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21 09 2007 - video choc contro don Santoro "Smettete di suonare le campane/ e di essere armeni/
Turchia, video choc contro don Santoro
Su You Tube lodi in musica ai killer del prete e del giornalisra armeno Dink LA REPUBBLICA del 18-9-07
di MARCO ANSALDO
La schermata di YouTube dove è stato trasmesso il video "Smettete di suonare le campane/ e di essere armeni/ la gente e la nazione/ non bevono tutto questo/ sul Mar Nero/ sul Mar Nero". Le strofe si rincorrono, la musica è ritmata. Il testo già colpisce, e c'è anche un video. Ma vederlo è uno shock. Prima l'immagine a terra del giornalista armeno Hrant Dink, ucciso alle spalle, a Istanbul. Poi quella di don Andrea Santoro, il sacerdote eliminato con due colpi alla schiena, nella sua chiesa di Trebisonda, sul Mar Nero.

"Non fate piani" è il titolo di un videoclip e di una canzone, appena usciti in Turchia, che le autorità vogliono subito perseguire, ma che intanto stanno
facendo il giro su You Tube. Un misto di ultranazionalismo e di fanatismo religioso, la stessa esplosiva miscela che a Trebisonda causò la morte del missionario italiano.

A cantarla è un artista semi-sconosciuto, Ismail Turut, molto popolare però sul Mar Nero. Il filmato, di cui è autore un fan del cantante, appare come la
quintessenza del radicalismo nazionalista predicato in Turchia dai Lupi grigi.
Foto di Mehmet Ali Agca, l'attentatore di papa Wojtyla, si alternano a quelle dell'attuale leader del Partito di azione nazionalista, Devlet Bahceli, mentre mostra le dita a corna, nel tipico saluto dei fedelissimi panturchi. C'è anche Abdullah Catli, il mafioso legato ai Lupi grigi, poi morto nel misterioso incidente di Susurluk nel quale perirono Miss Turchia e il vice capo della
polizia di Istanbul. E soprattutto c'è la foto di don Andrea, con i suoi paramenti sacri, mentre legge il Vangelo. Quando compare, il testo annuncia:
"Smettete di suonare le campane". Arriva quindi l'immagine di una moschea, poi di seguito la bandiera turca, tre mezzelune simbolo dei Lupi grigi, i militari.

Ossessionante la sequenza che mostra Hrant Dink, l'uomo che per tutta la vita aveva cercato di avvicinare turchi e armeni pubblicando sul suo giornale Agos articoli in entrambe le lingue. Il giornalista è mostrato in volto, e poi sul
selciato, coperto di sangue, dopo essere stato colpito ("smettete di essere armeni" . A questo punto, su campo blu, compare prima il nome, poi la foto del suo assassino: "Ogun", nome di battesimo di Ogun Samast e subito dopo, ecco il nome e il volto del mandante, Yasin Hayal, colui che gli inquirenti considerano l'ideatore dell'omicidio, e non estraneo a possibili collegamenti con il delitto Santoro.

Hayal fu capace, mentre veniva trasferito dal tribunale a una camionetta della polizia, di guardare dentro le telecamere che lo riprendevano, sibilando:
"Orhan Pamuk, attento, fatti furbo!". Nel video della canzone c'è infatti anche il Nobel per la letteratura, da più di un anno in giro per il mondo piuttosto che rimanere fermo nel suo paese. "Non valgono 5 lire", dice la scritta, mentre la musica continua. E sopra il testo le foto di Pamuk, appunto, del musicista e scrittore Zulfu Livaneli, del primo ministro Tayyip Erdogan. Sulla bandiera turca compare ora una pistola, un caricatore e un coltello. Turut canta l'ultima strofa: "Non tramonta/ sul Mar Nero/ il sole turco e l'Islam". La scritta finale è per Abdullah Ocalan, il leader del Pkk curdo, da otto anni in prigione sul Mar di Marmara: "Ora tocca al bastardo - è la minaccia - che si
chiama Apo"
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V.V

 
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