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06 10 2008 - Lettera aperta A Sua Eccellenza dott. Razvan Victor Rusu Ambasciatore della Romania in Italia.
QUALE FUTURO PER I ROM ROMENI ?
La popolazione della Romania è composta da 19 etnie: Romena, Turca, Polacca, Italiana, Musulmana Turca Tartara, Ucraina, Macedone,Ungherese, Tedesca, Serba, Russa, Albanese, Slovacca, Bulgara, Croata, Ebraica, Greca, Armena, Rom.
La maggioranza è costituita dai Romeni. Le minoranze nazionali sono Rappresentate in Parlamento da 18 deputati (uno per ogni etnia).
L’articolo 4 della Costituzione recita: ”Lo Stato ha come fondamenta l’unità del popolo e la solidarietà dei suoi cittadini.”.
L’articolo 6: ” lo Stato riconosce e garantisce alle persone appartenenti alle Minoranze nazionali il diritto di conservare, di sviluppare e di esprimere le loro identità etniche, culturali, linguistiche e religiose.”
Quanto all’articolo 8 indica che: ”Il pluralismo è nella Società romena una condizione e una garanzia per la democrazia.”
I Padri fondatori della repubblica della Romania hanno voluto dare corpo ad una nazione così complessa come quella romena, regalando
alla nazione una lingua composta di parole croate, turche, con l’intento di unire le 19 etnie.
Il colore scuro della pelle ( tramandato per via genetica dai loro progenitori che arrivavano dall'India – nel '400 -), la provenienza dai
paesi musulmani, il nomadismo, la lingua misteriosa, la confidenza con il fuoco (per la lavorazione del metallo) e con la divinazione,
la diversità dei costumi, hanno reso questo popolo sospetto ed inviso alle popolazioni ospitanti.
Per questo i Rom sono stati costretti a vivere fino ad oggi districandosi in una selva di divieti e proibizioni, spesso contraddittori tra loro, ma
sostanzialmente repressivi, che hanno spesso impedito di svolgere legalmente qualsiasi attività e che li hanno relegati ai margini della società, solo perché colpevoli della loro diversità che ha prodotto una certa loro asocialità, il non voler uniformarsi ai valori dominanti: in una parola la loro esistenza in non-esistenza.
Era e purtroppo lo è ancora di sforzarsi a vederli nella loro non-esistenza! La situazione rimane tuttora molto grave.
La questione Rom/Zingari è affrontata come questione sociale, prima che questione etnica. La negazione di fatto dell’identità del popolo Rom porta con sé la degradazione della cultura zingara a sottocultura
marginale a cui è negata ogni dignità, la riduzione della lingua, il Romanés, a gergo, la lettura distorta delle strutture sociali, educative,
economiche come prodotti dell’emarginazione e del disagio.
Da quest’impostazione discendono tentativi politici di assimilazione, che tendono all’omologazione, alla rimozione di ogni specificità quali matrice di popolo che come tale è e come tale deve esse chiamato.
Lo scontro fra culture oggi è quasi impossibile perché non esistono più culture “indipendenti” e contrapposte, anzi, il problema è proprio il contrario, fare in modo che le differenti identità culturali scompaiano nel pensiero unico e nel comune livellamento.
Attenzione però alle campagne di “mala-informazione”, ai “lavaggi di cervelli”: nemmeno la razza ariana è mai esistita sebbene fra il 1933 ed il 1945 generazioni di europei hanno creduto alla superiorità
della“razza ariana”, grazie alla propaganda di massa ( vignette, nani e ballerine), e milioni di persone –soprattutto Rom ed Ebrei – sono state
trucidate nel suo nome o per causa sua, esattamente come se fosse stata una concreta realtà anziché una invenzione smentita poi dalla scienza e dalla storia.
Non si capisce quindi, l’atteggiamento del Sig. Marian Mocanu, presidente della Lega dei Romeni d’Italia che esclude i Rom discendo che:”di loro si occupa l’Unione Europea”.
Quanto alla signora Ramona Badescu, afferma pubblicamente senza cognizioni basilari né di Costituzione e né di storia del proprio paese:”i Rom non sono romeni, sono indiani” (Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo).Quanta ignoranza senza vergogna!
L’ambasciata non ha né smentito e né replicato:
come se i Rom non esistessero !?
Non si capisce neppure l’atteggiamento di alcuni corrispondenti della stampa romena che fanno finta di non vedere e scaricano abilmente tutta la cronaca nera sui Rom.
Sfugge a tutti che i Rom in Italia rappresentano il 10% della popolazione romena ed i loro detenuti sono il 8%.Quindi, non sono gli Zingari ad essere “ la faccia cattiva della Romania”.
I Rom continuano ad essere emarginati dalle Chiese e soprattutto da quella Ortodossa.
Ai delegati dell’ACSI, in visita in Romania, è stato riferito che i Rom sono soggetti a pressioni e vessazioni con il fine di obbligarli a a non chiedere le tessere elettorali e quindi a disertare il voto.
Vero o falso ?
Ci sembra che alcuni vorrebbero spingere i Rom a cambiare area geografica.
L’ACSI cerca di tutelare i Rom Romeni, come lo fa per altre comunità di immigrati, di richiedenti asilo, di nomadi etc…I Rom romeni sono una Comunità pacifista che chiede allo Stato Romeno pari dignità, pari
diritti e giustizia sociale, come recita l'art 6 della Costituzione Romena.
Dove non c'è giustizia sociale non c'è pace sociale!
Non importa la provenienza storica, il colore dell'epidermide, ma importa il contributo che ciascuno apporta per la costruzione di una Romania madre di tutti e di ognuno.
IL PRESIDENTE
Prof. Habib SGHAIER.

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