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06 12 26 - Auguri ricevuti il 25 Dic.
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Contracambiamo con ringraziamenti e trasmetiamo agli amici di ZATIK
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1- Tanti auguri di Buon Natale alla redazione di Zatik e a tutti gli amici armeni.
Cristiano Paolini (giornalista de "La voce delle Marche")
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Ass.nr "RONDINE"
Natale è alle porte e Natale è per tutti.
Non conosco il numero di fax né l’indirizzo di posta elettronica di Babbo Natale e prego vivamente chi ne è in possesso di farmeli avere perché voglio scrivere allo stesso per chiederGli di portare sotto l’albero di Natale tanti permessi di soggiorno per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori extracomunitari che in Italia non possono lavorare da regolari e non possono vivere una vita decente.
Ormai credo più a Babbo Natale che al Ministro Amato e a “questo centrosinistra” (che ho votato pure io e sono pentito!) che fanno solo promesse, ma nulla hanno fatto di concreto sulla specifica figura ell’extracomunitario che è già in Italia come clandestino, ma che lavora e
dunque apporta, con la propria attività lavorativa, una vantaggio all’Italia.
Omettendo tutte le descrizioni più o meno romanzate della vita di un extracomunitario clandestino, chiederò a Voi nei prossimi giorni - se Babbo Natale pure verrà meno - di dar vita ad una campagna di VERITA’ sui lavoratori clandestini che sono vittime di una legge pazza e sono vittime di unamistificazione della realtà.
Si dice dei clandestini - chi per reale disinformazione e chi per autentica malafede - che gli stessi violano le regole della legge.
E’ bene sapere che clandestini si diventa non per scelta, ma perché in Italia l’extracomunitario non può entrare con uno specifico visto per la ricerca del
lavoro (che, concesso nei limiti delle reali esigenze del mercato del lavoro, risolverebbe il problema e ci uniformerebbe ai paesi più avanzati) perchè c’è
una legge rivelatasi poco pratica ed ipocrita (che questo centrosinistra non vuole modificare) secondo cui si può lavorare da regolari solo se si viene invitati dal datore di lavoro mentre si è nel proprio Paese. Dite Voi se un datore di lavoro invita una persona sconosciuta e senza conoscere le capacità lavorative della stessa.
Di conseguenza l’extracomunitario, spinto dalla necessità di lavorare, entra in Italia da turista ed e’ costretto a lavorare “a nero” e come clandestino. Ormai
sono diverse centinaia di migliaia di persone in queste condizioni! Di questa realtà io come italiano mi vergogno perché questa realtà è talmente ipocrita perché alla fine, sul lato pratico che è quello che conta, equipara un’extracomunitario delinquente con uno che è in Italia a lavorare.
Un augurio di cuore di un sereno Natale.
Avv Gino Di Maro<BR>
Vicepresidente della Rondine<BR>
Associazione lavoratori Paesi Est Europei in Italia<BR>
rondine1@katamail.com
V.V
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