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23.GENN.2022- LE DIMMISSIONI DEL PRESIDENTE ARMEN SARKISSIAN E LA MIA PRECEDENTE LETTERA DE'INCONTRO A ROMA
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11 2021 - Lettera Aperta di Ringraziammeno al Pres, Sarkissian
Lettera Aperta di Ringraziamenti
All’Onoratissimo Presidente della Repubblica di Armenia S.E.Armen Sarkissian
email: secretariat@president.am
e p.c. Ambasciata della Repubblica di Armenia presso lo Stato italiano
S.E. Tsovinar Hambartsumian
-e-mail:
info@ambasciataarmena.it
Ambasciata della Repubblica di Armenia presso la Santa Sede S.E. Garen Nazarian
- e-mail: armvaticanembassy@mfa.am Caro Presidente Sarkissian,
durante il recente incontro a Roma presso la Sala del Collegio dei Padri Levoniani, presenti numerosi e variegati ospiti armeni, sono stato invitato, unico armeno, a intervenire a seguito del suo richiamo a prendere il microfono. Non avrei mai immaginato di poter avere un’occasione simile, e lo dico con tanta fierezza, di potermi confrontare per poter difendere le diverse tesi che giustamente davano ampia occasione per sentirsi unicamente e solidamente Armeni, senza miscelare aggettivi, tipo Diaspora o Armeno-Persiano, Parskahay come sostengo io e molti dei miei connazionali. Questa è una lunga storia con profonde radici che ci portano qualche millennio indietro.
Nel frattempo, non sono mancate telefonate e scambi di idee con altri amici Armeni, di diverse provenienze che conoscevano già il mio operato, sistematicamente conquistato e altrettanto premiato dalle diverse istituzioni e parlamenti delle diverse Nazioni: Armenia, Iran e Italia, oltreché dalla stessa Ambasciata Armena e dalle Associazioni nazionali armene, sempre sul terreno socio-politico e culturale. È lungo l’elenco da esporre e la nostra Ambasciata sicuramente lo custodisce nei suoi Archivi.
La mia Armenità, Iranianità e Italianità, non sono state mai trascurate nel tempo, forse si sono ancora di più arricchite ma consapevolmente e non dipendente da me, forse si sono sbiadite; le ragioni dobbiamo cercarle insieme, esattamente dai motivi e dai piccoli e insidiosi infiltrati immancabilmente nei posti chiave, per porre le distanze tra essere liberi o appartenere a qualche circuito e persino travestiti da giornalisti o da consiglieri parrocchiani a seconda delle circostanze, con dimostrata ostilità. Ma soprattutto, ciò che rimane come un nodo permanente, è la Rivoluzione di Velluto del 2018, proseguimento dei nostri entusiasmi da Sessantottini Romani che seguivano i moti della Primavera Praghese.
Porto con stima la mia amicizia tradotta in associazione con il membro della stessa rivoluzione e scrittore della famosa e detta - Carta 77 – On.le Juri Pelikan, Eurodeputato Socialista; o nel 1996, per aver teso l’Amicizia con degli amici e compagni Italiani per poter interloquire con l’On.le Giancarlo Pagliarini e produrre la Mozione del Riconoscimento del Genocidio Armeno del 17 Novembre del 2000 e grazie al Presidente della Camera, Luciano Violante e On.le Fabio Mussi Presidente onorario della UAI, Agopik Manukian, e tutti i membri dell’Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio e oltre a 50 Sindaci che hanno esteso la nostra mozione nelle loro città.
N.B.1-
Un doveroso ringraziamento va agli amici italiani e alle loro parrocchie in diversi punti della città, che sporadicamente ci hanno ospitato per le nostre ricorrenze religiose da armeni apostolici, senza costrizione alla conversione. Sarebbe auspicabile che le nostre ambasciate possano interessarsi al ripristino della chiesa esistente di San Biagio della Pagnotta a Roma per evitare queste continue incertezze nel luogo dove poter praticare la propria fede (è dal 1996 che c’è un’incertezza continua nel darci e non darci la libertà di poter frequentare la chiesa per praticare. In fin dei conti il foglio catastale recita che la Chiesa di San Biagio della Pagnotta è l’ospizio della nazione armena di Via Giulia n. 63, senza indicare l’appartenenza ad alcuna fede, daEcco perché non mi sento “Eletto” e con estrema modestia mi sento di appartenere a quelle terre che mi hanno impregnato di valori e culture: Armenia, Iran e Italia to che le chiese luoghi universali).
N.B.2-
Non vorrei tralasciare gli sforzi dell’Ambasciata iraniana presso la Santa Sede che, in più occasioni non ha esitato a promuovere degli incontri – vari pranzi con i Cardinali S.Em. Walter Kasper e Cardinal Leonardo Sandri (in una delle ultime occasioni accompagnato da S. Em. Catolicos degli Armeni Apostolici Aran I), presenti il giornale Alikonline.ir di Teheran e il Deputato armeno - Iraniano dr. Karen Khanlarian, per ottenere l’accesso alla chiesa armena di S. Biagio della Pagnotta e non ai detentori delle Chiavi, oltre che per l’indimenticabile sostegno delle chiese e strutture religiose Italiane per i corsi di lingua per i nostri figli iraniani (appartenenti quindi a diverse etnie e religioni, prevalentemente musulmani) sin dagli anni 1964 ad oggi. Gli uomini vengono e vanno ma gli archivi rimangono.
Sto rilanciando e non frenando il suo e il nostro percorso. Le discussioni post incontro del 9 ottobre con numerose chiamate erano su questo terreno per convincere e non vincere da soli.
Con fraterni saluti
Vahè M. Vartanian
Tel 0039 3477539508
vartanian2009@gmail.com
Roma,12.11.2021 .
Vartanian
Vartanian
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