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15 02 2007 - Taviani sotto accusa
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Il rappresentante turco del fondo Eurimages che l'ha finanziato: "La masseria delle allodole è razzista"
Razzista. Pericoloso. Storicamente sbagliato. Sono durissimi i giudizi di Ahmet Boyacioglu su La masseria delle allodole, il film di Paolo e Vittorio Taviani, già al centro delle polemiche per il suo ritratto del genocidio armeno, compiuto dall'impero ottomano nel 1915. Due volte più pesanti, perché oltre che turco, Boyacioglu è anche rappresentate del suo paese presso Eurimages, il fondo europeo che ha cofinanziato il film, oggi evento speciale della 57a Berlinale: "Ho letto due volte la sceneggiatura e fin da subito ho detto che era razzista, a senso unico e che non avrebbe aiutato nessuno. L'unico risultato che potrà ottenere sarà quello di alimentare polemiche". L'ipotesi che la nutrita comunità turca in Germania potesse addirittura scendere in piazza era stata avanzata negli scorsi giorni dalla stampa tedesca: "Alcuni articoli che ho letto - dice ancora Boyacioglu - mi fanno pensare che qualcuno stia davvero cercando lo scontro".
"E' innegabile - prosegue - che lo sterminio degli armeni sia realmente avvenuto. La questione andava però affrontata in maniera diversa. Non attraverso un ritratto così unilaterale, ma aprendosi al dialogo e andando seriamente a scavare negli archivi". Fra le accuse che muove a La masseria delle allodole, c'è infatti quella di grossolani errori di ricostruzione:
"Innanzitutto - spiega - il film identifica i cattivi come 'i turchi', senza tener conto che nel 1915 non esisteva ancora la Turchia, ma soltanto l'Impero
Ottomano. Le stesse cifre del genocidio sono poi sbagliate e non tengono conto che fra gli armeni deportati c'erano anche 5 milioni di musulmani". Alla luce di tutto questo, Boyacioglu si dice anche indignato per gli elevati costi di realizzazione: "La masseria delle allodole è una coproduzione fortissima fra Italia, Francia, Spagna e Bulgaria, con un budget di ben 9.6 milioni di euro.
Un costo decisamente al di sopra di qualsiasi film europeo". Un'ultima stoccata riguarda poi l'eventuale uscita nel suo paese: "A suo tempo - conclude - abbiamo addirittura distribuito Fuga di mezzanotte. Questo film è però così brutto che non so chi vorrà investirci dei soldi".
Diego Giuliani - cinematografo
V.v
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