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21 07 2008 - Coppa Uefa, BELLINZONA/EREVAN
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Coppa Uefa, la parola ai tifosi: “Una vera festa dello sport
BELLINZONA/EREVAN – La trasferta in Armenia, con l’importante successo del Bellinzona sull’Ararat, è ancora molto fresca, sia nei muscoli dei giocatori che negli occhi dei tifosi che hanno accompagnato i granata nella capitale armena. Un viaggio che era cominciato male ma che fortunatamente si è concluso in modo sorprendente. Una sorpresa, forse non tanto dal punto di vista sportivo, ma sicuramente per la signora Zora Nastic che era tra i 50 tifosi in trasferta in terra armena.
Signora Nastic, il viaggio è cominciato con parecchie ore di ritardo. Con quale
spirito è stato affrontato questo contrattempo da voi tifosi e dalla squadra? “In effetti il ritardo è stato molto stancante sia per noi che per i giocatori.
Si è però visto che all’interno della squadra lo spirito è quello giusto, i giocatori hanno assorbito bene sia la fatica che lo stress causato”.
Come è stato il vostro arrivo ad Erevan?
“Innanzitutto un grande ringraziamento va alla società che, sebbene la cifra della trasferta non fosse molto alta, ha organizzato una trasferta perfetta. Al nostro arrivo a Erevan vi era una guida che, sebbene fosse ormai notte, ci ha portati a mangiare in un ristorante tipico armeno. Abbiamo mangiato benissimo ed è stato bello vedere che anche a quell’ora la città vive. La gente è stupenda e molto accogliente e, anche se ormai erano le 4 di notte, non abbiamo mai avuto delle brutte sensazioni e non ci siamo mai sentiti in pericolo.
Avete avuto tempo per visitare Erevan?
“Durante il giorno chi voleva aveva a disposizione una guida turistica. Siamo stati in un agriturismo ed ancora una volta abbiamo gustato la loro cucina tipica. Abbiamo visto molti monasteri e siamo andati a visitare anche alcune zone fuori dalla città. Dopo la partita, mentre stavamo andando all’aeroporto, abbiamo attraversato la città e, arrivati a Piazza della Repubblica ci hanno fatti fermare un attimo per poter ammirare la festa delle fontane. Nella piazza
ci sono molte grandi fontane e, proprio l’altra sera, vi erano dei giochi di luce ed uno spettacolo davvero molto bello. Ci hanno lasciato fermare per fare le foto anche se era tardi e dovevamo andare all’aeroporto”.
Due giorni sono sicuramente pochi per capire una popolazione straniera ma qual è l’impressione che avete avuto?
“L’impressione che ho avuto è di un paese che sta crescendo velocemente e che guarda molto all’occidente”.
Com’era l’ambiente allo stadio e come ha vissuto la partita?
“È stata un’esperienza davvero molto bella. Lo stadio anche se piccolo (penso ci stiano 5-6mila persone) è molto bello e ben fatto. Ciò che forse mi ha sorpreso maggiormente era il pubblico”.
In che senso?
“Non ne ho mai visto un pubblico così… educato. Facevano il tifo per la loro squadra ma erano molto sportivi, ci hanno applaudito e ad un certo punto, anche un po’ in tono scherzoso, si sono messi anche loro a fare il tifo coi noi”.
Dal suo racconto sembra che abbiate assistito ad una vera festa dello sport.
“Esatto, è stata proprio una festa dello sport e devo ammettere che inizialmente non mi aspettavo una cosa così”.
Dalla tribuna qual è stata la sua impressione sulla partita?
“La partita in se è stata bella, l’ACB ha giocato bene anche se non benissimo.
Anche fisicamente loro hanno sofferto più del Bellinzona, molti si sono fermati per i crampi. Bisogna dire che i giocatori del Bellinzona sono stati molto bravi anche a sopportare il caldo. Sembrava d’impazzire. Erano 35° C all’ombra, non so come i ragazzi siano riusciti a sopportare quel caldo. Si vedeva però che avevano una voglia matta di giocare”.
E il clima e l’ambiente tra voi tifosi?
“Molto bello, abbiamo fatto un gran tifo. È stato davvero tutto molto bello”.
s.g.
H.D.
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