: Khomeini lascia l’Iraq e si trasferisce a Parigi.

10 dicembre: nel giorno di Ashura, culmine del Moharram, il mese sacro del martirio per gli sciiti, a Teheran si tiene una manifestazione di due milioni di persone. Nuovi scontri e nuove vittime.

1979
13 gennaio: nuova imponente manifestazione. Due milioni di persone chiedono il ritorno di Khomeini, l’abdicazione dello scià e le dimissioni del primo ministro.

16 gennaio: lo scià abbandona l’Iran.

1 febbraio: Khomeini ritorna in Iran. All’aeroporto di Teheran lo accolgono milioni di persone.

15 febbraio: viene costituito un governo provvisorio guidato dal laico Mehdi Bazargan.

6 marzo: Khomeini annuncia che le donne devono indossare l’hijab sul posto di lavoro.

8 marzo: Giornata della donna. Proteste per l’imposizione dell’hijab. Gli hezbollah aggrediscono le manifestanti.

31 marzo: referendum istituzionale con il 98,2% dei votanti che dice sì alla Repubblica islamica.

Maggio: viene creata la milizia Sepah-e Pasdaran-e Enqelab-e Eslami, fedele a Khomeini.

4 novembre: un gruppo di studenti armati occupa l’ambasciata Usa di Teheran e prende in ostaggio 63 funzionari. Khomeini approva l’azione. Inizia una crisi che durerà 444 giorni.

2 dicembre: referendum sulla Costituzione approvato con il 99% dei voti. Partecipano soltanto 16 milioni di elettori, 4 in meno di quelli che avevano votato il referendum sulla forma di Stato.

1980
25 gennaio: prime elezioni presidenziali. Vince il laico Bani Sadr col 75% dei voti.

Aprile: parte la “rivoluzione culturale”. Chiuse le scuole secondarie. Comincia la “desecolarizzazione del sistema scolastico pubblico”.

25 aprile: fallisce l’operazione “Artigli d’aquila” organizzata dagli Usa per liberare gli ostaggi dell’ambasciata di Teheran. Otto militari Usa muoiono, si dimette il segretario di Stato Vance e le trattative si complicano.

Giugno: la “rivoluzione culturale” si estende alle università, che rimarranno chiuse per due anni.

9 luglio: complotto di Nuzhih. Circa 700 militari e 400 civili organizzano un colpo di Stato con l’aiuto dell’Iraq. L’insurrezione dovrebbe partire dalla base aerea di Nuzhih, vicino ad Hamadan. Il governo scopre tutto e i congiurati vengono condannati a morte. Le forze armate ne escono decimate, così come i gruppi politici nazionalisti e laici.

20 luglio: Rafsanjani eletto presidente del Parlamento.

Agosto: Khomeini sceglie i membri del Consiglio dei Guardiani della rivoluzione.

22 settembre: l’Iraq invade l’Iran. Comincia una guerra che durerà otto anni, fino al 1988.

1981
Gennaio: creata la milizia dei Vahid-e basij-e mustazafan.

20 gennaio: mentre Reagan giura come presidente degli Usa, vengono rilasciati gli ostaggi dell’ambasciata di Teheran.

22 giugno: accusato di tramare contro la Repubblica islamica, il presidente Bani Sadr fugge in Francia.

28 giugno: in un attentato dinamitardo muoiono 72 alti esponenti del Partito repubblicano islamico.

15 agosto: eletto presidente della Repubblica Mohammad Ali Rajai. Primo ministro è Mohammad Javad Bahonar.

30 agosto: un attentato dei Mojaheddin-e Khalq uccide Rajai, Bahonar e altre tre persone.

5 ottobre: col 95% dei voti viene eletto presidente della Repubblica Ali Khamenei. Votano 16 milioni di persone.

1982
Settembre: dopo due anni riaprono le università.

Ottobre: l’Iran riconquista le parti del proprio territorio occupate dalle forze irachene. Parte la controffensiva.

1983
1 maggio: i leader del Tudeh, il Partito comunista iraniano, confessano in televisione di aver tramato contro la Repubblica islamica e abiurano i loro ideali politici.

1984
Febbraio: Saddam Hussein dà ordine di attaccare con missili e bombardamenti aerei le città iraniane. Anche l’Iran comincia ad attaccare i centri urbani. È la cosiddetta “guerra delle città”.

1985
28 gennaio: prima grande offensiva irachena dal settembre 1980.

16 agosto: Khamenei viene rieletto presidente della Repubblica con l’85% dei voti. Si recano alle urne 14 milioni di persone, 2 milioni in meno di 4 anni prima.

1986
Novembre: scoppia il caso Irangate. Gli Usa, per liberare ostaggi americani in mano all’Hezbollah libanese, vendono armi all’Iran. Con il ricavato gli Usa finanziano la guerriglia dei Contras in Nicaragua.

1987
9 gennaio: al via l’offensiva “Karbala 5”. Le forze armate iraniane attaccano su due fronti, a nord e a sud. Arrivano a 12 chilometri da Bassora ma vengono respinte.

20 luglio: il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva la risoluzione n. 598 che chiede la cessazione delle ostilità e il ritorno ai confini pre-bellici.

1988
3 luglio: un aereo dell’Iran Air viene colpito da un missile lanciato dalla nave da guerra Usa Vincennes. Muoiono 290 passeggeri e il personale a bordo. La comunità internazionale non interviene.

20 luglio: l’Iran accetta la risoluzione n. 598 dell’Onu: fine della guerra con l’Iraq.

Agosto: Khomeini sceglie una “soluzione finale” per i prigionieri politici: in 4 settimane le esecuzioni sono almeno 2.800.

1989
14 febbraio: Khomeini emette una fatwa contro lo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie, considerando blasfemo il suo romanzo dal titolo Versetti satanici.

3 giugno: muore Khomeini.

5 giugno: Khamenei è nominato nuova Guida suprema.

28 luglio: un referendum approva una riforma della Costituzione.

30 luglio: Rafsanjani eletto presidente della Repubblica con il 94,5% dei voti.

1990
2 agosto: l’Iraq invade il Kuwait. L’Iran condanna sia l’invasione sia il successivo intervento americano, ma decide di rimanere neutrale.

11 settembre: ripristino delle relazioni diplomatiche tra i governi di Teheran e Baghdad.

1993
11 giugno: Rafsanjani confermato presidente della Repubblica per il secondo mandato con il 62,9% dei voti.

1995
Aprile: gli Usa impongono sanzioni petrolifere e commerciali all’Iran, con l’accusa di sostenere il terrorismo e puntare alla bomba nucleare.

1997
23 maggio: Khatami viene eletto a sorpresa presidente della Repubblica col 69% dei voti.

1998
Agosto: crisi diplomatica tra Iran e Afghanistan dopo che i Talebani uccidono 8 diplomatici e un giornalista a Mazar-i Sharif. Si rischia la guerra.

Ottobre: serie di omicidi di intellettuali vicini all’area riformista.

1999
18 febbraio: si vota per la prima volta per le amministrative. Trionfo dei riformisti.

9 luglio: gli studenti scendono in piazza e protestano per la chiusura del quotidiano Salaam, “colpevole” di avere indagato sulle morti di intellettuali. Gli hezbollah attaccano gli studenti. Morti e arresti. Khatami non sostiene gli studenti.

2000
23 aprile: la magistratura chiude 12 giornali riformisti.

2001
8 giugno: Khatami è rieletto presidente della Repubblica per il secondo mandato col 77% dei voti.

11 settembre: l’Iran esprime solidarietà agli Usa per gli attentati terroristici di New York e Washington.

Ottobre-novembre: operazione Enduring Freedom: l’Iran concede il diritto di sorvolo agli Usa per la guerra in Afghanistan e partecipa al processo di ricostruzione del Paese.

2002
Gennaio: George W. Bush inserisce l’Iran nell’Asse del male, con Iraq e Corea del Nord.

Settembre: tecnici russi cominciano a collaborare con gli iraniani per la costruzione di un reattore nucleare a Bushehr.

2003
10 giugno: manifestazioni studentesche antigovernative a Teheran.

10 ottobre: Shirin Ebadi vince il Nobel per la pace.

26 novembre: l’Aiea approva una risoluzione di collaborazione con l’Iran.

26 dicembre: terremoto a Bam, muoiono 50.000 persone.

2005
24 giugno: Ahmadinejad eletto presidente della Repubblica al ballottaggio contro Rafsanjani col 61,7% dei voti.

30 ottobre: Ahmadinead partecipa a Teheran alla conferenza Un mondo senza sionismo.

2006
10 gennaio: si riavviano ufficialmente le attività di ricerca nucleare.

1 giugno: il gruppo 5 + 1 (Usa, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna + Germania) si accordano per un pacchetto di incentivi da offrire all’Iran in cambio della rinuncia al nucleare.

Dicembre: elezioni per le amministrative e per l’Assemblea degli Esperti. Vincono conservatori ostili ad Ahmadinejad.

2007
Marzo: arresto e poi rilascio di 15 marinai inglesi nel Golfo Persico.

24 aprile: il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva le sanzioni contro l’Iran.

10 maggio: attentato terroristico contro una moschea di Shiraz provoca 8 vittime.

28 maggio: colloqui diretti a Baghdad tra diplomatici iraniani e statunitensi. È la prima volta in 27 anni.

Giugno: comincia il razionamento della benzina.

5 settembre: Rafsanjani eletto presidente dell’Assemblea degli Esperti.

21 ottobre: il capo negoziatore sul nucleare Ali Larijani si dimette in polemica con Ahmadinejad.

29 ottobre: il direttore dell’Aiea dichiara che non ci sono prove che l’Iran stia lavorando per avere armi nucleari.

4 dicembre: il National Intelligence Estimate dichiara che l’Iran ha interrotto i programmi per avere una bomba atomica nel 2003.

10 dicembre: manifestazioni studentesche contro Ahmadineajd nella capitale Teheran.

2008
14 marzo: elezioni parlamentari. Vincono i conservatori vicini a Larijani, che è eletto presidente del Parlamento.

9 settembre: il numero due di Al Qaeda, Al Zawahiri, dichiara che «l’Iran è il peggior nemico, più pericoloso degli Stati Uniti».

2 ottobre: i bazar scioperano per protestare contro la proposta di Ahmadinejad di introdurre un’Iva del 3%. Il presidente poi ritira la proposta.

Novembre: con un gesto senza precedenti, Ahmadinejad invia una lettera di congratulazioni al neo-eletto presidente Usa Barack Obama.

Dicembre: a Teheran la polizia chiude il centro per i diritti umani diretto da Shirin Ebadi.

2009
Febbraio: in occasione del trentesimo anniversario della Rivoluzione, Ahmadinejad dichiara che accoglierebbe colloqui con gli Stati Uniti basati sul «rispetto reciproco».

Marzo: Khamenei dichiara che in Medio Oriente Obama sta compiendo gli stessi errori di Bush.

Aprile: la giornalista irano-americana Roxana Saberi è riconosciuta colpevole di spionaggio in favore degli Usa e condannata a 8 anni di carcere.

Maggio: Roxana Saberi ottiene in appello un forte sconto di pena e viene scarcerata, in quanto gli Usa «non sono una nazione ostile».

12 giugno: elezioni presidenziali. Vota l’85% degli aventi diritto. Ahmadinejad vince col 63% dei voti mentre Mousavi denuncia brogli e si proclama vincitore.

13 giugno: manifestazioni a Teheran e in tutto il Paese. Milioni di persone gridano al broglio e chiedono nuove elezioni. La polizia carica i manifestanti. Si contano da subito decine di arrestati, morti e feriti.

19 giugno: la Guida suprema Khamenei guida la preghiera del venerdì a Teheran. Con un atto senza precedenti, dichiara di sostenere Ahmadinejad e ammonisce i candidati sconfitti dal continuare a fomentare la protesta.

20 giugno: la 27enne Neda Soltani viene uccisa da un colpo d’arma da fuoco durante una manifestazione a Teheran. Il video della sua morte viene visto in tutto il mondo e diventa il simbolo della repressione delle proteste post-elettorali.

17 luglio: Rafsanjani guida la preghiera del venerdì a Teheran. Parla di crisi del sistema, invoca una «soluzione legale» e chiede il rilascio di tutte le persone arrestate dopo le elezioni. Dopo la preghiera, nuove manifestazioni con scontri e arresti.

25 luglio: giornata di mobilitazione mondiale per l’Iran. Manifestazioni anche in Italia.

29 luglio: su richiesta di Khamenei, Ahmadinejad rimuove dalla carica di vicepresidente Esfandiar Rahim-Mashaei. Cresce la tensione tra presidente e Guida suprema.

1 agosto: si apre il processo a cento persone arrestate all’indomani del voto. L’accusa è di aver cercato di rovesciare la Repubblica islamica con una «rivoluzione di velluto».

3 agosto: Khamenei investe ufficialmente Ahmadinejad del suo secondo mandato di presidente della Repubblica.

5 agosto: Ahmadinejad giura in Parlamento. Comincia ufficialmente il suo secondo mandato. Manifestazioni di protesta a Teheran.

27 dicembre: i funerali del grande Ayatollah dissidente Montazeri si trasformano in una protesta antigovernativa. Muoiono almeno 8 persone. E’ l’episodio più violento dalle elezioni del giugno precedente.

2010
Gennaio: Il fisico Masoud Ali-Mohammadi è ucciso in un attentato dinamitardo a Teheran.

11 febbraio: nell’anniversario della Rivoluzione falliscono i tentativi dell’opposizione di riportare nelle strade le masse che erano scese all’indomani delle elezioni.



Maggio: sul nucleare l’Iran stringe un accordo con Turchia e Brasile per inviare l’uranio all’estero per l’arricchimento. Usa e occidente rimangono scettici. Non se ne fa nulla.

Giugno: consiglio di Sicurezza dell’Onu vara il quarto ciclo di sanzioni all’Iran per il suo programma nucleare: nuova stretta finanziaria e ampliamento dell’embargo sulle armi.

Luglio: si comincia a parlare in Europa del caso Sakineh, la donna condannata alla lapidazione per omicidio e adulterio

Luglio: attentato suicida nella moschea sciita di Zahedan, vicino a confine col Pakistan: muoiono 27 persone.

Agosto: viene caricato combustible nella centrae nucleare di Bushehr.

Settembre: il virus colpisce il sistema informatico della centrale di Bushehr.

Dicembre: Ahmadinejad licenzia il ministro degli Esteri Manouchehr Mottaki. Sarà poi rimpiazzato da Ali Akbar Salehi.



2011
Febbraio: in diversi Paesi dl Nord Africa comincia la cosiddetta “Primavera araba”.

Aprile: scontro tra Khamenei e Ahmadinejad sulle dimissioni del ministro dell’Intelligence Heidar Moslehi.

Agosto. Due cittadini americani arrestati al confine tra Iran e Iraq nel 2009 sono condannati a 8 anni di prigione per spionaggio.

Settembre: Iran annuncia che la centrale di Bushehr è stata collegata alla rete energetica nazionale.

Ottobre: gli Usa accusano Teheran di essere alla base di un complotto per uccidere l’ambasciatore saudita a Washington. L’Iran respinge le accuse.

Novembre: nuovo rapporto AIEA sul nucleare iraniano.

Assalti all’ambasciata Britannica di Teheran. La Gran Bretagna evacua lo staff diplomatico ed espelle personale diplomatico iraniano da Londra. I due Paesi non interrompono del tutto le relazioni diplomatiche.

Dicembre: nuove sanzioni Usa contro l’Iran. Teheran minaccia la chiusura dello Stretto di Hormuz.



2012
Gennaio: Ue approva embargo petrolifero contro l’Iran.

Febbraio: Due missioni di ispettori AIEA a Teheran.

2 marzo: elezioni legislative. Affluenza ufficialmente al 65% ma rimangono molti dubbi. Vittoria per la fazione vicina a Khamenei, sconfitta per Ahmadinejad.

14 aprile: dopo un anno e mezzo Iran e gruppo 5+1 si incontrano a Istanbul. Segnali di disgelo. Viene fissato un altro round di incontri per il 23 maggio a Baghdad.

23 maggio: nulla di fatto al vertice di Baghdad. Nuovo appuntamento a Mosca per il 20 giugno.

20 giugno: stasi totale dei colloqui a Mosca sul nucleare.

1 luglio: scattano embargo Ue sul petrolio iraniano

2 agosto: nuova tornata di sanzioni Usa contro Iran. Colpiscono chi permette all’Iran di vendere o trasportare petrolio.

11 agosto: terremoto nell’Azerbaigian iraniano. Centinaia di vittime.

30 agosto: storico vertice dei Paesi non allineati a Teheran. Morsi è il primo presidente egiziano a visitare la Repubblica islamica.

18 settembre: incontro “informale” ad Ankara tra la Ashton e Jalili sulla questione nucleare.

ottobre: record negativo del cambio rial-dollaro. La moneta iraniana ha perso l’80% del proprio valore rispetto al 2011.

2013
aprile: nuovi colloqui sul nucleare cl gruppo 5+1 in Kazakhistan si concludono con un nulla di fatto.

14 giugno: il moderato Rowhani vince al primo turno le elezioni presidenziali col 50,7% dei voti.

3 agosto: Rowhani entra ufficialmente in carica. Si chiude l’era Ahmadinejad.

4 agosto: Rowhani presenta la sua squadra di governo. Nei giorni successivi comincia il dibattito in parlamento sui singoli ministri .

24 settembre: Rowhani vola a New York per la tradizionale Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il ministro degli Esteri Zarif partecipa a una riunione insieme con al Segretario di Stato Usa Kerry. Comincia l’avvicinamento tra Washington e Teheran.

La missione diplomatica iraniana si conclude con una storica telefonata tra i presidenti Obama e Rowhani.

9 novembre: vertice sul nucleare a Ginevra tra Iran e Gruppo 5+1. Dopo 3 giorni di colloqui, l’improvvisa intransigenza della Francia fa saltare un accordo che sembrava fatto.

11 novembre: accordo a Teheran tra Iran e AIEA per nuove e più intrusive ispezioni alle centrali nucleari.

20 novembre: nuovo round di negoziati a Ginevra col gruppo 5+1.

24 novembre: storico accordo sul nucleare: Teheran sospende l’arricchimento dell’uranio al 20% in cambio di un alleggerimento delle sanzioni. Avviato un processo di collaborazione che prevede ulteriori passi entro un anno. Per i dettagli clicca qui.



2014
14-16 maggio: round di colloqui sul nucleare a Vienna tra Iran e gruppo 5+1 si conclude con un nulla di fatto.

20 luglio: dopo 16 giorni di colloqui Iran e gruppo 5+1 prorogano al 24 novembre la scadenza dell’accordo ad interim siglato nel 2013.

18 novembre: si apre a Vienna una nuova sessione di colloqui sul nucleare. L’obiettivo è arrivare a un accordo entro la scadenza del 24 novembre.

24 novembre: niente accordo definitivo; le parti si danno tempo fino al 1° luglio 2015.



2015
2 aprile: dopo otto giorni di trattative, Iran e 5+1 raggiungono un accordo quadro sul nucleare, da realizzare entro il 30 giugno.

14 luglio: a Vienna storico accordo sul nucleare tra Iran e Gruppo 5+1.



2016
16 gennaio: Implementation Day. L’AIEA certifica il rispetto da parte iraniana delle condizioni concordate a luglio: le sanzioni vengono rimosse.

27 gennaio: il presidente iraniano Rouhani in visita ufficiale a Roma e nei giorni seguenti a Parigi. Si riallaccia un rapporto politico ed economico interrotto negli anni delle sanzioni per il nucleare.

26 febbraio: elezioni per il Parlamento e per l’Assemblea degli Esperti. A Teheran trionfa la lista moderata pro Rouhani; la leadership dei “principalisti” esce molto indebolita, nonostante un risultato positivo nel resto del Paese. Si profila un majles più collaborativo con la presidenza.

2017
8 gennaio: muore per infarto, a 82 anni, Akbar Hashemi Rafsanjani. Ai suoi funerali a Teheran partecipano oltre due milioni e mezzo di persone.

20 aprile: il Consiglio dei Guardiani comunica i sei candidati ammessi alle elezioni presidenziali del 19 maggio.

19 maggio: Hassan Rouhani è rieletto presidente al primo turno con il 57% dei consensi.


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