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Zatik
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Iniziativa
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20 06 2007 - 8 PER MILLE A FAVORE DELLA CHIESA APOSTOLICA ARMENA
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Alla Spett.le redazione Zatik,
Mi chiamo Zhirajr e sono di origine armena. Dopo aver studiato al collegio "Moorat Raphael" a Venezia, ho fatto l'università a Chieti dove tuttora proseguo i miei studi.
Autorizzo l'associazione Zatik a pubblicare i miei dati.
Sono assolutamente d'accordo con l'iniziativa da voi promossa (INTRODUZIONE DELL' OPZIONE NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI DELL' 8 PER MILLE A FAVORE DELLA CHIESA APOSTOLICA ARMENA).
Vorrei sapere chi può sottoscrivere l'iniziativa (cittadini italiani, stranieri etc)?
Permettetemi di citare Renato Farina (Libero 9/6/2005) il quale secondo me descrive benissimo le ragioni per cui dare tutto il sostegno agli armeni e nel nostro casa alla Chiesa Armena, fulcro della armenità:
...Nel cuore del Caucaso c'è un piccolo Stato cristiano. Noi non lo sapevamo - non sappiamo mai niente di importante - ma è l'ultima propaggine dell'Europa e dell'Occidente. Anche se le cartine della geografia dicono Asia, questa è Europa. Prima che noi diventassimo cristiani, loro lo erano già. È un cristianesimo che non è cattolico latino ma non si è mai separato aspramente da Roma: c'è dai tempi del Vangelo...Data dal 301 la decisione di dichiarare il cristianesimo religione di Stato, primi al mondo.
Arrivarono mongoli, turchi, arabi, persiani e poi ancora turchi, a divorarsela,quindi i comunisti sovietici:
ma questo punto di cristianesimo e di occidente, di valore dato all'individuo e al popolo che lo difende, ha tenuto. Si rifugiavano sulle montagne o fuggivano all'estero, portando con sé i loro libri e trascrivendoli. La loro cultura è infinita. Non solo nel senso banale della quantità, ma in quello strabiliante della forza dell'identità. Questi sanno chi sono. Per questo sono un patrimonio imperdibile proprio per noi che non
sappiamo più chi siamo ma guardando loro abbiamo nostalgia. Ora questo popolo, che ha ritrovati magri confini, è circondato dall'Islam.
Ha preservato una roccaforte di straordinaria bellezza tra i monti azeri, il
Nagorno Karabakh, ma muore praticamente di fame e di solitudine.
...E l'Europa non sembra accorgersi della preziosità dell' Armenia. Nella regione degli armeni c'è l'Ararat biblico, qui nascono il Tigri e l'Eufrate. C'è la culla morente di noi stessi. Bisogna ricordare. Le radici cristiane dell'Europa sono lì. Ce lo hanno insegnato che l'Europa finisce in aucaso. Occorrerebbe un lavoro di sostegno politico e
diplomatico: gli americani vogliono la Turchia nell'Unione? Prima la loro Costituzione riconosca il genocidio. Semmai si porti nell'Ue l'Armenia! Si
racconta che Komitas, il genio musicale armeno, sopravvissuto per miracolo al genocidio, dopo quella tragedia sia rimasto in silenzio: per vent'anni,
fino alla morte. Noi invece non abbiamo il diritto di stare in silenzio.
cordiali saluti
ZHirajr Mokini
Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Emergenze e Terapia Intensiva
Università "G. D'Annunzio"
CHIETI
v.v
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