06 11 14 - PARIGI. Il 2007 sarà l’anno dell’Armenia in Francia (“Armenie, mon amie”)

Armenia in Francia per un anno intero
PARIGI. Il 2007 sarà l’anno dell’Armenia in Francia (“Armenie, mon amie”). Fino al 14 luglio 2007 oltre cinquecento manifestazioni, sparse in centoventitrè città, proporranno una vera immersione nella ricchezza di una cultura antica di tremila anni, ma anche nella vitalità di una scena artistica contemporanea estremamente attiva.

I legami che uniscono i due paesi sono antichi, rafforzati recentemente dal riconoscimento (che ha prodotto non poche polemiche) da parte del Senato francese del genocidio armeno compiuto dall’esercito ottomano nel 1915. Oltre un milione di persone furono sterminate e una diaspora senza precedenti disperse un intero popolo.

La Francia ospita oggi la più importante comunità armena dell’Europa occidentale. Nel corso di questa stagione culturale le istituzioni pubbliche e private francesi presenteranno le collezioni provenienti dalle principali istituzioni armene. Numerosi gli appuntamenti di grande prestigio. La Bibliothèque nazionale de France presenta il suo fondo di manoscritti armeni. il più prestigioso al mondo fuori dal paese, la cui esistenza risale a Enrico II (“Manoscritti armeni nelle collezioni reali francesi”, 28 gennaio-25 marzo 2007).

Dal 15 febbraio al 15 maggio 2007 il Musée du Louvre espone “Armenia Sacra”, viaggio attraverso la cristianità armena, dalla conversione avvenuta all’inizio del IV secolo fino agli albori del XIX secolo, attraverso una selezione di oggetti d’arte, manoscritti e una trentina di khatchkars (croci in pietra) provenienti dai Musei di Storia di Erevan e Etchmiadzine.

Dal 2 aprile al 4 giugno 2007 il Centre Pompidou renderà omaggio al pittore surrealista Arshile Gorky, americano di origine armena, attraverso un nucleo di opere provenienti da collezioni americane e dalla Fondazione Gulbenkian di Lisbona. Infine, una selezione di grandi capolavori della pittura armena del XIX e XX secolo saranno presentati al Petit Palais nei mesi di giugno e luglio.
di Barbara Musetti, Il Giornale dell’Arte, n.259, novembre 2006, p. 20.

V.V