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06 11 23 - ANTONIA ARSLAN OSPITE DELLA FACOLTÁ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
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L´autrice del romanzo "La Masseria delle Allodole" ha raccontato il primo genocidio del `900
(Avi News) - Perugia, 13 nov -"L´Armenia non si dissolve con il genocidio del 1915, ma la frattura resta indelebile. Il tentativo della nostra eliminazione è stata di per sé una cosa orribile, ma il silenzio da parte del resto del mondo nei sessanta anni successivi è stato ancora più terrificante". Con queste parole, Antonia Arslan, scrittrice e saggista italiana dalle origini armene, ha iniziato la conferenza che si è tenuta nell´aula II della Facoltà di scienze della Formazione dell´Università di Perugia e intitolata "Gli Armeni: storia e destino. Dal genocidio alla `Masseria delle Allodole´". Erano presenti all´incontro il preside della facoltà, Romano Ugolini, la professoressa Cesira Crocesi, docente di letteratura italiana e un vasto pubblico di studenti interessati e rapiti dall´emozionante resoconto della scrittrice.
Antonia Arslan è l´autrice del romanzo "La Masseria delle Allodole". Scritto nel 2004, il libro racconta la storia di un gruppo di armeni dell´Anatolia vittime dei rastrellamenti anti-etnici organizzati dal governo turco. Laureata in archeologia, già docente di Storia della Letteratura italiana moderna e contemporanea all´Università di Padova, è autrice di saggi sulla letteratura popolare e d´appendice e sulla "galassia sommersa" delle scrittrici italiane.
Attraverso l´opera del grande poeta armeno Daniel Varujan, del quale hatradotto le raccolte II canto del pane e Mari di grano, ha dato voce alla sua
identità armena. Ha curato il libretto divulgativo sul genocidio armeno "Metz Yeghèrn, Il genocidio degli Armeni" di Claude Mutafian, e una raccolta di
testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia "Hushèr. La memoria. Voci
italiane di sopravvissuti armeni". Il suo primo romanzo, "La masseria delle allodole", ha vinto numerosi premi, tra i quali il Premio Campiello 2004, è stato tradotto in dieci lingue, ed è stato trasposto dai fratelli Taviani in un film che uscirà nelle sale nella primavera del 2007.
Atonia Arslan ha attinto alle sue memorie familiari, non avendo vissuto ovviamente in prima persona quei tragici anni, il racconto della tragedia di un
popolo "mite e fantasticante" più volte colpito dalla pulizia etnica e la struggente nostalgia per una patria e una felicità perdute. Inquietante il dato fornito da Antonia Arslan: durante il genocidio del 1915, nel giro di soli tre giorni, morirono 75.000 persone, numero a cui si aggiunsero parecchie altre morti nel corso dello stesso anno.
"È bene conoscere le realtà di un fatto storico - ha affermato il preside Ugolini - perché non si ripeta mai più. Queste cose sono del passato ed al passato devono appartenere".
V.v
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