31 01 2007 - Stampa, non sottovalutare minacce a pamuk

(ANSA) - ANKARA, 25 GEN - Tutti i giornali turchi danno oggi rilievo alla minaccia lanciata ieri all'indirizzo del premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk dal 'lupo grigio' Yasin Hayal, l'uomo che ha istigato Ogun Samast, il giovane killer del giornalista Hrant Dink, fornendogli anche l'arma del delitto.
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Molti giornali sottolineano in questi giorni l'estrema pericolosita' dei gruppi ultranazionalisti, caratterizzati spesso anche da istanze fondamentaliste islamiche e da un nazionalismo etnico-religioso neo-ottomanista, fioriti negli ultimi tempi in Turchia. Vari giornali sottolineano la scarsa attenzione verso questi gruppi mostrata, per miopi ragioni elettoralistiche, dalle autorita' statali e di governo, in particolare in occasione dell'omicidio di don Andrea Santoro, ucciso, nella stessa Trabzon da cui veniva il killer del giornalista, da un giovane killer ispirato - secondo la stampa locale - da un 'hoja' (maestro) islamo-nazionalista e diffondendo la tesi del ''gesto isolato di un fanatico'', fatta poi propria dalla magistratura. ''Pamuk, attento a te. Fatti furbo'', ha gridato Hayal davanti alle telecamere ieri sera mentre veniva trasportato dal tribunale in prigione con Samast ed altri tre presunti complici accusati di omicidio volontario e costituzione di banda armata. Hayal e' un noto estremista gia' condannato ad undici mesi di carcere per aver messo una bomba in un ristorante McDonald's nella sua citta' d'origine Trabzon (Trebisonda). Anche Pamuk, come Dink, e' stato processato in base al famigerato articolo 301 del codice penale turco che criminalizza le ''offese alla turchita'''. Pamuk, pur senza spingersi, come Dink, a parlare di ''genocidio degli armeni'', aveva dichiarato ad un giornale svizzero che in Turchia, ''un milione di armeni e 30 mila curdi sono stati uccisi'' aggiungendo di essere ''il solo che osa parlarne''. Pamuk, a differenza di Dink che era stato condannato a 6 mesi con la condizionale, e' stato prosciolto ed ha poi ottenuto, anche per il clamore ed il processo che segui' a quella sua dichiarazione, il premio Nobel.

V.V