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04 04 2007- LE DONNE ISLAMICHE APRONO CENTRO ASSISTENZA A ROMA
COMUNICATO STAMPA
Foggia, 2 aprile 2007
Alcuni rappresentanti della Società Civile, veri professionisti della carità e solidarietà, continuano a strumentalizzare i richiedenti asilo, i lavoratori stagionali, i lavoratori extracomunitari, i minori non accompagnati e soprattutto le donne sole provenienti da paesi in stato di crisi o di guerra. Sono passati 21 anni dalla prima legge sull’immigrazione e la situazione non cambia.
I patronati hanno ricevuto finanziamenti INPS tramite il “mandato di assistenza gratuita” per un servizio spesso discusso e scadente. I patronati rappresentano dappertutto gli immigrati senza neanche sentirli e hanno costituito di fatto, con altri, un cartello che esclude categoricamente l’associazionismo degli immigrati.
Ecco perché l’ACSI saluta il coraggio della dr.ssa Souad Sbei, presidente dell’Associazione delle Donne Marocchine in Italia (ACMID).
Immigrati come la dr.ssa Sbei vengono emarginati ed esclusi. L’associazione da lei presieduta è riuscita ad istituire a Roma un Centro di Assistenza per le donne islamiche, con l’aiuto della deputata Daniela Santanchè.
Le donne straniere hanno bisogno di informazioni sanitarie, igieniche, legali, culturali, alimentari e della nutrizione, ecc.: questo compito è quasi del tutto dimenticato dai Consultori familiari e dai Servizi Sociali.
I paesi del Maghreb hanno già istituito il “Codice della Situazione della Famiglia” a Tunisi nel 1958 e la “Mudawana” in Marocco, che con gradualità stanno rivoluzionando la vita e il costume della intera Società nei rapporti uomo-donna, nella scolarizzazione, nei diritti delle donne, civili e soprattutto religiosi e le pari opportunità.

Per pubblicazione o notizia. Grazie.
Il Presidente A.C.S.I.
Habib Sghaier

V.V

 
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