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Nel 2004 domande di asilo al livello minimo dal 1998
Rapporto statistico dell’UNHCR:
nel 2004 domande d’asilo al livello minimo dal 1988
Per il terzo anno consecutivo, nel 2004 il numero di richiedenti asilo giunti nei
paesi industrializzati è decisamente diminuito, toccando il livello minimo da 16
anni a questa parte. È quanto emerge dal rapporto statistico annuale
pubblicato oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati
(UNHCR).
Il numero complessivo di richiedenti asilo che durante lo scorso anno sono
arrivati nei 38 paesi industrializzati presi in esame – quelli per i quali sono
disponibili statistiche storiche comparabili – ammonta a 368mila, la cifra più
bassa dal 1988. Nei sei paesi non europei considerati, la cifra è la più bassa
dal 1986. Anche i numeri relativi ai soli paesi europei sono scesi ai livelli di
fine anni ’80.
Il numero di domande d’asilo presentate nel 2004 nei paesi industrializzati
considerati è inferiore del 22 per cento rispetto alla cifra dell’anno precedente,
proseguendo il netto declino già verificatosi nel 2003. In particolare, il numero
di domande d’asilo inoltrate nel 2004 nei paesi dell’Unione Europea è
diminuito del 19 per cento, nei paesi dell’America Settentrionale del 26 per
cento, in Australia e Nuova Zelanda del 28 per cento.
Anche nei paesi che generalmente ricevono più domande, il totale del 2004 è
il più basso da diversi anni a questa parte. In Germania, per esempio, il
numero di domande presentate nel 2004 ha toccato la cifra più bassa dal
1984, negli Stati Uniti e in Svizzera dal 1987 e nei Paesi Bassi dal 1988. La
cifra di richiedenti asilo giunti nel Regno Unito è sceso ai livelli della metà
degli anni ’90, dopo essere precipitato del 61 per cento in due anni.
Per quanto riguarda l’Italia, le domande d’asilo presentate nel 2004 e fino a
questo momento registrate dalla Commissione Centrale per la
determinazione dello status di rifugiato, sono state 7.408. Si stima pertanto
che a questa cifra dovranno aggiungersi oltre mille ulteriori domande.
Considerando solo le domande finora registrate, si è verificata in Italia una
netta diminuzione – circa il 45 per cento - rispetto alle 13.460 domande
presentate nel 2003, un ribasso decisamente superiore alla media dell’Unione
Europea. Anche rispetto alla popolazione complessiva, il numero di domande
d’asilo inoltrate in Italia nel 2004 risulta tra i più bassi dell’Unione Europea,
con 0,12 domande ogni 1.000 abitanti rispetto alla media UE di 0,6. Tra i
paesi dell’Unione Europea – dopo Cipro, Lussemburgo e Malta, che
comunque hanno ricevuto un numero limitato di domande - si sono registrate
punte di 3 domande ogni 1.000 abitanti in Austria e 2,6 in Svezia.
Il maggior numero di domande d’asilo presentate in Italia durante l’anno
passato – tra quelle finora registrate dalla Commissione – è pervenuto da
cittadini di Serbia-Montenegro (1.713) e Romania (1.015), seguiti da Nigeria
(824), Eritrea (375) e Liberia (314). I somali, che costituivano il gruppo di
richiedenti asilo più numeroso del 2003, e gli iracheni, sempre tra i primi tre
posti nei sei anni precedenti, non figurano tra i primi 10 gruppi nazionali di
richiedenti asilo del 2004.
“Questa tendenza potrebbe realmente ridurre la pressione attuata da politici,
media e opinione pubblica mirata a rendere i sistemi d’asilo sempre più
restrittivi, al punto che molti veri rifugiati trovano un’enorme difficoltà ad avere
accesso all’Europa o ad ottenere un riconoscimento del proprio status di
rifugiati, un volta giunti” ha affermato Raymond Hall, Direttore dell’Ufficio per
l’Europa dell’UNHCR. “Nella maggior parte dei paesi industrializzati” ha
aggiunto Hall “semplicemente non si dovrebbe più parlare di emergenza
rifugiati”.
Il paese nel quale nel 2004 sono state inoltrate più richieste d’asilo è stato la
Francia, con circa 61.600 domande. Gli Stati Uniti – il primo paese lo scorso
anno – sono invece scesi al secondo posto con 52.400 domande, seguiti dal
Regno Unito con 40.200 e dalla Germania – il paese che per ben 13 volte
negli ultimi 20 anni ha ricevuto più domande d’asilo – con 35.600. Al quinto
posto c’è il Canada, con 25.500 richieste presentate.
Se il numero di domande d’asilo viene considerato in relazione alla
popolazione totale del paese, il quadro che emerge è sensibilmente
differente: durante gli ultimi cinque anni, ai primi posti tra i paesi dell’Unione
Europea per domande d’asilo ricevute in proporzione alla popolazione si
collocano Cipro, Austria, Svezia, Lussemburgo e Irlanda, mentre Regno
Unito, Francia e Germania occupano la metà della classifica.
In alcuni dei paesi presi in esame dal rapporto – tra i quali Cipro, Finlandia,
Repubblica di Corea, Malta, Polonia e Repubblica Slovacca – il numero di
richieste d’asilo presentate nel 2004 è stato il più alto finora registrato.
Nell’ambito del netto declino registrato nei paesi più industrializzati, i 10 paesi
nuovi membri dell’Unione Europea si distinguono per un incremento
complessivo del 4 per cento e addirittura, nell’ultimo trimestre dell’anno, del
18 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“Auspichiamo che, con queste cifre in diminuzione, la maggior parte dei paesi
vorrà ora dedicare maggiore attenzione a migliorare la qualità dei propri
sistemi d’asilo, mirando alla protezione dei rifugiati piuttosto che alla riduzione
dei numeri” ha dichiarato Raymond Hall. “L’Unione Europea potrebbe inoltre
compiere un importante passo in avanti lavorando per un sistema di
responsabilità e di condivisione degli oneri, in modo che quando si verificherà
la prossima crisi, l’Unione sarà in grado di assistere meglio i paesi più
interessati dal fenomeno. Nonostante le cifre siano generalmente molto più
basse, la distribuzione delle domande d’asilo sul territorio varia ancora
sensibilmente e bisogna guardare molto attentamente a ciò che succede nei
nuovi paesi membri. Cipro, Slovacchia e Malta sono tutti paesi con sistemi
d’asilo giovani, che stanno lottando per farcela”.
Il maggior numero di richieste d’asilo presentate nel 2004 nei paesi
considerati dal rapporto proviene da cittadini della Federazione Russa
(30.100) – la maggior parte dei quali è costituita da ceceni – seguiti da
cittadini di Serbia-Montenegro (22.300), molti dei quali dal Kosovo, Cina
(19.700), Turchia (16.200) e India (11.900). Anche i primi dieci gruppi
nazionali di richiedenti asilo hanno registrato significative diminuzioni durante
il 2004. Probabilmente il caso più interessante è quello degli afghani – il primo
gruppo di richiedenti asilo nel 2001 con oltre 50mila domande inoltrate – il cui
numero è diminuito dell’83 per cento negli ultimi tre anni. Nel 2004 gli afghani
hanno rappresentato il tredicesimo gruppo nazionale di richiedenti asilo con
8.800 domande.
“Si tratta di un chiaro riflesso delle conseguenze che uno sforzo comune per
migliorare le condizioni nelle regioni d’origine può avere sulla quantità di
richieste d’asilo in aree anche molto lontane” ha aggiunto Hall. “Quando gli
afghani hanno visto che nel proprio paese la situazione stava migliorando,
hanno cominciato a far ritorno in misura massiccia nel proprio paese,
piuttosto che spostarsi in Europa od oltre”.
Anche il numero di richiedenti asilo iracheni è drasticamente diminuito: dal
2002 l’80 per cento in meno. Tuttavia, a metà dello scorso anno il numero di
domande d’asilo provenienti da cittadini iracheni ha cominciato ad aumentare
di nuovo, sebbene non al punto da far salire gli iracheni al di sopra del nono
posto nella graduatoria generale. ?
Le cifre contenute nel rapporto non sono definitive e sono da considerare
soggette a variazioni.
La pubblicazione completa ‘Asylum Levels and Trends in Industrialized
countries, 2004’ è disponibile sul sito internazionale dell’UNHCR
www.unhcr.ch
Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa -- Laura Boldrini -- 335 540 31 94
Consulta la sezione 'Tutte le notizie' sul sito internet www.unhcr.it

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