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26 11 2008 - Turchia/ Ombra di Obama rilancia disgelo con Erevan
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Turchia/ Ombra di Obama rilancia disgelo con Erevan -2-
Ma le priorità del presidente eletto Usa sono altre
postato 15 ore fa da APCOM
nagorno-karabakh/ mosca e turchia…
turchia/ oggi ministro esteri armeno a…
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Ankara, 25 nov. (Apcom-Nuova Europa) - Lo sa bene il ministro degli Esteri armeno Edward Nalbandian, che ieri ha annunciato la visita del presidente armeno Serge Sarksian ad Ankara nell'ottobre del 2009 e che ha ribadito a più riprese che Erevan è pronta ad appoggiare progetti energetici nella regione del Mar Nero.
Ankara, da canto suo, ha un progetto sulla base del quale sta esercitando una decisa azione diplomatica. Proprio mentre i carri armati russi combattevano in Georgia, Erdogan proponeva ai paesi della regione una Piattaforma per la stabilità e la cooperazione nel Caucaso. Tra questi, Azerbaigian e Armenia. E Russia, che ha tutto l'interesse a una stabilizzazione del Caucaso. Dopo gli anni delle rivoluzioni "colorate", con gli Stati uniti sempre più presenti nel Caucaso, Mosca è di nuovo attiva. La regione è uno snodo nel transito di risorse energetiche ed è quindi cruciale per tutti gli attori regionali: Usa, Russia, Turchia.
Il corridoio energetico che passa per Azerbaigian e Georgia è sempre più redditizio. E lo sarà ancor di più se andranno in porto gli accordi per le forniture di greggio col Kazakistan e se l'Europa riuscirà a far costruire il gasdotto Nabucco, che s'innesterà sull'esistente Baku-Tbilisi-Erzurum. Mosca ha interesse a esserci, Ankara ha interesse a diversificare le sue fonti d'approvvigionamento e la chiave per ottenere questo risultato è un Caucaso stabile. Si tratta di interessi convergenti, tanto che recentemente voci hanno espresso un timore che l'alleanza di ferro turco-statunitense possa vacillare.
Lo stesso capo di stato maggiore Ilker Basbug, in un'intervento su Milliyet fine agosto, ha voluto ricordare l'importanza dell'alleanza con gli americani.
Una posizione rigida di Obama a sostegno della causa del riconoscimento del genocidio armeno potrebbe accelerare questa tendenza. Anche se, alla fine, Obama potrebbe decidere di non far nulla. Lo pensa anche Ferai Tinc, editorialista del quotidiano Hurriyet e inviata di politica estera. "Credo che le priorità in politica estera di Obama in questo momento siano ben altre – ha detto Tinc ad Apcom -. E che possa solo guardare positivamente il riavvicinamento spontaneo fra Turchia e Armenia. Credo che almeno fino ad aprile non si occuperà del problema e lascerà che le relazioni fra i due Paesi si ricompongano da sole. La Turchia in questo momento per gli Stati uniti è
molto importante per la pacificazione del Caucaso".
Non solo. Obama potrebbe avere problemi sul fronte iracheno e soprattutto su quello afgano e lì avrà bisogno di un alleato turco in buoni rapporti e pronto a cooperare. "Senza contare - chiosa Tinc - che Obama i maggiori problemi rischia di trovarseli in casa. La coppia Biden-Clinton potrebbe creargli dei problemi, soprattutto per le divergenze fra i due e i loro caratteri".
H.D.
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