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050429 - SIT - IN:FUORI ATATURK DA ROMA!
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FUORI LA TURCHIA DALL'EUROPA,
FUORI ATATURK DA ROMA!
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NEL 90° ANNIVERSARIO DEL GENOCIDIO ARMENO
CONTRO LA TURCHIA IN EUROPA
PER IL RICONOSCIMENTO DELLE RADICI CRISTIANE NELL’UNIONE EUROPEA
gioventù europea
nuova europa
24 aprile 1915 – 24 aprile 2005

Novanta anni. Tanti ne sono passati da quel 24 aprile 1915 allorché, nella notte, sotto il cielo di Istanbul, l’intera intellighenzia politica, economica, commerciale di sangue armeno venne silenziosamente eliminata.

Un milione e cinquecentomila armeni verranno sterminati in quello che è stato riconosciuto come il primo genocidio del XX secolo.

Novanta anni. Non sono niente se ancora oggi c’è chi fa finta di non ricordare, chi nega ostinatamente, chi antepone gli interessi economici o politici ai principi di verità e giustizia.

Oggi le comunità armene in Europa sono tantissime, il cuore dell’Armenia batte in tutta Europa. Ma è un cuore fragile, al quale questa stessa Europa ha inferto un altro durissimo colpo. In nome del mercato e del denaro, si dimentica facilmente del massacro di un milione e mezzo di armeni.

In questi mesi l’UE apre alla Turchia, al paese dei diritti negati, al paese in cui nessun politico ancora riconosce il genocidio degli armeni, il paese il cui popolo da secoli aspira al dominio dell’Europa. La Turchia, l’avamposto islamico verso l’Europa, è il paese in cui vengono bruciati in piazza i libri dei pochi liberi pensatori che parlano di questo genocidio.

Ma non ci stupiamo più di nulla!
Questa è l’Europa che ha negato le radici cristiane dell’Europa, ma si prostra davanti alla salma del defunto Giovanni Paolo II.
Questa è l’Europa che esporta la democrazia contro i tiranni persecutori, che istituisce tribunali internazionali per il rispetto dei diritti umani, ma che quando si tratta di soldi e di mercati e di alleanze politiche, non guarda in faccia a nessuno.

Novanta anni fa, questo orrore nascosto e dimenticato, aveva un nome e un cognome, aveva un volto ben definito, quello di Mustafà Kemal “Ataturk”, il “padre della Turchia”. Era caduto l’impero ottomano, la Turchia voleva modernizzarsi ed adeguarsi ai concetti occidentali di organizzazione dello stato. Nasce dal nulla lo Stato nazionale turco, di religione islamica. Il nuovo stato non ammetteva l’esistenza delle minoranze, soprattutto se cristiane.
“Oggi siamo qui, a Largo M. K. Ataturk, per ricordare in silenzio quei tragici eventi di 90 anni fa, chiedendoci come è possibile, ancora oggi, che Roma, la capitale della cristianità, possa avere una strada infangata dal nome di questo assassino!”.

Sabato 23 Aprile 2005 - ore 10,30
Largo Ataturk
(zona Laghetto dell'Eur, incrocio Viale dei Primati Sportivi - Viale U. Tupini)

V.V

 
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