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01 04 2007 - Biografia dell'anarchico armeno Alexander Atabekian
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Articolo apparso in turco sul giornale anarchico "Ozgur Hayat" e tradotto in inglese da Deniz Keskin, e pubblicato sul No 25 (luglio 2006) di "Abolishing
the Borders from Below", un giornale anarchico dell'Europa Orientale.
Traduzione italiana a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.
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Un anarchico sulle strade della libertà
Nell'ultimo quarto del 19° secolo, Alexander Atabekian è stato una figura attiva dell'anarchismo europeo, specialmente nel movimento anarchico russo e
nei movimenti rivoluzionari in Armenia. Ha pubblicato in lingua armena ed in russo parecchi opuscoli, compresi i saggi su Bakunin, Kropotkin ed Errico
Malatesta per i tipi della Biblioteca Anarchica che aveva fondato a Ginevra.
Max Nettlau rileva come sia stato grazie agli sforzi ed ai sacrifici di Alexander Atabekian, il quale studiava medicina a Ginevra, che fu possibile disporre delle pubblicazioni anarchiche in armeno tra il 1891 ed il 1894. (Max Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V).
Nei primi anni della sua formazione (1888-1890) Alexander Atabekian contribuì all'impaginazione di "Hinchak" ("Il suono della campanal") che era il periodico del Hinchakian Social Democratic Party, pubblicato da un socialista armeno, Avetis Nazarbekian. Gli articoli ed i saggi su "Hinchak" vertevano soprattutto sul genocidio degli Armeni compiuto dagli Ottomani, sulla resistenza armena e sui pogrom di cui furono vittime gli Armeni sia in Georgia che in Azerbaijan.
Atabekian continuò la sua attività di propaganda anarchica verso i villaggi armeni ed ottomani e stabilì rapporti con i i militanti anarchici della
Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF) dopo che ebbe aderito al movimento anarchico in Europa (1890).
Alexander Atabekian e l'anarco-comunismo
I saggi scritti da Kropotkin nel 1879 e che comparvero sul giornale "Le Revolt" stavano provocando azioni di rivolta sia individuali che collettive, ponendo
l'enfasi sull'importanza della trasformazione degli scioperi in ribellioni.
Questi saggi vennero raccolti da Elisée Reclus e pubblicati col titolo di "Discorsi di un Ribelle" a Parigi nel 1885. Questa pubblicazione divenne molto
popolare tra i giovani anarchici del tempo. Lo stesso Atabekian si unì al movimento comunista anarchico dopo aver letto Kropotkin. Iniziò a lavorare nella vecchia stamperia ucraina Kuzman (che era l'unico posto ri riferimento per gli anarchici di Ginevra) al fine di stampare i saggi in armeno ed in russo.
Vi preparò i seguenti saggi: "Ai contadini armeni" e "Lettera ai rivoluzionari armeni da una Organizzazione Internazionale Anarchica" (Max Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V).
Oltre a lavorare per questi opuscoli, Atabekian si stava mettendo in contatto con gli anarchici di Ginevra, di Parigi ed in Italia. Kropotkin, Max Nettlau, Stoianoff, Paraskev, Jacques Grave and J. Gross sarebbero stati presto i primi
anarchici che egli incontrò e con cui ebbe scambi epistolari. Luigi Galleani, P. Stoianoff ed Elisée Reclus (i quali erano ricercati per le loro azioni
durante il 1 Maggio 1890 a Parigi) si recarono a Ginevra dove incontrarono Atabekian. Fu qui, nella tipografia Kuzman, che stamparono il manifesto alla
memoria degli anarchici condannati a morte a Chicago (ll Novembre, 1887) per poi affiggerlo nelle strade di Ginevra.
Atabekian, insieme a Stoinoff, incontrò Kropotkin a Londra, dove pianificarono l'invio degli opuscoli alla prima organizzazione anarchica nata nella Russia
meridionale. Dopo il suo ritorno a Ginevra, Atabekian - ormai tipografo esperto nel creare sistemi di stampa pratici e multiuso - trasferì il suo lavoro nella
tipografia Kuzman nella casa in cui viveva. (che sarebbe in seguito diventata il luogo in cui vennero conservati i manoscritti di Bakunin. Alcune parti dei
manoscritti vennero pubblicati anonimi da Atabekian sulle pagine di Les Temps Nouveaux poco dopo). Egli stampò in russo il primo volume dell'opera di Bakunin
"La Comune di Parigi e l'idea dello Stato" per i tipi della Anarchiceskaya Biblioteka che aveva messo su in casa sua. (Jaap Kloosterman, Les papiers de Michel Bakunin a Amsterdam).
Altre sue edizioni in armeno e russo per l'Anarchiceskaya Biblioteka furono:
Kropotkin: Diritti Politici (1893), Decomposizione dello Stato (1892), Anarchismo (1893), Le Minoranze Rivoluzionarie (1894), Lo Spirito di Rivolta 1893; Elisée Reclus: Ai nostri fratelli contadini; Errico Malatesta: Tra contadini (articolo pubblicato con una prefazione per gli Armeni nel 1893); Jacques Grave: Perché siamo rivoluzionari? (1894) (M. Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band VS. 481.82)
Nel suo articolo intitolato "Anarchismo e Movimenti Armeni nell'Impero Ottomano", Anahide Ter Minassian nota che sulle prime pagine degli opuscoli
pubblicati da Atabekian vi è il timbro "pubblicato con l'autorizzazione del Ministero dell'Istruzione" (in lingua ottomana) (Osmanii Imparatorlugu’nda
Sosyalizm ve Milliyetcilik (1876-1923), ed. Tuncay, Mete - Jan Zurcher, Erik)
Questi opuscoli circolavano tra gli immigrati armeni, grazie a Stoianoff che si recò nel Caucaso del sud, ad Istanbul ed anche in Bulgaria dopo essere stati
espulso da Parigi. Secondo alcune fonti Atabekian cercò di far arrivare gli opuscoli a Izmir ed anche a Istanbul. (E' difficile stabilire se lo facesse in
prima persona p tramite altri compagni. L'archivio di Atabekian è stato smembrato tra 4 paesi e solo una parte classificata).
I massacri ottomani ai danni degli armeni nel 1895 (Sason, Samsun, Zeytun etc.) prostrarono profondamente Atabekian. "...Era così sconvolto dai massacri che fu per molto in tempo incapace di riprendere la sua attività politico-editoriale" (M. Nettlau Anarchisten und Syndikalisten Band V).
Atabekian continuò i suoi studi in medicina a Lione e a Parigi. Si laureò a Ginevra con una tesi sull'angina. Dopo il decreto di espulsione che gli venne
notificato per le sue pregresse attività a Parigi, lasciò l'Europa si trasferì prima in Bulgaria e poi in Iran nella regione di Reshd, dove sarebbe rimasto
per 16 anni.
"Hamayankh" ("La Comune")
"Hamayankh", il primo periodico anarchico di Atabekian in armeno, vive 5 numeri a Parigi nel 1894 (Max Nettlau).Il periodico aveva 8 pagine contenenti articoli sull'anarchismo e sui movimenti rivoluzionari armeni in generale, poi brevi notizie sui movimenti anarchici nel mondo ed eventi politici, sotto il titolo
di "Movimento Rivoluzionario Internazionale". Gli articoli sui massacri e sulla resistenza dominavano negli opuscoli pubblicati dalla ARF. Uno di questi
opuscoli, "La Resistenza a Sason e Mus" è scritto in uno stile retorico lirico e nichilista. Oltre a pubblicare articoli della ARF, "Hamayankh" criticava
anche le strutture autoritarie e centraliste dei movimenti rivoluzionari armeni.
"Hamayankh" era molto apprezzato tra gli immigrati armeni in occidente e nei Balcani (Max Nettlau). Stoianoff fece il possibile per diffonderlo verso i
rivoluzionari armeni che venivano dai Balcani, dal Caucaso meridionale e dalla Turchia.
Non vi è nessun articolo con la firma di Atabekian su "Hamayankh". E' possibile che egli abbia scritto sotto pseudonimo a causa dei guai giudiziari seguiti
all'espulsione da Parigi. Anahide Ter Minassian spiega l'assenza della firma di Atabekian sotto gli articoli come una possibile precauzione per la costante
repressione ai danni degli anarchici.
"Hamayankh" venne pubblicato anche nella regione di Reshd in Iran. Per Minassian la pubblicazione di "Hamayankh" in Iran è da attribuire allo stesso
Atabekian. Il titolo del giornale riflette le idee del suo editore. La data della sua pubblicazione (1880) è alquanto precoce (Tuncay - Zurcher, 199) Anche. Karekin Levonyan scrive che la prima versione iraniana di "Hamayankh" è del 1880 e che l'editore sia proprio Atabekian (Armenian Press, 1794-1934). La
data del 1880 è problematica nel contesto della biografia di Atabekian.
Atabekian nacque a Shusha, Transcaucasia nel 1868. Visse lì fino alla fine delle scuole superiori. Diverse fonti datano la sua partecipazione al movimento
comunista anarchico al 1890 e collocano il suo viaggio in Iran dopo il 1896. Il che renderebbe prematuro collocare la pubblicazione di "Hamayankh" al 1890.
La Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF) ed i libertari "Non puoi immaginare quanta tranquillità mi reca in questo momento la profonda amicizia di un generosissimo compagno. Egli è immigrato da Constantinopoli e rischia costantemente non solo la libertà ma anche la sua vita ed è uno di quei
ribelli misconosciuti. Nonostante egli sia un libertario concorde con le nostre posizioni, lavora con la Federazione Rivoluzionaria Armena a causa della
debolezza dei libertari ad Est. Non è qui per perdere tempo. E' un calzolaio e lavora dalle 4 del mattino alle 9 di sera per pochi soldi. Non vuole rimanere
qui a lungo perché ha una personalità determinata e volitiva. La sua dedizione per la lotta è ancora una volta ammirevole. Lavora in pessime condizioni per
guadagnarsi pochi centesimi" (lettera di Atabekian a Jacques Gross from Sofia, November 16-28, 1896. IISG Amsterdam).
La ARF venne fondata a Tbilisi nel 1890. All'inizio l'organizzazione era costituita da anarchici, socialisti e nazionalisti. Si dice che Khristaphor
Mikaelyan, uno dei fondatori, era un sostenitore di Bakunin nonché difensore della azione diretta e della autogestione. (Minassian). Mikaelyan era un'icona
della libertà nella letteratura armena in ragione della sua militanza e dei saggi di cui era autore. Al pari di Atabekian e di altri libertari di Istanbul,
anch'egli era stato in Bulgaria, dove morì mentre stava preparando la bomba che era destinata al Sultano Abdulhamid II in Yildiz (Avetis Aharonian, The
Fedayees).
La biblioteca "Droshak" della ARF aveva una ricca collezione; i testi di Kropotkin "Lo Spirito della Rivolta" ed "Appello alla gioventù" vennero pure
pubblicati dalla "Droshak" ("Bandiera").
Le azioni di propaganda della ARF verso la popolazione musulmana e le azioni militari contro il governo ottomano permeavano gli intellettuali che diedero
inizio al secondo movimento dei "Giovani Turchi". 50 militanti armati della ARF marciarono verso la sede del governo nel 1894 per protestare contro i massacri
ai danni della popolazione armena. Assalirono poi la Banca Ottomana. Per un'intera giornata si susseguirono scontri armati, sparatorie ed arresti.
Questi fatti portarono all'attenzione del mondo la questione armena all'interno dell'Impero Ottomano, oltre a suscitare una grande agitazione nella città di
Istanbul. Lo stile ed i metodi della iniziativa erano inauditi per Istanbul.
Forse fu la prima azione in stile "modem". Questa azione condotta dai Giovani Turchi usando nuovi metodi di propaganda, aveva alle spalle un'organizzazione
basata su riunioni segrete. I Giovani Turchi presero possesso di una tipografia a Galata. Stamparono e distribuirono migliaia di copie delle dichiarazioni
scritte da Abdullah Cevdet.
Le azioni della ARF ed i massacri del 1894 e 1895 influenzarono profondamente il pensiero degli intellettuali Ottomani. La dichiarazione dei Giovani Turchi chiamava i popoli dell'Impero Ottomano ad una guerra comune contro il dispotico regime (Yuriy Asatovic Petrosyan, JonTurkler, Istanbul 1974).
Nel frattempo un gruppo anarchico di 14 persone provenienti da diversi paesi europei e dalla ARF iniziò ad essere attivo ad Istanbul (Sukru Hanioglu,
Abdullah Cevdet).
I libertari armeni che lavoravano con la ARF inviarono nel 1896 una dichiarazione all'Internazionale Socialista a Londra.
"Atabekian inviò una dichiarazione intitolata ‘Aux socialistes revolutionnaires et libertaires’ firmata come Libertairi Armeni al Congresso Internazionale di
Londra (Luglio 18, 1896). La stessa si trova in ‘Der Sosyalist' (September 26, 1896)". (M. Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V, 482).
Minassian nota che i libertari armeni inserirono nella loro dichiarazione la denuncia della partecipazione degli Stati europei ai crimini del Sultano Hamit
e contestualmente annunciavano "l'alba della rivoluzione sociale" ad Oriente.
Mosca 1917 e la morte di Pyotr Kropotkin
Dopo aver lavorato come medico in Iran per molti anni, Atabekian si recò a Mosca nel 1917. Si sa poco ai suoi anni in Iran. Pare che lì incontrò il comunista Iraniano-Armeno Ardeshir Avanessian, il quale lavorava per lungo tempo nella farmacia di Atabekian (Iran Socialist and Communist Parties, Organization and Groups 1917-1991).
Atabekian partecipò al dibattito sulla Rivoluzione d'Ottobre sulle pagine del giornale "Anarxia" (l'organo della Federazione Anarchica). Vi scrisse 30 articoli in cui esprimeva le sue speranze di trasformare la Rivoluzione d'Ottobre in una rivoluzione anarchica e le sue critiche alla presa del governo da parte dei bolscevichi. Nel Novembre 1917, quando i Bolscevichi presero il controllo del governo, Kropotkin disse per la prima volta al suo caro amico Atabekian: "E' la fine della rivoluzione".
Atabekian e G. Sandomirsku misero su nel 1918 una tipografia che era organizzata su basi cooperative. Pubblicarono "Pocin", il primo periodico
anarco-cooperativo di Mosca. Tutto il lavoro di composizione ed impaginazione di Pocin era sulle spalle di Atabekian. Il periodico pubblicava le memorie e le
lettere di Kropotkin che era molto amico di Atabek e da questo davvero stimato.
Ne uscirono 11 numeri e su 5 di essi comparvero articoli di Atabekian riguardo l'Iran ed il Medio Oriente.
Nel gennaio 1921, insieme a Kropotkin morente nella sua casa di Dimitrov, c'erano Atabekian ed il suo dottore. Atabekian non lo lasciò solo un attimo fino all'ultimo respiro.
Kropotkin: Diritti Politici (1893), Decomposizione dello Stato (1892),
Anarchismo (1893), Le Minoranze Rivoluzionarie (1894), Lo Spirito di Rivolta (1893; Elisée Reclus: Ai nostri fratelli contadini; Errico Malatesta: Tra
contadini (articolo pubblicato con una prefazione per gli Armeni nel 1893);
Jacques Grave: Perché siamo rivoluzionari? (1894) (M. Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band VS. 481.82)
Nel suo articolo intitolato "Anarchismo e Movimenti Armeni nell'Impero Ottomano", Anahide Ter Minassian nota che sulle prime pagine degli opuscoli pubblicati da Atabekian vi è il timbro "pubblicato con l'autorizzazione del Ministero dell'Istruzione" (in lingua ottomana) (Osmanii Imparatorlugu’nda Sosyalizm ve Milliyetcilik (1876-1923), ed. Tuncay, Mete - Jan Zurcher, Erik)
Questi opuscoli circolavano tra gli immigrati armeni, grazie a Stoianoff che si recò nel Caucaso del sud, ad Istanbul ed anche in Bulgaria dopo essere stati
espulso da Parigi. Secondo alcune fonti Atabekian cercò di far arrivare gli opuscoli a Izmir ed anche a Istanbul. (E' difficile stabilire se lo facesse in
prima persona p tramite altri compagni. L'archivio di Atabekian è stato smembrato tra 4 paesi e solo una parte classificata).
I massacri ottomani ai danni degli armeni nel 1895 (Sason, Samsun, Zeytun etc.)
prostrarono profondamente Atabekian. "...Era così sconvolto dai massacri che fu per molto in tempo incapace di riprendere la sua attività politico-editoriale"
(M. Nettlau Anarchisten und Syndikalisten Band V).
Atabekian continuò i suoi studi in medicina a Lione e a Parigi. Si laureò a Ginevra con una tesi sull'angina. Dopo il decreto di espulsione che gli venne
notificato per le sue pregresse attività a Parigi, lasciò l'Europa si trasferì prima in Bulgaria e poi in Iran nella regione di Reshd, dove sarebbe rimasto
per 16 anni.
"Hamayankh" ("La Comune")
"Hamayankh", il primo periodico anarchico di Atabekian in armeno, vive 5 numeri a Parigi nel 1894 (Max Nettlau).Il periodico aveva 8 pagine contenenti articoli sull'anarchismo e sui movimenti rivoluzionari armeni in generale, poi brevi notizie sui movimenti anarchici nel mondo ed eventi politici, sotto il titolo
di "Movimento Rivoluzionario Internazionale". Gli articoli sui massacri e sulla resistenza dominavano negli opuscoli pubblicati dalla ARF. Uno di questi
opuscoli, "La Resistenza a Sason e Mus" è scritto in uno stile retorico lirico e nichilista. Oltre a pubblicare articoli della ARF, "Hamayankh" criticava
anche le strutture autoritarie e centraliste dei movimenti rivoluzionari armeni.
"Hamayankh" era molto apprezzato tra gli immigrati armeni in occidente e nei Balcani (Max Nettlau). Stoianoff fece il possibile per diffonderlo verso i
rivoluzionari armeni che venivano dai Balcani, dal Caucaso meridionale e dalla Turchia.
Non vi è nessun articolo con la firma di Atabekian su "Hamayankh". E' possibile che egli abbia scritto sotto pseudonimo a causa dei guai giudiziari seguiti
all'espulsione da Parigi. Anahide Ter Minassian spiega l'assenza della firma di Atabekian sotto gli articoli come una possibile precauzione per la costante
repressione ai danni degli anarchici.
"Hamayankh" venne pubblicato anche nella regione di Reshd in Iran. Per Minassian la pubblicazione di "Hamayankh" in Iran è da attribuire allo stesso
Atabekian. Il titolo del giornale riflette le idee del suo editore. La data della sua pubblicazione (1880) è alquanto precoce (Tuncay - Zurcher, 199)
Anche. Karekin Levonyan scrive che la prima versione iraniana di "Hamayankh" è del 1880 e che l'editore sia proprio Atabekian (Armenian Press, 1794-1934). La
data del 1880 è problematica nel contesto della biografia di Atabekian.
Atabekian nacque a Shusha, Transcaucasia nel 1868. Visse lì fino alla fine delle scuole superiori. Diverse fonti datano la sua partecipazione al movimento
comunista anarchico al 1890 e collocano il suo viaggio in Iran dopo il 1896. Il che renderebbe prematuro collocare la pubblicazione di "Hamayankh" al 1890.
La Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF) ed i libertari
"Non puoi immaginare quanta tranquillità mi reca in questo momento la profonda amicizia di un generosissimo compagno. Egli è immigrato da Constantinopoli e
rischia costantemente non solo la libertà ma anche la sua vita ed è uno di quei ribelli misconosciuti. Nonostante egli sia un libertario concorde con le nostre posizioni, lavora con la Federazione Rivoluzionaria Armena a causa della debolezza dei libertari ad Est. Non è qui per perdere tempo. E' un calzolaio e lavora dalle 4 del mattino alle 9 di sera per pochi soldi. Non vuole rimanere
qui a lungo perché ha una personalità determinata e volitiva. La sua dedizione per la lotta è ancora una volta ammirevole. Lavora in pessime condizioni per
guadagnarsi pochi centesimi" (lettera di Atabekian a Jacques Gross from Sofia, November 16-28, 1896. IISG Amsterdam).
La ARF venne fondata a Tbilisi nel 1890. All'inizio l'organizzazione era costituita da anarchici, socialisti e nazionalisti. Si dice che Khristaphor
Mikaelyan, uno dei fondatori, era un sostenitore di Bakunin nonché difensore della azione diretta e della autogestione. (Minassian). Mikaelyan era un'icona
della libertà nella letteratura armena in ragione della sua militanza e dei saggi di cui era autore. Al pari di Atabekian e di altri libertari di Istanbul,
anch'egli era stato in Bulgaria, dove morì mentre stava preparando la bomba che era destinata al Sultano Abdulhamid II in Yildiz (Avetis Aharonian, The
Fedayees).
La biblioteca "Droshak" della ARF aveva una ricca collezione; i testi di Kropotkin "Lo Spirito della Rivolta" ed "Appello alla gioventù" vennero pure
pubblicati dalla "Droshak" ("Bandiera").
Le azioni di propaganda della ARF verso la popolazione musulmana e le azioni militari contro il governo ottomano permeavano gli intellettuali che diedero
inizio al secondo movimento dei "Giovani Turchi". 50 militanti armati della ARF marciarono verso la sede del governo nel 1894 per protestare contro i massacri
ai danni della popolazione armena. Assalirono poi la Banca Ottomana. Per un'intera giornata si susseguirono scontri armati, sparatorie ed arresti.
Questi fatti portarono all'attenzione del mondo la questione armena all'interno dell'Impero Ottomano, oltre a suscitare una grande agitazione nella città di
Istanbul. Lo stile ed i metodi della iniziativa erano inauditi per Istanbul.
Forse fu la prima azione in stile "modem". Questa azione condotta dai Giovani Turchi usando nuovi metodi di propaganda, aveva alle spalle un'organizzazione
basata su riunioni segrete. I Giovani Turchi presero possesso di una tipografia a Galata. Stamparono e distribuirono migliaia di copie delle dichiarazioni
scritte da Abdullah Cevdet.
Le azioni della ARF ed i massacri del 1894 e 1895 influenzarono profondamente il pensiero degli intellettuali Ottomani. La dichiarazione dei Giovani Turchi chiamava i popoli dell'Impero Ottomano ad una guerra comune contro il dispotico regime (Yuriy Asatovic Petrosyan, JonTurkler, Istanbul 1974).
Nel frattempo un gruppo anarchico di 14 persone provenienti da diversi paesi europei e dalla ARF iniziò ad essere attivo ad Istanbul (Sukru Hanioglu,
Abdullah Cevdet).
I libertari armeni che lavoravano con la ARF inviarono nel 1896 una dichiarazione all'Internazionale Socialista a Londra.
"Atabekian inviò una dichiarazione intitolata ‘Aux socialistes revolutionnaires et libertaires’ firmata come Libertairi Armeni al Congresso Internazionale di
Londra (Luglio 18, 1896). La stessa si trova in ‘Der Sosyalist' (September 26, 1896)". (M. Nettlau, Anarchisten und Syndikalisten Band V, 482).
Minassian nota che i libertari armeni inserirono nella loro dichiarazione la denuncia della partecipazione degli Stati europei ai crimini del Sultano Hamit
e contestualmente annunciavano "l'alba della rivoluzione sociale" ad Oriente.
Mosca 1917 e la morte di Pyotr Kropotkin
Dopo aver lavorato come medico in Iran per molti anni, Atabekian si recò a Mosca nel 1917. Si sa poco ai suoi anni in Iran. Pare che lì incontrò il comunista Iraniano-Armeno Ardeshir Avanessian, il quale lavorava per lungo tempo nella farmacia di Atabekian (Iran Socialist and Communist Parties, Organization and Groups 1917-1991).
Atabekian partecipò al dibattito sulla Rivoluzione d'Ottobre sulle pagine del giornale "Anarxia" (l'organo della Federazione Anarchica). Vi scrisse 30 articoli in cui esprimeva le sue speranze di trasformare la Rivoluzione d'Ottobre in una rivoluzione anarchica e le sue critiche alla presa del governo da parte dei bolscevichi. Nel Novembre 1917, quando i Bolscevichi presero il controllo del governo, Kropotkin disse per la prima volta al suo caro amico Atabekian: "E' la fine della rivoluzione".
Atabekian e G. Sandomirsku misero su nel 1918 una tipografia che era organizzata su basi cooperative. Pubblicarono "Pocin", il primo periodico anarco-cooperativo di Mosca. Tutto il lavoro di composizione ed impaginazione di Pocin era sulle spalle di Atabekian. Il periodico pubblicava le memorie e le
lettere di Kropotkin che era molto amico di Atabek e da questo davvero stimato.
Ne uscirono 11 numeri e su 5 di essi comparvero articoli di Atabekian riguardo l'Iran ed il Medio Oriente.
Nel gennaio 1921, insieme a Kropotkin morente nella sua casa di Dimitrov, c'erano Atabekian ed il suo dottore. Atabekian non lo lasciò solo un attimo fino all'ultimo respiro.
Kropotkin morì il 13 Aprile 1921. La cerimonia di stato preparata dai bolscevichi venne declinata dalla famiglia. Il suo funerale venne organizzato da un comitato anarchico di cui faceva parte Atabekian. Il funerale di Kropotkin fu l'ultima e più grande manifestazione anarchica in Russia.
Un mese dopo la morte di Kropotkin, la dittatura Bolscevica represse crudelmente la rivolta di Kronstadt. Furono avviate una serie di operazioni
contro gli anarchici in tutta la Russia. Nelle prigioni segrete della Ceka (la polizia segreta russa) decine di anarchici venivano fucilati ed uccisi.
centinaia di anarchici venivano imprigionati o costretti all'esilio in Cecenia e Kyrgyzstan. Anche Alexander Atabekian non sfuggì alla tirannia bolscevica.
Venne arrestato dalla Ceka nel 1920 con l'accusa di aver violato la Legge sulla Stampa. Venne condannato a 6 mesi di campo di concentramento. Nel 1921, quando
venne di nuovo arrestato, venne condannato all'esilio nel Caucaso. Grazie all'intervento della famiglia di Kropotkin, la sentenza venne sospesa.
(Repression de I’anarchie en Russie sovietiste, Editions de la "Librairie Sociale" Paris).
Cosa ne fu di Atabekian in seguito? Un completo enigma. Le fonti in Amsterdam ci dicono che egli morì in un lager sovietico nel 1940, mentre A.Burkov (di
Yerevan) sostiene che egli morì a Mosca. Secondo le fonti francesi venne mandato in esilio. Un'altra fonte, l'autore di "Anarchici nella Rivoluzione Russa", Paul Avrich asserisce che Atabekian, come altri anarchici russi, risulti disperso.
E' poco nota l'ampia letteratura costituita da Greci, Ebrei ed Armeni, come Atabekian "in questa geografia". Oltre al fatto che molte di queste pubblicazioni si trovano in diversi paesi, quei rari e pochi reperti rimasti in Turchia non sono stati ancora né raccolti né classificati. Il discorso di "questa geografia" o di "queste terre" che sembra essere "perfetto" dovrebbe essere liberato dalle pregiudiziali politiche d'ora in avanti.
Cemal Selbuz
V.V
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