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13 02 2008 - Armeni di Roma e il Centrale nucleare in Armenia
http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=11877 redazione@greenreport.it
"Armeni di Roma contro il Nucleare in Armenia" ;;;;
Da: Associazione della Comunita' Armena di Roma e del Lazio (asso.armeni@tiscali.it)
Dichiara Il Presidente dell'Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio , Sig.ra Seta Martayan
"A nome della nostra Associazione mi dissocio completamente delle affermazioni e dell'invito (di una detta Comunità Armena di Roma* come riferito nell'articolo che segue) alla comunità internazionale ad aiutare l'Armenia a poter rinunciare al nucleare.
Sapiamo molto bene le difficoltaà energetiche che l'Armenia ha conosciuto nei primi anni dell'indipendenza quando si era fermato anche il centrale nucleare di Medzamor.
In seguito dopo il rifornimento necessario e la riattivazione del centrale l'Armenia ha cominciato a "respirare" con il proprio polmone, e non solo ma ha potuto anche vendere energia alla vicina Georgia.
Benvenga dunque ogni progetto per lo sviluppo in Armenia del nucleare ad uso civile e che la renderà in futuro pienamente autosufficente.

*Un consiglio parrocchiale (di San Nicola da Tolentino) non eletta, non rappresentativa, NON PUO' esprimere il parere di una intera comunità
Associazione della Comunità Armena di Roma e del Lazio ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^.
Leggi la Dichiarazione dell'Arch. Vahè Vartanian in FONDO PAGINA
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ECCO L'ARTICOLO
Gli armeni di Roma: «La comunità internazionale aiuti il nostro Paese a poter rinunciare al nucleare»
di Consiglio per la comunità armena di Roma

ROMA. L’articolo pubblicato dalla vostra redazione e relativo alla progettanda costruzione di una nuova centrale nucleare in Armenia (vedi link), merita, a nostro avviso, alcune precisazioni. Nessuno ignora, anche all’interno della piccola e sismica Repubblica Armena, i rischi connessi alla presenza di un reattore nucleare. I temi della sicurezza ambientale e di una economia eco-sostenibile stanno, infatti, conquistando giorno dopo giorno l’interesse della popolazione.
Anche sul nostro sito della Comunità armena di Roma (www.comunitaarmena.it) e sul quindicinale da esso edito (Akhtamar on line) abbiamo ripetutamente affrontato tali argomenti. Il problema dell’Armenia è, tuttavia, strettamente connesso alla attuale situazione politica internazionale. Con il confine turco unilateralmente chiuso da Ankara, gli unici accessi del paese sono rappresentati dai valichi di montagna a nord con la Georgia ed a sud con l’Iran. Le pipe line petrolifere che dal Caspio portano il greggio alla Turchia oltrepassano a nord l’Armenia che si trova quindi in forte difficoltà di approvvigionamento.
L’unica quasi esclusiva forma di sostentamento energetico è rappresentata dalla vecchia centrale atomica di Metzamor per la cui chiusura si è già espressa anche l’Unione Europea. Il gasdotto russo è legato alle turbolenze ed ai conflitti locali delle province georgiane; mentre il gasdotto iraniano è in fase di costruzione ancorché già funzionante. Recentemente sono stati realizzati impianti di energia eolica e sono allo studio progetti per potenziare la risorsa idroelettrica.
Quando, dopo il terremoto del 1988, la centrale atomica fu chiusa per controlli e riparazioni, le foreste dell’Armenia furono utilizzate come combustibile per riscaldamento nei lunghi e rigidi inverni caucasici. Fortunatamente la situazione è ora cambiata ed il piano di riforestazione procede spedito e con successo.
In buona sostanza, l’Armenia, come tutti i paesi al mondo, non può fare a meno di energia. Sta alla comunità internazionale aiutare la piccola Repubblica a poter rinunciare al nucleare. Ed uno dei primi passi deve essere quello di spingere la Turchia ad eliminare un immotivato ed antistorico blocco economico. Un sostegno politico all’Armenia ed alle sue istanze è il mondo migliore per aiutarci ad eliminare i rischi del nucleare.
Approfondimenti:
Anche l’Armenia vuole la centrale nucleare
Aderisco alla disociazione del Presidente Seta Martayan per le dichiarazioni espressi da consiglio della parrochia della chiesa della congregazione dei padri Levonian di Roma, purtroppo continuano a esternare in nome della intera collettività armena di Roma senza nemmeno essere una associazione rappresentativa, cercheremo di fornire una corretta informazione sul secondo Centrale nucleare in Armenia.
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La Dichiarazione dell'Arch Vahè Vartanian
La Targa del Genocidio "VOLUTA dal COMUNE di Roma , come preferiscono a giustificare l'errore commesso", affisso sulla facciata del Coleggio senza citazione il nome della Turchia e l'opposizione al centrale Nucleare in Armenia, Questa volta non VOLUTA anzi, denunciata dal governo Turco e dallo stesso Consiglio della Parrocchia Armena di Roma, Infatti le due posizioni, quella del Governo Turco e del Cosidetto " Comunità " si combaciano e camminano sulle line parallele neella stessa direzione di marcia.
E' Ovvio che ne armeni di Roma e nemmeno altri membri del Cosidetto "Comuntà " non possono sposare le esternazioni che vengono da Via San Nicola da Tolentino N° 18 di Roma .



Arch. Vahe Vartanian
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Vahe Vartanian

 
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