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29 10 2008 - La visita del cardinale Sandri in Armenia
Procedere insieme con entusiasmo ed efficacia sulla via dell’unità di tutti i cristiani: questo l’auspicio espresso dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, in visita in Armenia nei giorni scorsi. Il porporato ha guidato una delegazione della Santa Sede che si è recata nel Paese in occasione della consacrazione del “santo myron”, l’olio del crisma per le celebrazioni sacramentali: un appuntamento che raccoglie, ogni sette anni, nell’ultima domenica di settembre, gli armeni di tutto il mondo. A presiedere il rito, che si è svolto a Yerevan, nella storica cattedrale di Santa Etchmiadzin, è stato il Patriarca Karekin II, Catholicos supremo di tutti gli armeni. Presenti anche il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, i metropoliti ed i vescovi del sinodo della Chiesa armena, i rappresentanti di tutte le Chiese e comunità cristiane, e numerose autorità dello Stato, tra cui il presidente della Repubblica armena, Serzh Sargsyan. La visita del cardinale Sandri ha visto anche l’omaggio al Memoriale del sacrificio del popolo armeno: qui, Karekin II, il porporato e gli altri delegati hanno pronunciato una preghiera per i cristiani fedeli a Cristo fino al dono supremo della vita. Visitando il vicino museo, inoltre, il cardinale Sandri ha potuto vedere l’originale della supplica autografa di Benedetto XV, indirizzata all’imperatore ottomano a favore delle vittime. Inoltre, sempre a Yerevan, si è svolta una celebrazione ecumenica nella nuova cattedrale, in cui sono custodite le reliquie di San Gregorio l’Illuminatore, colui che, nel 301, convertì al cristianesimo il popolo armeno. I sacri resti di San Gregorio armeno provengono dall’omonima chiesa di Napoli e furono recate in dono nel Paese da Giovanni Paolo II. In un clima di grande cordialità, il cardinale Sandri ha portato ai pastori e ai fedeli armeni il saluto e l’augurio orante di Benedetto XVI, esprimendo apprezzamento per la testimonianza cristiana offerta nel corso dei secoli e per la missione ecclesiale in atto in tutto il mondo. La delegazione della Santa Sede è stata poi ricevuta dal Catholicos, che ha confermato tutta la sua rispettosa e fraterna considerazione per il Papa e la Chiesa cattolica. Dal suo canto, il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ha ringraziato per la recente visita in Vaticano e alla stessa Congregazione compiuta da Karekin II, presentando il nuovo trittico del Pontificato quale dono personale di Benedetto XVI al Catholicos. Insieme ai due Patriarchi e agli altri delegati ecumenici, il cardinale Sandri è stato poi ricevuto dal presidente della Repubblica armena. Un altro momento di preghiera si è svolto, inoltre, nella parrocchia della capitale: qui, il porporato ha avuto modo di incontrare i sacerdoti, i religiosi e le religiose e di confrontarsi con loro sulla situazione ecclesiale locale, con particolare riferimento alla condizione minoritaria, alla dispersione sul territorio delle piccole comunità, all'esiguità degli operatori pastorali e alla necessità di luoghi per il culto e le attività comunitarie. Una situazione però, è emerso, che non ferma la generosa missione della Chiesa cattolica armena. Successivamente, il cardinale Sandri ha rivolto parole di incoraggiamento nell’impegno cristiano, vocazionale e culturale, ai giovani seminaristi del Centro dei padri mechitaristi, ovvero i religiosi cattolici fondati dall’abate Mechitar nel XVIII secolo, per incrementare la spiritualità e la cultura dell’Armenia cristiana. Il viaggio del cardinale Sandri si è quindi concluso con la celebrazione della Messa nella cappella delle suore di Madre Teresa di Calcutta, definita dal porporato “una piccola cattedrale dell’amore”. Sulla scia della beata, la struttura accoglie, infatti, bambini disabili, senza alcuna distinzione di appartenenza religiosa. (A cura di Isabella Piro)

V.V

 
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