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09 05 2007 - Novantadue anni fa l’«olocausto» in Anatolia
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da ilTempo.it
NESSUNA macabra foto d'archivio storico nell' album della memoria del popolo armeno in occasione del novantaduesimo anniversario del Genocidio. Ma ,
piuttosto, idealmente, un gruppo di giovani, fieri della loro identità e dei loro ideali, con le fiaccole in mano a rischiarare la tenebra della negazione.
Non è ancora accaduto quello che tutti gli armeni e gli uomini di buona volontà si aspettano; i turchi sono sempre trincerati nel loro immobilismo storico e
morale dal quale non si muovono neppure scossi dalla rumoreggiante opinione pubblica internazionale e da accadimenti tragici come l'uccisione del giornalista Hrant Dink , avvenuta ad Istambul lo scorso mese di gennaio .
Eppure qualcosa è cambiato. Anzi molto. In un solo anno, per rimanere alla situazione italiana, sono stati compiuti passi da gigante verso il riconoscimento del diritto alla memoria di quel milione e mezzo di martiri
armeni, vittime della ferocia nazionalista del 1915: convegni, targhe commemorative, cerimonie ufficiali, mozioni pubbliche, saggi storici e, da ultimo, il bel film dei fratelli Taviani «La Masseria delle allodole» . Quella che fino a qualche tempo fa era una pagina oscura della storia , ignorata dai più , è ora un fatto acclarato per la maggior parte della gente. In questi ultimi dodici mesi, grazie alle tante iniziative promosse in tutta Italia, ed ai numerosi articoli di giornale, ed a una editoria sempre più attenta, un ancora maggiore numero di cittadini, anche i più distaccati e disinteressati, non ha potuto non prendere atto di quanto accaduto all'inizio del Novecento .
E' ormai un dato scontato ed acquisito: nel 1915 gli armeni subirono un genocidio ad opera dei turchi. Da questo assioma non si torna indietro, nessuno oggi in Italia (e crediamo anche in buona parte del mondo) può mettere in dubbio la storia ed i diritti del popolo armeno. Non sappiamo quanto tempo ancora ci vorrà perché i turchi compiano quel passo da tutti invocato, ma ogni giorno che passa è un giorno in più di speranza per tutti gli armeni. La società turca sta vivendo momenti travagliati: un processo democratico che porti i turchi a riesaminare la propria storia ed a prendere coscienza degli orrori del passato è ostacolato da mai sopite tendenze estremiste e nazionaliste. Ma il diritto alla memoria del popolo armeno non può essere cancellato dall'oblio o dall'opportunismo politico. Gli armeni attendono, con quella fede che, da S. Gregorio Illuminatore, ha sempre sostenuto la sua cultura ed i suoi ideali. interni@iltempo.it
V.V
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