|
|
Zatik
consiglia: |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Iniziativa
Culturale: |
|
|
|
|
|
05 03 2007 Mostra fotografica al liceo Da Ponte per ricordare il genocidio Armeno
|
Domenica 4 Marzo 2007
Mostra fotografica al liceo Da Ponte
«Cenere di Rose» per ricordare la tragedia armena
di Elena Castellan
L'immagine fotografica può trasmettere la storia, senza lasciare spazio alla manipolazione degli eventi, arresta un istante della realtà per trasmetterlo nella sua essenza tragica, contro ogni tentativo di revisionismo o negazionismo storico.
Lo sapeva Armin Wegner, quando nel 1915 si trovò in Medio Oriente come membro del servizio sanitario tedesco e scattò un centinaio di foto alle migliaia di ortati armeni, vittime dello sterminio messo in atto dal Partito dei giovani turchi, contro le minoranze etniche presenti in Turchia.
A queste foto, il liceo scientifico Da Ponte ha dedicato una mostra, che è stata presentata venerdì sera dalle insegnanti Rosangela Sabbion e Laura
Dinale, con la partecipazione di un pubblico numeroso.
L'evento rientra all'interno della rassegna di storia e cultura armena dal titolo "Cenere di Rose", cui l'istituto cittadino ha dedicato quest'anno molteplici iniziative. «Ricordare le vittime della barbarie - ha detto la prof.
Sabbion - non significa solo esercitare la pietas nei confronti dei morti, ma onorare l'umanità intera, tenere aperto, soprattutto tra i giovani, il
dibattito sull'etica, recuperare una dimensione spirituale, senza la quale vaghiamo per le strade della vita con una lanterna spenta».
All'inaugurazione della mostra, sono intervenuti anche il fondatore del Comitato per la foresta mondiale dei giusti, Pietro Kuciukian, e la moglie Anna Maria Samuelli. Figlio di un sopravvissuto allo sterminio, Kuciukian ha recuperato le foto di Wegner e ne ha diffuso la conoscenza; egli ha viaggiato molto nei territori dell'Armenia antica per ritrovare le tracce della storia del suo popolo. Entrambi hanno rilevato l'alto valore etico e morale dell'attività di Wegner, «testimonianza fondamentale - ha affermato Anna Maria
Samuelli - per non subire un secondo genocidio, con l'oblio e la negazione di quanto accaduto».
Le foto di Wegner esposte nell'aula magna del liceo cittadino, restituiscono le
sofferenze patite dal popolo armeno: attimi di storia che nell'immobilità dell'immagine affermano la costante continuità del dolore, l'essenza eterna del nulla e della morte.
Il percorso espositivo accompagna lo spettatore attraverso gli infiniti kilometri percorsi dai deportati armeni; donne, uomini, vecchi e bambini hanno
camminato a piedi nudi attraverso steppe sterminate e desertiche, affranti dalla fame, dalle malattie e dai soprusi dei loro carnefici. Ciascun pannello riporta una citazione dagli scritti di Wegner, un'ulteriore inconfutabile affermazione del male della storia.
Accanto alle foto, si trovano le opere della pittrice Laura Bottaro e i mosaici e le sculture degli studenti delle scuole G. Marconi di Cassola, G. De Fabris
di Nove e Boscardin di Vicenza che hanno interpretato con opere suggestive e toccanti il dramma del genocidio.
Chiudono la rassegna le due lettere che
Wegner inviò al presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson, per denunciare lo sterminio degli armeni, e ad Adolf Hitler, per protestare contro la politica
antiebraica del regime. La sua voce, all'epoca, fu solo il triste annuncio di un nuovo imminente genocidio.
La mostra resterà aperta fino all'11 marzo con i seguenti orari: martedì e giovedì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle
19. -------------------------------------------
Turchia: Uomo spara in aria durante messa Per Hrant Dink 4 marzo 2007 alle 18:20 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Un uomo ha esploso un colpo di pistola in aria all’esterno della chiesa armena di Istanbul in cui si stava celebrando una messa in memoria di Hrant Dink, il giornalista turco-armeno assassinato 40 giorni fa.
L’uomo che ha sparato è fuggito insieme a un compagno. La messa nella chiesa del quartiere di Kumkapi è stata celebrata dal patriarca Mesrob II, capo spirituale degli 80mila armeni che vivono in Turchia, alla presenza dei familiari di Dink e di numerosi intellettuali turchi. Per l’omicidio del giornalista di 52 anni che aveva denunciato il genocidio degli armeni durante la Prima guerra mondiale sono state arrestate nove persone.
La polizia ritiene che a premere il grilletto sia stato un ultranazionalista.
Domenica 4 Marzo 2007
Mostra fotografica al liceo Da Ponte
«Cenere di Rose» per ricordare la tragedia armena
di Elena Castellan
L'immagine fotografica può trasmettere la storia, senza lasciare spazio alla manipolazione degli eventi, arresta un istante della realtà per trasmetterlo
nella sua essenza tragica, contro ogni tentativo di revisionismo o negazionismo storico.
Lo sapeva Armin Wegner, quando nel 1915 si trovò in Medio Oriente come membro del servizio sanitario tedesco e scattò un centinaio di foto alle migliaia di
deportati armeni, vittime dello sterminio messo in atto dal Partito dei giovani turchi, contro le minoranze etniche presenti in Turchia.
A queste foto, il liceo scientifico Da Ponte ha dedicato una mostra, che è stata presentata venerdì sera dalle insegnanti Rosangela Sabbion e Laura
Dinale, con la partecipazione di un pubblico numeroso.
L'evento rientra all'interno della rassegna di storia e cultura armena dal titolo "Cenere di Rose", cui l'istituto cittadino ha dedicato quest'anno molteplici iniziative. «Ricordare le vittime della barbarie - ha detto la prof.
Sabbion - non significa solo esercitare la pietas nei confronti dei morti, ma onorare l'umanità intera, tenere aperto, soprattutto tra i giovani, il dibattito sull'etica, recuperare una dimensione spirituale, senza la quale vaghiamo per le strade della vita con una lanterna spenta».
All'inaugurazione della mostra, sono intervenuti anche il fondatore del Comitato per la foresta mondiale dei giusti, Pietro Kuciukian, e la moglie Anna Maria Samuelli. Figlio di un sopravvissuto allo sterminio, Kuciukian ha recuperato le foto di Wegner e ne ha diffuso la conoscenza; egli ha viaggiato molto nei territori dell'Armenia antica per ritrovare le tracce della storia del suo popolo. Entrambi hanno rilevato l'alto valore etico e morale dell'attività di Wegner, «testimonianza fondamentale - ha affermato Anna Maria
Samuelli - per non subire un secondo genocidio, con l'oblio e la negazione di quanto accaduto».
Le foto di Wegner esposte nell'aula magna del liceo cittadino, restituiscono le sofferenze patite dal popolo armeno: attimi di storia che nell'immobilità
dell'immagine affermano la costante continuità del dolore, l'essenza eterna del nulla e della morte.
Il percorso espositivo accompagna lo spettatore attraverso gli infiniti kilometri percorsi dai deportati armeni; donne, uomini, vecchi e bambini hanno
camminato a piedi nudi attraverso steppe sterminate e desertiche, affranti dalla fame, dalle malattie e dai soprusi dei loro carnefici. Ciascun pannello riporta una citazione dagli scritti di Wegner, un'ulteriore inconfutabile affermazione del male della storia.
Accanto alle foto, si trovano le opere della pittrice Laura Bottaro e i mosaici e le sculture degli studenti delle scuole G. Marconi di Cassola, G. De Fabris di Nove e Boscardin di Vicenza che hanno interpretato con opere suggestive e toccanti il dramma del genocidio. Chiudono la rassegna le due lettere che Wegner inviò al presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson, per denunciare lo sterminio degli armeni, e ad Adolf Hitler, per protestare contro la politica antiebraica del regime. La sua voce, all'epoca, fu solo il triste annuncio di un nuovo imminente genocidio.
La mostra resterà aperta fino all'11 marzo con i seguenti orari: martedì e giovedì, dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle
19.
v.v
|
|
|
|
|