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23 02 2007 - Russia: Monopoli energia, Ue prepara contromosse
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LIVE NEWS - DENARO.IT - 23 Febbraio 2007 12:07 (DENARO.IT)
L’Ue studia contromosse da opporre a un possibile tentativo della Russia di attizzare conflitti nel Caucaso meridionale e riprendere il monopolio del
trasporto di petrolio e gas del Caspio verso l'Europa. L'esplosione di conflitti, sia pure locali e a bassa intensità, in regioni della Georgia e
dell'Azerbaigian potrebbe bloccare il grande oleodotto Btc e il gasdotto costruiti tra Baku e la Turchia, aggirando la rete delle condotte russe. Rete
che la Russia eredita dall'Urss e che assicura fino a tempi recenti a Mosca il controllo totale del flusso degli idrocarburi dai ricchi giacimenti dell'area
del Caspio. L'avvertimento viene dal team di Javier Solana, l'Alto rappresentante per la politica Estera e di Sicurezza dell'Ue: in termini che vengono descritti come molto circostanziati, si legge in una bozza di documento interno che gli esperti del Consiglio dei ministri dell'Ue preparano per una
prossima riunione dei ministri degli Esteri dei Ventisette. Toccherà a Solana, soprattutto al Governo di Berlino in quanto presidente di turno dell'Ue,
prospettare ai partner dell'Unione le iniziative da sviluppare lungo un percorso che, lo si ammette senza difficoltà negli uffici di Bruxelles, richiederà comunque attenti dosaggi per sostenere insieme con gli Stati Uniti la marcia di avvicinamento di Tblisi e Baku verso i Paesi occidentali e, al tempo stesso, evitare contraccolpi da parte della Russia. Campanelli d'allarme non mancano nell'ultimo anno (l'uso che il Cremlino fa degli idrocarburi come
clava di politica estera, le interruzioni dei flussi attraverso la Bielorussia quest'anno e l'Ucraina un anno prima), ma le preoccupazioni di Bruxelles
aumentano di colpo il 10 febbraio scorso, data del discorso di Monaco di Baviera in cui il presidente, Vladimir Putin, rivendica bruscamente un
trattamento da grande potenza, minacciando tra l'altro di denunciare il trattato degli anni '80 per l'eliminazione degli euromissili. L'attacco di
Putin è rivolto agli Stati Uniti, ma l'avvertimento vale per tutti e più che mai per chi dipende dal petrolio e gas russi. Nella regione tra il Caspio e il
Mar Nero abbondano conflitti ormai di vecchia data, per ora congelati ma, che potrebbero essere riattivati dalla Russia senza difficoltà e salvando in
qualche misura le apparenze: pronti a riesplodere sono in Georgia i conflitti nelle regioni secessioniste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud, sostenute da Mosca e in Azerbaigian nel Nagorno-Karabach occupato dalle forze armene.
L'oleodotto a grande capacità Baku-Tbilisi-Ceyhan corre lungo 1.800 chilometri dalla costa azera sul Mar Caspio fino al terminal turco di Ceyhan, sul
Mediterraneo. Passa di poco a Nord del Nagorno-Karabach prima di attraversare la Georgia, a Sud della provincia dell'Ossezia meridionale. Lungo un tracciato in gran parte analogo, ma ancora più vicino al Nagorno-Karabach, si snoda il gasdotto suo gemello, da Baku fino a Erzerum, in Turchia. Un'occhiata alla carta geografica dà conto della vulnerabilità, in caso di conflitti, delle due
condotte che sono costruite da consorzi occidentali e sono viste da Mosca come un affronto al ruolo che il Cremlino si sforza di recuperare nello spazio
ex-sovietico. Affronto tanto meno tollerato, in quanto il Btc e il gasdotto hanno vocazione a collegarsi con l'altra sponda del Caspio, per pompare gli idrocarburi dei grandi giacimenti di due ex-repubbliche sovietiche, il Kazakistan e il Turkmenistan. Tra la Georgia che conta sulla protezione degli Stati Uniti e aspira a entrare nella Nato agganciandosi al tempo stesso all'Ue e l'Azerbaigian che tende ad affrancarsi dai legami ex-sovietici, si stabilisce in questi mesi un'intesa assai mal vista dalla Russia: un altro tassello del nuovo Grande Gioco che si sviluppa tra Mosca e Washington per il controllo strategico-petrolifero dal Caspio all'Asia centrale e che ricorda il Great Game accanitamente giocato in quelle regioni per quasi un secolo fino ai primi del '900 tra la Russia e un impero britannico deciso a proteggere gli accessi all'India, gemma della corona, dalle mire spansionistiche degli zar
V.v
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