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14 06 2008 - E’ ANCORA LONTANA L’INTEGRAZIONE DEI DEBOLI?
Foggia, 10 Giugno 2008 - COMUNICATO STAMPA
“ Non piangere oi bella, se devo partire…Partono gli Emigranti, partono per l’Europa, guardati dalla polizia… i deportati dalla borghesia.”
( Alfredo Bandelli)

E’ fallita anche la FAO, come previsto dal presidente sénégalese Abdoulay Wade.
Ha fallito l’Unione Africana; come spesso accade; ad imporsi come mediatore al fine di cessare le guerre tribali in corso e tutelare i diritti dei popoli africani e dei loro emigranti.

Ricominciano gli sbarchi dei cosiddetti “ clandestini”. Ricomincia la retorica pseudo – politica in campagna elettorale mai conclusa.Le foto di cadaveri d’Africani abbandonati nel deserto e nel Canale di Sicilia hanno sorpreso e commosso l’opinione pubblica.

Il mondo scopre la disperazione degli emigranti, uomini pronti ad attraversare l’immensità d’un Continente desertico, arido per darsi un’opportunità. Si scopre che l’indigenza alimenta un’incredibile energia di disperazione.

In Mali, Niger, Tchad, Etiopia, Eritrea, Sudan, milioni di bambini muiono di fame. Altri soccombono all’Aids, alla malaria, alla meningite. L’acqua è un lusso, la terra, arida, non produce più.

Scopriamo l’insopportabile disuguaglianza del nostro mondo, dove tre miliardi d’esseri umani vivono con meno di due dollari al giorno.
Dimentichiamo che si muore ancora sulle “carrette del mare”; che ogni giorno attraversano lo stretto di Gibilterra. O cercano di arrivare a Lampedusa, in Italia, partendo dal Nord Africa. Cambiano le rotte, non cambia l’obiettivo. Si salva chi può.

Dimentichiamo gli Albanesi pronti ad affogare pur di raggiungere la ricca “ Fortezza chiamata Europa”, i Salvadoriani, i Sudamericani che ogni giorno assaltano – a rischio di morte – il confine terrestre degli Stati Uniti d’America.

I disperati arrivati ultimamente in Puglia sono giovani: il 58% hanno meno di 50 anni e il 5,5% più di 50 anni.
Inoltre, il 5% dichiarano d’essere impiegati statali, 7% insegnanti, 18% studenti universitari e 4% laureati.

Il discorso politico delle nazioni ricche tende a criminalizzare l’immigrazione. Si spara nel mucchio a fini politici. Ad ascoltare i politici, abbiamo a che fare con delinquenti che attraversano i confini illegalmente. Fanno finta di non sapere che il 75% di quelli “coloured” arrivano in Italia con visto e biglietto aereo. Senza fare i conti con la burocrazia, l’ideologia e la cattiveria umana.

Dal medioevo, uomini e donne hanno cercato di raggiungere terre nuove per sopravivere. Gli uomini e le donne non si sono mai rassegnati a morire di fame. Tentano sempre il lungo viaggio, non come criminali, ma come disperati.

Questo flusso permanente fa parte della Storia e della natura del Mondo.
L’America del Nord ( come quella del Sud) è stata popolata da “affamati” sbarcati dall’Europa – di cui Al Capone. L’Australia è stata popolata da ergastolani. I Cinesi si sono sistemati in tutto il Sud-Est asiatico per fuggire dalla miseria e dal maoismo.
La Spagna, l’Italia, il Portogallo, paesi d’emigrazione, sono adesso, paesi d’immigrazione. Le “boat people” vietnamite sono sparite dagli schermi televisivi, grazie ad uno sviluppo flessibile, intelligente e socio-economico dei paesi della regione.
Nazioni intermedie, né ricche né povere, come il Marocco, la Tunisia, la Turchia, si ritrovano prigioniere di una terribile contraddizione: da sempre terre d’emigrazione, adesso sono anche punto di partenza di migliaia d’immigrati.
Ci racconta la Storia che Carthage era “ il Granaio di Roma”. La Libya, l’Etiopia, la Somalia invece, erano “ Terre da conquista” per la repubblica di Salò

Il dibattito è basato su un’ipocrisia gigantesca. Si parla di controllare “ l’immigrazione clandestina” ma si accentua, ogni giorno, la disuguaglianza nei redditi. Si lascia affondare l’Africa, e si spera che i suoi giovani non tenteranno l’impossibile per uscire dal caos. .
I Romani, i fascisti dell’epoca erano entrati “ illegalmente” a Carthage, in Somalia, in Etiopia. I francesi invece, ” si autoinvitarono” come “ protettori” in Tunisia, Marocco, Sénégal etc… Questi “ clandestini” ucciserò Farhat Hached, Omar Mokhtar e portarono in esilio forzato nelle Isole Tremiti migliaia di libici dove morirono nell’anonimato. Altri furono fucilati in pubblico dall’Ufficiale Graziani.
La globalizzazione e l’ipersviluppo delle tecnologie moltiplicano le differenze tra quelli che hanno e quelli che non hanno, la televisione permette di vedere come si vive altrove, oltre il Mediterraneo, l’Adriatico e l’Atlantico.

La mondializzazione esalta l’apertura dei confini per i capitali, i servizi, le merci, negando alle nazioni povere d’esportare la loro forza lavorativa. Peggio ancora, le nazioni ricche s’invecchiano. Hanno bisogno dell’immigrazione ( Badanti, Colf, Mediatori etc…). Vogliono “ importare” solo quadri, medici, diplomati, ingegneri, farmacisti, tecnici informatici, gente per bene. Impoverimento del Continente Africano.

Si continua a sfruttare i cosiddetti clandestini nell’industria senza concedere niente. Regolari e irregolari sono uguali: senza diritti e senza certezze del diritto: le circolare applicative svuotano qualsiasi testo legislativo a favore degli immigrati.Si continua a parlare di doveri dimenticando l’integrazione, la giustizia sociale ed il buon senso.
Le Convenzioni Bilaterali in materia d’assistenza sociale non risultano attuate e applicate.

Si vive una sola volta, e quelli chi lo potranno, un giorno o l’altro, tenteranno la fortuna al fine di sfuggire all’inferno della povertà, alla dittatura di Mugabe, in Angola, allo sterminio

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