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08 11 2008 - Barroso: intesa armeno-azera a Mosca
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Nagorno/ Presidente Armenia: Turchia non può fare da mediatore
postato 19 ore fa da APCOM
Bruxelles, 6 nov. (Apcom - Nuova Europa) - La Turchia non può assumere il ruolo di mediatore del conflitto in Nagorno-Karabakh, l'enclave a maggioranza armena all'interno dell'Azerbaigian. Lo ha detto il presidente armeno Serzh Sarkisian durante una conferenza stampa a Bruxelles con il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, rispondendo alla possibilità di una riunione ad Ankara con i colleghi di Turchia e Azerbaigian, a seguito di quello ospitato a domenica dal presidente russo Dmitri Medvedev.
A Mosca, ha sottolineato Sarkisian, "abbiamo sottolineato che l'accordo sul conflitto deve essere trovato nell'ambito del formato dei co-presidenti del Gruppo di Minsk, e la Turchia ne fa parte ma non è co-presidente". Il Gruppo di Minsk, creato dall'Osce per trovare una soluzione sul Nagorno-Karabakh, è presieduto da Usa, Russia e Francia e comprende, oltre ad Ankara, Armenia e Azerbaigian, anche Italia, Germania, Olanda, Portogallo, Finlandia, Bielorussia, Svezia, Armenia e Azerbaigian.
Barroso - escludendo un ruolo diretto dell'Ue nei negoziati - ha assicurato che la Commissione è pronta ad assistere nella "riabilitazione e ricostruzione" del Nagorno-Karabakh a seguito di un accordo di pace. E ha plauso all'incontro tra Sarkisian e il suo omologo azero Ilham Aliyev a Mosca, che ha portato alla firma di una dichiarazione comune. "E' un primo passo e ora mi aspetto ulteriori progressi nell'ambito del Gruppo di Minsk dell'Osce. Una volta raggiunto un accordo, la Commissione è pronta a partecipare in modo sostanziale alla riabilitazione e ricostruzione della regione". Inoltre Barroso ha lodato l'atteggiamento positivo di Erevan nei confronti dell'iniziativa turca sulla 'Piattaforma di cooperazione e stabilità nel Caucaso', sottolineando che potrebbe contribuire agli sforzi di pace.
Sarkisian è stato molto prudente sulla tempistica degli accordi, spiegando: "dopo l'incontro a Mosca abbiamo concordato con il presidente Aliyev di chiedere ai nostri ministri degli Esteri di negoziare un accordo nel quadro dei principi di Madrid", fissati dall'Osce nel 2007. Il loro contenuto non è chiaro: secondo i media armeni prevedono accordi sulla demilitarizzazione del Nagorno-Karabakh, ritorno degli sfollati, garanzie sulla sicurezza, peacekeeper internazionali, riapertura dei collegamenti commerciali e di trasporto.
"Se troveremo un accordo su alcuni punti, suppongo che firmeremo un accordo su alcuni principi di base, a cui seguirà un Trattato" di pace vero e proprio, ha continuato il capo di Stato armeno, aggiungendo che in Armenia dovrà essere lanciato "un dibattito pubblico" sui termini dell'accordo. "Non so quale sarà il calendario, però proverò almeno di fare in modo che non sia un processo prolungato", ha concluso Sarkisian.
Per il resto Barroso ha lodato Erevan per l'applicazione del 'Piano d'azione' nell'ambito della politica di vicinato europea, ma ha messo l'accento sui problemi della giustizia e della libertà di stampa, spesso denunciati dalle Ong, ed è stato molto prudente sull'eventuale lancio di negoziati per la facilitazione dei visti. Inoltre ha annunciato l'invio a breve di un gruppo di esperti Ue in Armenia per sostenere le riforme. Sarkisian ha invece chiesto a Bruxelles di concedere al suo Paese lo status di 'economia di mercato'.
G.C.
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