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13 11 2008 - Couchepin in Turchia: visita finita, amicizia ritrovata
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Berna e Ankara hanno celebrato l'amicizia ritrovata nella visita di quattro giorni compiuta dal presidente della Confederazione Pascal Couchepin in Turchia e conclusasi oggi. I due paesi vogliono proseguire insieme sulle questioni in sospeso, come la controversa diga di Ilisu sul fiume Tigri. Pubblicità Foto: Keystone Pascal Couchepin (a sinistra) e Tayyip Erdogan. Incontrando stamane il primo ministro Recep Tayyip Erdogan, Couchepin ha ribadito la volontà della Svizzera
di contribuire alla costruzione della diga nel Sudest della Turchia, purché l'accordo di base sul progetto sia rispettato. Secondo Erdogan non dovrebbero esserci problemi al riguardo. Berna, Berlino e Vienna avevano chiesto in ottobre ad Ankara di prendere le misure necessarie per la protezione della
popolazione, dell'ambiente e dei beni culturali, pena il ritiro della garanzia contro i rischi dell'esportazione nei confronti delle imprese coinvolte nella costruzione della diga.
Couchepin ha sostenuto a più riprese anche il progetto di gasdotto tra Grecia e Italia caldeggiato dalla Società elettica di Laufenburg (EGL), che in marzo aveva firmato un controverso contratto gasiero con l'Iran. La Turchia, che farebbe da paese di transito, ha dato il suo assenso a determinate condizioni.
Secondo Couchepin la "diffidenza reciproca" nei rapporti bilaterali tra Svizzera e Turchia "si è ridotta fino a scomparire" dal 1998, anno del suo ingresso nel governo elvetico. Ma "abbiamo ancora molto lavoro" su diversi dossier, ha confidato ai giornalisti al termine della visita, la prima di un presidente della Confederazione in Turchia.
Sia Erdogan sia il presidente Abdullah Gül si sono detti soddisfati per le misure adottate dal Consiglio federale nei confronti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), a seguito di un'ondata di attentati incendiari nella Svizzera tedesca attribuito a questo movimento indipendentista, bandito in Turchia: saranno vietate le collette e sarà rafforzata la sorveglianza nei
cantoni.
Couchepin ha glissato sulla delicata questione dei massacri (oltre 1,5 milioni di morti) compiuti dai turchi contro gli armeni tra il 1915 e il 1915, sostenendo che tocca agli storici e non ai politici dire se si sia trattato o no di un genocidio. Una dichiarazione aspramente criticata oggi dall'Associazione Svizzera-Armenia. La convenzione dell'ONU sul genocidio è stata ratificata da politici e non da storici svizzeri, "il presidente della confederazione Couchepin lo sa benissimo", sostiene l'associazione.
Durante la visita, il consigliere federale e gli interlocutori turchi non hanno lesinato con i simboli e le dichiarazioni di riconciliazione. Oggi, dopo l'incontro con Erdogan, Couchepin e il suo omologo turco Abdullah Gül hanno partecipato a una cerimonia per commemorare gli 80 anni di apertura della rappresentanza svizzera in Turchia, con la partecipazione musicale della Swiss Army Big Band.
Couchepin ha consegnato alla Turchia il tavolo su cui nel 1923 fu firmato il trattato di Losanna, che fissa i confini moderni del paese: "un simbolo morale ed emotivo" per Ankara; "un tavolo sul quale l'Armenia è stata sacrificata",
commenta l'Associazione Svizzera-Armania. Il consigliere federale ha definito la Turchia un "partner strategico chiave". Gül, invitato in Svizzera da Couchepin, ha ricambiato affermando che si apre una nuova pagina nelle relazioni bilaterali.
V.V
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