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20 03 2007 - oggi a Padova La Masseria inaugura il Teatro Ruzante
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oggi 20 marzo a Padova La Masseria inaugura il Teatro Ruzante
Il film sugli armeni inaugura il teatro Ruzante
Proiezione a invito de "La Masseria delle Allodole", presenti i Taviani e la Arslan. In giornata altri tre appuntamenti
E adesso è arrivata - per così dire - l'ora di Padova, per il film dei fratelli Taviani tratto dal romanzo di Antonia Arslan "La masseria delle allodole". Dopo la presentazione al Festival di Berlino, la prima nazionale dei giorni scorsi a Siena e di ieri a Roma, la pellicola approda in città domani per iniziativa del Comune e dell'Università.
A cura dell'amministrazione civica, tre proiezioni sono previste al Porto Astra della Guizza: alle 9,30, alle 11,30 e alle 15,30. Le prime due sono riservate alle scolaresche, mentre la terza, nel pomeriggio, è aperta a tutti fino ad esaurimento dei posti. Antonia Arslan sarà presente in tutte e tre le occasioni e per quel che riguarda la proiezione pomeridiana, saranno della partita anche i fratelli Taviani, per un dibattito conclusivo. In serata, poi, il grande evento nel restaurato Teatro Ruzante, di proprietà dell'Ateneo patavino, per espressa decisione del rettore magnifico Vincenzo Milanesi. Ufficialmente, la struttura non era stata finora inaugurata e non si è trovato di meglio di farlo proprio con questa pellicola che si ispira all'opera narrativa di una autrice già docente di letteratura italiana nel nostro ateneo. La proiezione è ad invito e nell'occasione parleranno sia i fratelli Taviani, sia Antonia Arslan, oltre naturalmente al rettore.
Ma al di là di questo particolare, significativo momento padovano riguardante il film, il libro di Antonia Arslan continua ad avere successo, ad andare avanti e a farsi vendere, come si suol dire, di propria forza.
Nove edizioni rilegate Rizzoli, sette in Bur, una in SuperBur, per circa centomila copie (diconsi centomila) di venduto, la dicono lunga sui favori del pubblico, come appare di una straordinaria eloquenza il fatto che la serie di presentazioni alle quali l'autrice è invitata continui, in Italia e all'estero:
l'ultima a Trento, con una partecipazione eccezionale di lettori.
Ma, al di là del testo scritto, che cosa può osservare l'autrice che ha visto la pellicola, in anteprima a Roma con la troupe dei fratelli Taviani, e quindi poche sere fa a Siena per la prima nazionale? «Devo fare una premessa: ho sempre pensato che per quel che riguarda un lavoro cinematografico tratto da un romanzo il film deve essere autonomo, per così dire. Quindi, così avrebbe dovuto essere per il mio "La masseria delle allodole"... e così è stato». Fatta la premessa, come si è trovata l'autrice-spettatrice di fronte al grande schermo? «L'impressione avuta nell'anteprima, e quindi nella prima nazionale di Siena, è sicuramente positiva. Devo dire che è stato emozionante vedere questo film, pieno di ottimi attori, rispettosissimo del contesto storico e della vicenda narrata. Direi, un lavoro coinvolgente, del quale sono soddisfatta».
Qualcuno ha obiettato che ci sono delle scene troppo crude: condivide o respinge la critica? «Beh, diciamola tutta: con quello che siamo abituati a vedere in televisione e, appunto, in altri lavori cinematografici, perché si trova da ridire su certe scene crude del film dei fratelli Taviani tratto dal mio romanzo? Direi che c'è il minimo indispensabile a rendere l'idea di quel che accadde in quel tempo. Il genocidio armeno perpetrato dai Turchi è stato una tragedia epocale, e questo non va dimenticato, mai. Ovvio quindi che, trattando di quell'evento, certe scene dovessero essere "crude"».
V.V
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