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13 04 2007 - Turchia blocca mostra ONU per Ruanda
-----Genocidio degli Armeni : Turchia blocca mostra ONU per Ruanda<BR>
di Gabriella Mira Marq<BR>
La celebrazione del ricordo del genocidio del Ruanda non ha potuto coincodere con l'inaugurazione di una mostra da parte del segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon a causa delle proteste ufficiali della Turchia per la citazione del genocidio degli Armeni.<BR>
L'inaugurazione della mostra sui trgici eventi del 1994, che doveva essere aperta lunedi', e' stata infatti posposta a causa delle obiezioni turche ad un riferimento all'omicidio degli Armeni in Turchia durante la prima guerra mondiale. Un diplomatico turco ha protestato per il riferimento al genocidio armeno e l'ambasciatore armeno alle Nazioni Unite ha incontrato il nuovo sottosegretario per le informazioni pubbliche Kiyotaka Akasaka ed i due si sono accordati per rimuovere le parole "in Turchia".<BR>
L'ambasciatore Armin Martirosyan ha detto che Akasaka lo ha invitato all'apertura della mostra ma che ha poi appreso domenica che l'apertura sarebbe stata posposta ed ha incolpato "la censura" turca e il rifiuto del Paese "di fare i conti con la propria storia". Si spera ancora in una soluzione diplomatica della disputa.<BR>
Il portavoce aggiunto dell'ONU, Farhan Haq, ha confermato che la Turchia ha protestato circa la mostra, ma ha detto che "la preoccupazione di base" era che non fosse stato applicato il procedimento di revisione adottato per le mostre delle Nazioni Unite che considera "tutte le posizioni", oltre ad altre preoccupazioni che ha rifiutato di chiarire: "la mostra e' stata posposta fino al termine del procedimento normale di revisione", ha detto. <BR>
Gli storici valutano che fino ad un milione e mezzo di Armeni siano stati uccisi dai turchi ottomani agli inizi della prima guerra mondiale, un evento considerato dagli esperti di genocidi il primo genocidio del ventesimo secolo. La Turchia, tuttavia, nega che si sia trattato di genocidio, ridimensionando il numero dei morti ed attribuendo a cause naturali (gli stenti patiti durante lo spostamento imposto alla popolazione armena) ed alla guerra civile il gran numero di vittime. <BR>
I curatori della mostra hanno fatto sapere che questa si riferisce al massacro armeno per contribuire a spiegare la parola "genocidio" coniata da Raphael Lemkin, un avvocato ebreo polacco spinto da quanto accaduto agli Armeni e da altri massacri etnici a fare una campagna presso la lega delle nazioni - il precursore delle Nazioni Unite - contro questo segno di barbarie.<BR>
Secondo i curatori, impedire di parlare del genocidio armeno in una mostra sul genocidio e' una contraddizione, perche' significa voler parlare di storia nascondendo la storia. E tale censura metterebbe in crisi l'idea stessa di Nazioni Unite.<BR>

V.V

 
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