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08 10 2008 - Venezia: Centro San Vidal, collettiva di pittori e scultori armeni
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(T.B.) - È stata inaugurata nella Scoletta di San Zaccaria, sede del Centro d'Arte San Vidal UCAI, e resterà aperta fino al 14, una mostra collettiva di pittori e scultori armeni. Gli artisti sono stati presentati al pubblico,
intervenuto in gran numero, dal critico Giorgio Pilla. Si tratta di opere concepite con profondità ideativa nel solco di un'arte plasmata da un passato di sofferenza e sacrificio.
Di Vighen Avetis si ammira in particolare un'originale scultura in cemento, dove respiro classico e valenza simbolica si fondono mirabilmente: una grande testa di guerriero dall'elmo rivelatore di architetture fiorentine e il doppio volto carico di ambivalenza.
Nella pittura di Vahagn Jivanyan, di solito impianto figurativo ed eseguita con accuratissima tecnica, rivive un appassionato romanticismo ottocentesco: nel ritratto della giovane la luce esalta l'ispirazione e si fa specchio del mondo psicologico.
Avetis Khachatryan infonde nelle tele tutta la sua vena espressionistica. I personaggi, vedi ad esempio i due sotto la coperta a quadretti multicolori, coinvolgono l'osservatore, affascinato dalla fine ironia che da essi emana, viepiù accentuata dalla felice forza del colore.
Anche nell'incisiva pittura di Abgar Khachatryan, realizzata con acceso cromatismo ed energia di luce, domina la fantasia espressionistica unita al soffio dell'ironia, come nel volto allungato del re con quei suoi occhi deformati fino all'esasperazione così pure negli altri personaggi per svelare
tutto il loro mondo interiore.
La scultrice Karine Atchemyan infonde nei piccoli bronzi, autentiche incantevoli miniature, la sua tensione spirituale. Le figure femminili che essa presenta, anche quando sono impegnate in lavori di vita quotidiana, divengono spinta ad ascendere come ben simboleggia la loro forma allungata.
Il pittore Endza, con impianto di grande equilibrio segnico e cromatico, manifesta nelle sue figure, come nei tre giovani ripresi assieme, un sentimento di tristezza per le vicende della vita, ben espresso nei toni, unito però alla speranza di una nuova luce: lo si legge negli occhi e sulle dei personaggi
V.V
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