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050424 - osservatorio ,di Rita GumaGenocidio degli Armeni : dolore vero ed ipocrisie strumentali:
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osservatorio
Genocidio degli Armeni : dolore vero ed ipocrisie strumentali
di Rita Guma
L'Armenia commemora oggi i 90 anni del suo genocidio. Diverse voci si levano a ricordarlo, in modo sincero per alcuni, strumentale per altri.
Sicuramente sincero il dolore delle decine di migliaia di Armeni che si raccolgono oggi ad Erevan davanti al monumento alle vittime del genocidio del 1915 portando fiori in silenzio sulla collina Tsitsernakaberda. Si pensa che saranno un milione e mezzo a ricordare questo terribile momento della loro storia.
Il 24 aprile 1915, in piena prima guerra mondiale, le autorita' turche ottomane arrestarono 200 leader della comunita' armena in quello che l'Armenia ritiene l'inizio di un genocidio pianificato per eliminare la minoranza etnica - per lo piu' cristiana - dalla Turchia. Ankara non ha mai ammesso ufficialmente l'eccidio, minimizzandone cause, circostanze e numeri, ed il fatto che essa abbia buoni rapporti con gli altri Paesi confinanti con la piccola Armenia odierna ha di fatto chiuso molte vie commerciali a quest'ultima, che ne soffre economicamente.
Il presidente armeno Robert Kotcharian ha dichiarato che novant'anni fa "fu commesso un crimine senza precedenti nella storia del nostro popolo ed in tutta l'umanita'". Egli ha sottolineato che "la negazione della Turchia" riguardo al genocidio, non suscita solo la perplessita' degli Armeni, "ma quella della intera comunita' internazionale". Migliaia di manifestanti, per lo piu' giovani, hanno chiesto sabato sera questa ammissione turca durante una grande fiaccolata nel centro di Erevan.
Il presidente armeno ha fatto un gesto di apertura verso Ankara, assicurando che l'Armenia sarebbe pronta a "costruire relazioni naturali con la Turchia", mentre ad oggi non vi sono relazioni diplomatiche. Anche ieri Kotcharian aveva fatto un gesto di buona volonta', dicendo che il suo Paese non chiedera' compensazioni materiali alla Turchia in cambio del suo riconoscimento del crimine.
A nostro giudizio e' giusto ricordare e condannare gli episodi di violenza commessi, la loro portata in ferocia e in ampiezza, tuttavia e' anche corretto vedere da quali pulpiti proviene la predica.
Molte delle voci che esortano a non dimenticare sono quelle di attivisti dei diritti dell'uomo a 360°, persone che levano la loro voce che i delitti siano commessi da Milosevic o da Bush, da Castro o dai Talebani, dagli islamici sudanesi Janjaweed o dai fanatici cristiani ugandesi.
Gli altri invece hanno solo una cosa in mente: il loro odio per l'Islam, ed in questo momento l'odio significa escludere la Turchia dall'Unione Europea.
Fra questi vi sono vescovi che non hanno esitato a benedire le guerre sante di Bush in cui sono morti dilaniati migliaia di civili (fra cui donne e bambini) mentre non doveva esserne toccato alcuno (un'altra delle bugie del presidente), politici che hanno appoggiato l'idea di un contingente ONU in Darfur e continuano ad ignorare tranquillamente le atrocita' dell'Uganda, partiti italiani che hanno fatto dell'odio per il diverso (ed in particolare per l'islamico) una bandiera, ma che continuano ad appoggiare le missioni 'di pace' dell'Italia in posti dove e' stato ufficialmente lanciato gas chimico per chiudere la battaglia di Falluja.
Di questi strumentali cordogli - espressi con gran faccia tosta anche da giornali di parte - non sappiamo sinceramente cosa farcene, anzi denunciamo che essi inquinano il sereno panorama in cui solo puo' avvenire un'ammissione morale di colpevolezza ed una doverosa richiesta di scuse.
Ricordiamo anche - per correttezza - che la Germania ha fatto la sua ammissione sull'Olocausto decine di anni dopo essere entrata nel patto economico europeo, e quella sugli Herero - una popolazione africana quasi sterminata dai Tedeschi - solo pochi mesi fa (dicendo pero' che non li avrebbe risarciti, perche' all'epoca non vigevano talune norme di diritto internazionale, sic!).
Anche la Chiesa cattolica, visto che parliamo di contrasti cui non e' estranea la religione, ha chiesto scusa solo con il precedente Papa - e solo pochi anni fa - per persecuzioni e atrocita' commesse. Inoltre solo lo scorso gennaio ha ammesso di non aver fatto abbastanza per proteggere glui Ebrei da Hitler e contrastare la sua azione genocida. In molte occasioni la Chiesa ha messo le sue radici cristiane in Europa e nel mondo appoggiando i dittatori, nonostante le palesi disumanita' commesse da questi.
Ci sono poi Paesi, tanto amati dagli strumentali ipocriti di vario colore, che non hanno mai chiesto scusa a nessuno per aver 'portato la democrazia' in vari Paesi a suon di Napalm e consimili.
Questo non per sminuire il sangue versato dagli Armeni, ma perche' e' moralmente vergognoso usare questa tragedia in modo strumentale per altri fanatismi, ed e' aberrante glissare su tutto l'altro sangue versato e gli altri delitti che non fa comodo ricordare.
Speciale diritti umani
by www.osservatoriosullalegalita.org
V.V
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